di Ermanno Inguscio
Cruel (oltre al titolo del libro, pubblicato da Mondadori) è la redazione giornalistica romana nel romanzo thriller di Salvo Sottile, che presenta l’opera a Maglie, nell’atrio del Liceo Capece, nell’umida sera del 27 giugno scorso. Amos è il nome del cane molecolare, donato dai Lions Club di Puglia al Prefetto di Lecce e al Dipartimento di Medicina legale dell’Università degli Studi di Foggia e del Gruppo K9. Il tutto all’interno di un Convegno dal tema “Violenza e comunicazione”, dove il conduttore televisivo Salvo Sottile rimarca che la “crudeltà, come tutti i vizi, non ha altro motivo che se stessa: ha soltanto bisogno di un’occasione”. Il cane Amos, abilmente addestrato, sarà un altro validissimo collaboratore nel lavoro investigativo delle Forze di Polizia,utilizzato nei ricorrenti casi di cronaca nera. Proprio come nell’atroce omicidio di Marta Luci, studentessa universitaria, descritto nel romanzo di Sottile, trovata morta in un ex ospedale psichiatrico della Capitale. Ad occuparsene vi è anche Mauro Malesani, giornalista della redazione Cruel, divenuta un vero “ campo gravitazionale del male”, crime magazine di grande successo, diretto da un carismatico psichiatra di successo. Ad inchiodare l’attenzione degli ospiti, accanto al neosindaco di Maglie, Ernesto Toma e il Presidente del Lions Club Maglie, Sandro Tramacere, è il giornalista palermitano, già conduttore di “Quarto Grado” di Mediaset e de “La Vita in diretta-Rai Estate”, Salvo Sottile, intervistato da Massimo Gravante, Alba Iacomella e da chi scrive. Nella duplice scansione del programma della serata magliese, prima con la Relazione del Gruppo K9 sull’utilità dell’ausilio dei cani nell’attività investigativa, poi con la discussione sul nuovo romanzo di Sottile, un filo rosso tiene insieme la tematica della spettacolarizzazione della violenza, accolta talvolta troppo enfaticamente nei contenitori dei mass media, condizionati quasi sempre dalla logica degli ascolti e del numero dei lettori, invogliati all’acquisto dei giornali. Domande e risposte si susseguono con garbo e ironia tra chi intervista e l’autore di Cruel, il romanzo del noto giornalista televisivo, Salvo Sottile. Molto apprezzate le sue conclusioni, da cui traspare la sua profonda conoscenza del mondo della cronaca nera, maturata in 24 anni di professione giornalistica. Qualcuno ha anche la presunzione, egli dice, di riconoscere il male,di poterlo sconfiggere. Ma come accade nei casi reali, non esiste mai un colpevole certo né una sola verità. Semmai cene sono tante, tutte valide e tutte solide agli occhi della logica. Solide fino a che non arriva una verità più forte, si posa sull’ultima e fa crollare tutte le altre. Chi scrive confida agli astanti,che immaginando di dover rivolgere la parola all’autore del libro, Cruel, Salvo Sottile, ogni espressione poteva passare tranne che quella di “dottor Sottile”, riferimento a quel personaggio, Giuliano Amato, in odore più volte di elezione al Quirinale per la somma carica della Repubblica Italiana. Con un sorriso autorironico, il giornalista Sottile, afferma che il suo pensiero oggi è al lavoro in Rai. Più in là, forse, a farsi carico di tutti i problemi degli Italiani, magari dopo una Presidente donna, ci farà un pensierino. Poi la serata si conclude tra selfie, foto di gruppo e autografi apposti su tante copie del volume acquistato per una avvincente lettura.