di Pino de Luca
Le elezioni sono finite, si contano i voti con la lentezza tipica del Paese d’u Sole. Contano le proiezioni che dicono che hanno vinto tutti. Ma appena si diventa un po’ seri si capisce che il PCF ha il labbro tumefatto e un bernoccolo aulla cucuzza.
Due delle “virago” messe in campo come le amazzoni alle Europee hanno preso schiaffoni, la prima per esser divisiva la seconda per manifesta incapacità.
In Campania, come è d’uopo, il popolo ha scelto Barabba (ma tra i competitor non è che ci fossero dei santini …) e in Puglia ha stravinto Emiliano (come da facile previsione e soprattutto per non avere invitato il PCF). In Toscana, patria del rottamatore, Salvini gli bolla un 20% e per poco non gli pelano anche l’Umbria.
L’unico partito nazionale (finalmente al netto di Grillo e Casaleggio) si mostra il M5S che, se i giovani si lasciano fare, forse riesce a diventare qualche cosa di veramente serio ed importante. Che Grillo si tenga il merito di aver innescato il processo e non si metta più in mezzo.
Allora chi ha vinto e chi ha perso. Ha perso di certo la coscienza civile di questo sfortunato paese. Ormai la metà degli elettori non si avvicina nemmeno ai seggi elettorali, le ingegnerie isituzionali che dovevano portare al “bipolariscmo” o al “bipartitismo” sono fallite miseramente e il federalismo (per fortuna) è un ricordo lontano.
A sinistra continua a imperare il nulla, sembra quasi espunta dal panorama politico dell’italico suolo. Frantumata tra i PD di sinistra (ossimoro conclamato), i fuoriusciti, i movimentisti, e tante altre particelle subatomiche il cui problema primario è il coraggio. La destra non prova alcuna vergogna a presentarsi con la faccia di Salvini che parla chiaro e rivendica la sua dignità di parte politica esistente nella pancia e nel cuore del paese. Possibile che a sinistra non ci sia qualcuno che ha le palle per dire che in Italia ci abitano anche persone di sinistra che non hanno alcun problema a dirlo, a rivendicarne l’anima e il pensiero?
Tanto i “centristi” ci saranno sempre, ma se è vero che senza centro non si governa è anche vero che senza le ali il gioco diventa stantìo e si riduce a pura melina e catenaccio. E gli entusiasmi scemano …
Ora basta elezioni, occupiamoci di cose buone. Ad esempio del Metiusco Rosato di Palamà. Una bocca da sogno superata solo da un calice di Patrunale …..
Buon inizio di settimana a tutti
P.S.
Sembra che dal 5 al 7 giugno ci sia una manifestazione che tratta di rosati a Lecce, ne ho appena ricevuto notizia. La segnalo a tutti coloro che volessero partecipare per due ragioni:
1 – Ci sarà certamente da divertirsi tra 150 Rosati e la cucina di Antonella Ricci e Vinod Sookar;
2 – Ho un debito di riconoscenza verso gli organizzatori perché hanno scelto i vini che a Milano, qualche giorno fa, hanno così ben rappresentato il Salento.
Fatemi sapere come è andata che mi fa piacere saperlo.
becero qualunquismo