di Rocco Boccadamo
Lontanissima, la pur minima idea dispregiativa e, beninteso, esclusione dei singoli, giacché si pone in riferimento un dato di fatto correlato alla globalità della popolazione.
Ad ogni modo, a mio avviso, si deve considerare tramontata è ormai anacronistica l’antica e nota raffigurazione di noi abitanti del Belpaese nelle vesti di “santi, poeti e navigatori”.
Ciò, se, come ho sentito e letto, corrisponde a verità che in Italia, nel 2014, si sono investiti (sarebbe meglio dire dilapidati) ben 84,4 miliardi d’euro in giochi d’azzardo legali.
Un’autentica follia, un impazzimento collettivo, non vi possono essere alibi che obiettivamente tengano di fronte a tale e tanto spreco di denaro.
Se è vero che, da soli, noi fatturiamo addirittura il 21,15%, più di un quinto, del volume d’affari mondiale in tale sciagurato comparto o burrone.
Se è vero che, considerando i 60,8 milioni di residenti, dai neonati ai centenari, ciascun abitante spende nei giochi in questione, in media, 1388 euro.
Di questo passo, dove si andrà a parare? Per avere davanti agli occhi e nella mente un metro di misura, si pensi, ad esempio, che la produzione italiana annua di calzature, secondo l’ultima cifra disponibile, ascende a 8 milioni circa e che il controvalore delle vendite di auto nuove è, a sua volta, pari a 23,7 miliardi.
Animato unicamente da sincero senso civico, avrei una provocazione da lanciare all’indirizzo del Presidente del Consiglio Renzi: perché, nell’ambito dei suoi quotidiani annunci, proclami e tweet, non invita e diffida i concittadini a rivedere drasticamente la malefica abitudine di esercitare così intensamente il gioco d’azzardo e le scommesse, a prescindere dalla copertura della cosiddetta legalità?
Ove fosse realmente, come vuole apparire e fa credere di essere, un buon e illuminato Capo di Governo, il mio pensiero è che egli non dovrebbe esitare un giorno in più, infischiandosene delle pur consistenti entrate fiscali derivanti, giustappunto, dai giochi e dalle scommesse.
Aspetto con fiducia che qualcosa si muova.
Buongiorno, solo due piccole rettifiche che non sono riuscito ad apportare prima della pubblicazione.
Al 3° rigo del testo: e ormai anacronistica ( e congiunzione).
Al 17° rigo: 8 miliardi e non 8 milioni.
Mi scuso e grazie.