di Armando Polito
Ho pensato, perciò, di riprodurre l’elenco nel suo aspetto originale con la trascrizione (fedele anche nelle iniziali minuscole laddove, trattandosi di nomi propri, sarebbe stato più corretto adottare le maiuscole) e le mie note in calce ad ogni foglio con le informazioni relative ad ogni toponimo e al destino della torre , nonché alle sue condizioni attuali, quando ancora ne rimane pietra. In coda, dopo alcune tabelle comparative, le conclusioni. Superfluo dire che saranno gradite le inevitabili integrazioni e, ancor più, le correzioni per gli inevitabili errori commessi, in parte dovuti (getto le mani avanti …) al poco tempo a disposizione. D’altra parte, se me la fossi presa comoda, il ferro nel frattempo si sarebbe raffreddato …
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Il lettore avrà notato, se ha letto le note, l’evoluzione dei toponimi, la cui storpiatura non sempre è legata al tempo. Le varianti e gli errori, infatti, sono dovuti ad un fenomeno direi fisiologico, legato al rigore, non sempre sufficiente a quanto pare, di chi fornisce l’informazione e di chi la trascrive. Questo vale non solo per le carte geografiche ma per qualsiasi scritto, a parte gli inevitabili errori di stampa.
Nella tabella che segue i toponimi relativi alle torri come compaiono, rispettivamente, nella relazione, nella carta coeva Terra di Otranto olim Salentina & Iapigia di Hendrik Hondius iunior (1597-1651), consultabile e scaricabile in http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b8490349t.r=terre+d%27otrante.langEN e in Provincia di terra d’Otranto di Domenico De Rossi del 1714 (consultabile e scaricabile in http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b530429139.r=terre+d%27otrante.langEN).
Ecco ora l’elenco tratto da Descrizione, origini e successi della Provincia d’Otranto di Girolamo Marciano (1571-1628) uscito postumo, con le aggiunte di Domenico Tommaso Albanese (1638-1685), per i tipi della Stamperia dell’Iride a Napoli nel 1855 (https://books.google.it/books?id=nifa0mCy91EC&pg=PA142&dq=torre+di+monte+saracino&hl=it&sa=X&ved=0CCIQ6AEwAGoVChMIxZaum-m0xwIVibQUCh3f4QZn#v=onepage&q=torre%20di%20monte%20saracino&f=false), pp. 141-143:
Torre del Bradano, Torre delle Saline di Castellaneta, Torre di Taras, Torre di Rondinello, Torre di S. Vito, Torre di Loma, Torre di Saturo, Torre di Castelluccio, Torre di Salsola, Torre del Capo dell’Ovo, Torre delle Moline, Torre del Barraco, Torre di S. Pietro, Torre di Colimena, Torre di Castiglione, Torre del Porto di Cesaria, Torre di San Isidoro, Torre del Creto, Torre del Crostamo, Torre di S. Maria dell’Alto, Torre di S. Caterina ovvero dello scorzone, Torre del fiume di Galatena, Torre dell’Alto Lito, Torre della Sapea, Torre di S. Giovanni, Torre del Catriero o del Pizzo, Torre di Suda, Torre di Felline o di Sonfano, Torre di S. Giovanni d’Ugento, Torre di Presicce o di Mucrone, Torre di Salve o di Pali, Torre di Murciano, Torre di Pato o di S. Gregorio, Torre di Bianchelli, Torre degli Uomini morti di Castrignano, Torre di S. Maria di Leuca, Torre di Monte longo, Torre del porto di Novaglie, Torre del rio del Parraro, Torre di Specchia grande di Cursano, Torre di Figiano o di Naspade, Torre di Plane, Torre del Porto di Tricase, Torre del Sasso, Torre d’Andrano di Cola di Ripa, Torre di Maritima, Torre di Diso, Torre del Porto di Misciano, Torre di Monte Saracino, Torre di Santa Cesaria, Torre di Specchia della guardia, Torre di Porto rosso di Monerino, Torre di Vadisco, Torre di S. Geminiano, Torre della Palescia o di Cristo, Torre d’Orte, Torre di S. Stefano, Torre de’ Fiumicelli, Torre di S. Andrea, Torre dell’Orso, Torre di Roccavecchia, Torre di S. Foca, Torre di Specchia di Ruggiero, Torre di Venere, Torre di Chianca, Torre di Rinaldo, Torre della Specchiolla, Torre di S. Gennaro, Torre delle Mattrelle, Torre del Cavallo, Torre della Penna, Torre delle teste di Gallico, Torre del Porto di Gauscito, Torre di S. Savina, Torre delle Pozzelle, Torre di S. Leonardo.
