di Armando Polito
L’originale si conservava, secondo la nota a del brano del Caputi riportato alla fine della prima parte di questo lavoro, nell’Archivio del Monistero di S. Nicola e Cataldo. Ferdinando Ughelli lo pubblicò nel IX volume di Italia sacra1 . Da lì riproduco di seguito il brano che ci interessa.
A chi dovesse scandalizzarsi per il fatto che un re dava in concessione una sua proprietà (sulla modalità di acquisizione di questa e delle altre non mi dilungo …) con la finalità espressamente dichiarata di rinfrescare l’anima di tutti i suoi parenti defunti (ho semplicemente tradotto la nota espressione in dialetto romanesco …) e con l’altra, non dichiarata ma intuibile, di instaurare un rapporto di dipendenza la cui natura devozional-religioso-escatologica s’intreccia con quella politica ed economica, a chi dovesse scandalizzarsi per questo ribatto che il re disponeva, tutto sommato, di qualcosa che era suo. Oggi i detentori del potere dispongono dei beni pubblici come se fossero di loro proprietà e, se li danno in concessione, fosse il concessionario anche il potere ecclesiastico, lo fanno per assicurare un destino migliore non certo dell’anima ma solo del miserabile, ancor più dell’anima, corpo loro e dei loro discendenti. Dal diploma, perciò, traiamo la lezione che la democrazia non è certo il regime politico migliore che ci sia, almeno fino a quando il potere continuerà ad essere dei governanti e non dei governati, finché i primi non considereranno il loro mandato un onore, un onere, un servizio, un impegno sacro, una sfida e finché i secondi non saranno una buona volta uomini veramente liberi, coerenti, intransigenti, a partire da se stessi.
Dal diploma apprendiamo pure che Gualtina era il nome del fiume (nel dettaglio in basso evidenziato con la linea ellittica rossa), che doveva dare pure il nome alla zona.
Se Guatina, dunque, è deformazione (per influsso di guado?) di Gualtina, qual è l’origine di quest’ultima voce?
Tutti coloro che se ne sono occupati si sono rifatti (magari l’uno scopiazzando dall’altro) al lemma così come è trattato, passim, nel glossario del Du Cange, guardandosi bene dal citarlo.
Per concludere: quella che in passato fu la più importante, se non l’unica, peschiera di Lecce trarrebbe il nome, come molto spesso succede in questi casi, da una caratteristica del luogo. Il foresta di pesci del Du Cange dà l’impressione di contenere un riferimento all’abbondanza con conservazione, per Gualtina, del valore grammaticale di nome comune; io non escluderei la possibilità che Gualtina, già toponimo, contenesse un riferimento proprio alla selva che, presumibilmente, in tempi antichi ricopriva la zona. Ed in questo, se così è, avrebbe in comune il primitivo gualdo con GUALDO TADINO e GUALDO CATTANEO in provincia di Perugia, semplicemente GUALDO in provincia di Macerata e in provincia di Forlì-Cesena.
Un’ultima notazione: in Bacino di Acquatina, attuale denominazione della stessa zona (come risulta dalla comparazione con l’immagine satellitare tratta ed adattata da Google Maps), il nostro toponimo ha vissuto un’ulteriore tappa evolutiva.
Dopo il passaggio GUALTINA>GUATINA, quello GUATINA>ACQUATINA per un’errata discrezione dell’articolo con l’evidente influsso di ACQUA: LA GUATINA>L’AGUATINA*>L’ACQUATINA*>ACQUATINA.
E, a proposito di acqua e dei buchi in essa fatti, c’è da chiedersi: quanto reddito ha prodotto questo sito nei secoli passati, per tutto il tempo che è stato in concessione ai monaci e, invece, quanto denaro pubblico vi ha sprecato e rischia di sprecarvi ancora il faraonico progetto di ricerca e itticoltura mai completato e le cui costosissime ed avveniristiche strutture vengono attualmente attaccate dal nemico forse più antico e subdolo dei nostri manufatti: la ruggine?
Per la prima parte: https://www.fondazioneterradotranto.it/2015/08/02/unantica-pescheria-leccese-nei-pressi-di-frigole-12/
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1 Tutti i volumi di Italia Sacra in https://opacplus.bsb-muenchen.de/metaopac/search?&query=ughelli; il IX direttamente in https://books.google.it/books?id=549QAAAAcAAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ViewAPI&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false