– Preg.mo Dott. Guido Aprea, Commissario prefettizio del Comune di Gallipoli
– Preg.ma Arch. Maria Piccarreta, Soprintendente per le Belle Arti di Lecce
– Preg.mo Dott. Luigi La Rocca, Soprintendente per i Beni archeologici della Puglia
– Preg.mo Dott.Michele Emiliano, Presidente della Giunta Regionale Pugliese
Oggetto: Chiesa di San Pietro dei Samari in Gallipoli (sec. XII). Situazione e richieste.
A partire dal 2004 e per diversi anni la Sezione Sud Salento di Italia Nostra si è adoperata con numerose iniziative e nelle diverse sedi competenti, per denunciare le gravissima situazione di degrado, alterazione dei luoghi e pericolo di crollo (poi in parte verificatosi) della più importante testimonianza medioevale presente nel territorio di Gallipoli qual è la Chiesa di S. Pietro dei Samari (sec. XII). Le diverse amministrazioni comunali succedutesi nel corso di questo decennio si sono di fat-to disinteressate del problema e non hanno tentato minimamente di intraprendere qualsiasi iniziativa perchè i proprietari del bene predisponessero adeguati programmi di intervento per il recupero del-l’immobile e per la sua fruizione, anche in ragione del fatto che il bene ricade nel perimetro del Parco naturale regionale “Punta Pizzo-Isola di S. Andrea”.
Per le azioni intraprese dalla scrivente Sezione di Italia Nostra (anche in termini legali) i pro-prietari furono “costretti” dalla Soprintendenza ai monumenti ad effettuare nel 2009 degli interventi di messa in sicurezza del bene con la collocazione di punteggi e con una copertura in lamiere metal-liche. Oggi, dopo oltre sei anni, la struttura metallica che ingabbia il bene e quella in legno posta a ridosso della cortina muraria crollata (unitamente alla copertura in lamiere) si trovano in abbandono e in condizioni di precarietà. E’ doveroso evidenziare che, per tali condizioni e in situazioni di forte ventosità, potrebbero verificarsi cedimenti strutturali e conseguenti problemi di sicurezza per l’immobile e per la circolazione stradale data la contigua presenza della S.S. 274.
In considerazione del lungo periodo trascorso e in ragione che ad oggi nessun intervento è stato effettuato sul bene, la scrivente Sezione di Italia Nostra fa voti alle S.LL. in indirizzo (ognuna per le proprie competenze) perché siano individuati e adottati i necessari provvedimenti atti al recupero del bene e alla sua successiva fruizione. Il provvedimento che a nostro parere andrebbe utilizzato è quello dell’esproprio dell’immobile e dell’area in cui insiste (interessata dalla presenza beni archeo-logici e sottoposta a vincoli diversi) per ragioni di pubblica utilità: gli artt. 95/100 del Codice dei Beni Culturali rispondono adeguatamente alla “nostra” situazione.
Per ragioni di tempo, per l’inerzia dei proprietari e per l’atavica indolenza e disinteresse delle amministrazioni comunali di Gallipoli, non ci rimane che sperare nella Vs. sensibilità e nei conseguenti, tempestivi ed efficaci, provvedimenti; ciò potrà scongiurare che, tra qualche tempo, la Chiesa di S. Pietro dei Samari abbia la stessa sorte che ha avuto la Masseria fortificata dell’Itri di Gallipoli che, per incuria e abbandono, pochi anni fa è andata completamente distrutta.
Italia Nostra, nell’auspicare l’interessamento tempestivo delle SS.LL. si rende disponibile ad ogni forma di collaborazione perché una delle più importanti testimonianze del patrimonio storico, architettonico ed ambientale di Gallipoli e del Salento possa essere recuperata, perché diventi l’attrazione culturale del Parco regionale e resa fruibile agli studiosi, ai turisti e alla collettività.
Distinti saluti
Il Presidente Marcello Seclì
Le pietre cadute sono le nostre lacrime