Segue l’elenco presente in Ottavio Beltrano, Breve descrittione del Regno di Napoli diviso in dodeci Provincie, Beltrano, Napoli, 1640 (https://books.google.it/books?id=PrYwTWcZMTwC&pg=PA274&dq=Breve+descrittione+del+Regno+di+Napoli+diviso+in+dodeci+Provincie&hl=it&sa=X&ved=0CC4Q6AEwAzgUahUKEwjyu9Cv7bTHAhVKaxQKHQ1KBDQ#v=onepage&q=Breve%20descrittione%20del%20Regno%20di%20Napoli%20diviso%20in%20dodeci%20Provincie&f=false), pp. 278-279:
Lascio al lettore l’esame comparativo e mi congedo con i toponimi delle torri registrate per la Terra d’Otranto nel foglio 31 (http://www.davidrumsey.com/luna/servlet/detail/RUMSEY~8~1~246514~5515020) dell’Atlante geografico del Regno di Napoli di Giovanni Rizzi Giannoni uscito a Napoli per i tipi della Stamperia Reale dal 1789 al 1808.
Li trascrivo procedendo, costa costa, da ovest ad est, permettendomi di rimproverare all’autore della relazione di non aver seguito lo stesso criterio, per cui essa appare, lacune1 e ripetizioni a parte, un po’ confusionaria per essere un documento ufficiale; ma voglio essere generoso e sospettare che essa fosse solo una bozza, il che toglie poco, comunque, al suo valore documentario.
Torre di Mattoni, Torre di Rondinella, Torre Capo di S. Vito, Torre di Lamia dir[uta],Torre di Saturo, Torre della Castelluccia, Torre Rossa, Torre di Salsole, Torre dell’Ovo, Torre de’ Molini, Torre Columena, Torre della Chianca, Torre Cesarea, Torre Squillace o delle Pianure, Torre S. Isidoro, Torre dell’Inserraglio, Torre di Crostomo, Torre dell’Alto, Torre di S. Caterina, Torre del Fiume, Torre dell’Alto Lido, Torre Sabea, Torre di San Giovanni, Torre del Pizzo, Torre di Suda, Torre Sonfino, Torre S. Giovanni, Torre Muzza, Torre degli Pali dir[uta], Torre del Vado, Torre di S. Gregorio, Torre del Marchiello, Torre Vecchia, Torre di Leuca, Torre di Monte lungo, Torre di Novaglie, Torre del Borraro, Torre di Specchia grande, Torre di Naspre, Torre di Palane, Torre del Porto, Torre del Sasso, Torre di Ripa, Torre di Marittima, Torre della Cala del Lupo, Torre del porto Migiano, Torre di Monte saraceno, Torre di Specchia, Torre di Portorusso, Torre di Vadisco, Torre di S. Emiliano, Torre Paluscia, Torre dell’Orto dir[uta], Torre di S. Stefano, Torre de’ Fiumicelli, Torre di S. Andrea, Torre dell’Orso, Torre di Rocca Vecchia, Torre di S. Foca, Torre di Specchia Rugieri, Torre di Veneri, Torre della Chianca, Torre di Rinalda, Torre della Specchiolla, Torre di S. Gennaro, Torre di Mattarelle, Torre Cavallo, Torre di Penna, Torre della Testa, Torre di Vacito, Torre di S. Sabina, Torre de’ Pozzelli, Torre di S. Leonardo, Torre di Canne, Torre di Egnazia.
A parte le tre torri che l’atlante registra come già dirute, cosa è rimasto di gran parte delle altre a distanza di poco più due secoli? In quali percentuali lo sfacelo è dovuto all’incompetenza del progettista o alla disonestà dell’appaltatore (fenomeno esistente anche allora ed ampiamente provato per più di una costruzione) e al vandalismo ed all’incuria dei posteri?
Sarebbe bello se qualche giovane e meno giovane volenteroso una volta tanto si scattasse un selfie non con la bonazza o col bonazzo di turno (tanto per dirne una) ma con qualcuna delle nostre torri (o con quello che ne rimane) e lo inviasse alla redazione, materiale di base per una sorta di catalogo alla cui compilazione provvederei, citando l’autore dello scatto, con grande piacere, prima che Torre del Sasso passi ad essere una denominazione tristemente collettiva. Ciò che non riuscirono a fare i Turchi …
Per la prima parte: https://www.fondazioneterradotranto.it/2015/08/21/batti-il-ferro-quande-caldo-ovvero-le-torri-costiere-di-terra-dotranto-in-una-relazione-del-1624-12/
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1 Mancano, per esempio, come stranamente succede negli elenchi fin qui riportati ma anche nelle carte, Torre Lapillo (mancherà anche nell’ultimo elenco che segue) allora in territorio di Nardò, ora di Porto Cesareo e Torre Squillace in territorio di Nardò, entrambe in buono stato, la seconda dopo il recente restauro, grazie agli appelli del padre di questa fondazione, che l’ha salvata da sicura rovina (https://www.fondazioneterradotranto.it/2012/09/01/signore-e-signori-ecco-a-voi-torre-squillace-finalmente-salva/).
Queste difendevano i vostri avi dalle invasioni saracene! Come difendersi oggi dalle incursioni interne dei barabari nostrani disacculturati e pieni di boria?