di Rocco Boccadamo
Non si giudichi intenzionalmente irriverente l’accostamento, giacché, da parte dell’osservatore di strada e narrastorie, è anzi avvertito forte il senso di rispetto e di doveroso omaggio nei confronti del passato, tuttavia viene quasi inevitabile mettere in prossimità, nonostante la distanza temporale di millenni, l’approdo sulle coste di Castro dell’eroe profugo troiano Enea e il Gran Premio d’Italia d’acqua bike, che rientra nel campionato del mondo di tale specialità, in calendario, giustappunto, a Castro dal 22 al 24 maggio 2015.
Quanto al primo avvenimento, sgorga spontaneo e bello riportare, di seguito, i versi dell’Eneide, al terzo libro, con cui Virgilio descrive l’impatto del famoso esule con le nostre scogliere e lo sbarco:
“ci spingiamo innanzi sul mare, tenendoci accosti alle vicine scogliere Ceraunie, da dove è la via per l’Italia e più breve il viaggio sulle onde… e già, fugate le stelle, rosseggiava l’Aurora, quando da lungi scorgiamo oscuri colli e il basso lido dell’Italia…Le invocate brezze rinforzano, e già più vicino si intravede un porto, e appare un tempio di Minerva su una rocca. I compagni ammainano le vele e volgono a riva le prore. Il porto è incurvato ad arco dalla corrente dell’Euro; i suoi moli rocciosi protesi nel mare schiumano di spruzzi salati, e lo nascondono; alti scogli infatti lo cingono con le loro braccia come un doppio muro, e ai nostri occhi il tempio si allontana dalla riva”.
Si tratta di parole e immagini che, seppure risalenti a un contesto lontanissimo, non necessitano di commenti o chiose.
In riferimento, invece, all’evento dei nostri giorni, si scorge tutt’intorno uno scenario nettamente diverso. A parlare, comunicare e conferire un’idea agli astanti, sono i modernissimi strumenti di pubblicità, un’infilata di box o tendoni bianchi a uso delle varie squadre di partecipanti al campionato, un importante assetto organizzativo d’insieme, quest’ultimo in tutto degno e a livello delle grandi competizioni sportive e/o agonistiche.
Poi, la multietnicità del popolo che anima la manifestazione, con pochi italiani e una grande maggioranza, invece, di stranieri, europei e dei restanti continenti. Chi scrive, pass al collo, ha provato a rivolgere un po’ in giro la classica domanda: “What country are you from?”, ottenendo in risposta, ad esempio, Qatar, Portogallo, Martinica, Francia e Polonia, una gamma di provenienze chiaramente non indifferente.
Poi, ancora, seguitando a riferire sullo scenario, ecco gli strumenti al cuore della competizione, riduttivamente definibili moto d’acqua, ma, in realtà, veri e propri bolidi dotati d’accentuate potenzialità e prestazioni, fra cui quelle inerenti alle esibizioni acrobatiche, fortemente spettacolari.
Forse, sin qui e almeno in Italia, rappresenta uno spaccato ancora giovane e da scoprire questo genere di sport, fa presa soprattutto sul pubblico giovane, come traspare dalla ragguardevole sequenza di moto, un unicum davvero eccezionale, sistemate sulla piazzetta di Castro e, non a caso, catturate con un istantanea.
Durante il giro fra i box, mi è stato dato di scorgere nelle adiacenze tre giovani e carine ragazze, sedute tranquillamente su uno dei grandi cubi di cemento che fungono da frangiflutti e intente, più che altro, a conversare.
Il curioso ha chiesto anche a loro da dove venissero, apprendendo che erano tutte italiane, una di Bologna, l’altra a Catania e la terza di Lecce: “Che ci state a fare a Castro, siete appassionate di aquabike?” e, in questo caso, così ha recitato la risposta: “Sì, si tratta di passione, ma non unicamente per la specialità sportiva, siamo amiche o fidanzate o compagne di atleti che partecipano alle gare”.
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E‘ una giornata molto bella, il mare quasi calmo, con i suoi colori cangianti che qui, a onore del vero, sono sempre accattivanti e ti penetrano dentro. Per parte sua, anche il cielo è un vero e proprio spettacolo, le striature di bianche nuvole, che qua e là stazionano o incedono lentamente e leggere, impreziosiscono vie più il manto d’intenso azzurro in alto.
Suggestivo lo spettacolo delle prove degli atleti sulla distesa d’acqua, salutate da applausi specie in occasione di salti e acrobazie fra sbuffi di colonne di schiuma.
Notazione doverosa, gli operatori economici di Castro, in previsione e in concomitanza dell’evento, si sono messi a disposizione, a fianco dell’impegno e dello sforzo dell’amministrazione civica, con in testa il sindaco e i suoi stretti collaboratori. Mobilitati a intenso ritmo i vigili urbani insieme con il personale della Guardia Costiera qui convenuto anche da altri centri marittimi della zona.
Accennavo prima agli operatori economici adoperatisi per rendere puntualmente operativi i loro servizi, esercizi e strutture e così fronteggiare l’afflusso degli addetti ai lavori e degli ospiti appassionati di questo tipo di sport.
Per citare, ho visto l’esercizio commerciale di Martino, in Piazzetta, con i battenti aperti anticipatamente, lo stesso ha fatto la tradizionale venditrice di frutta; il mitico “Speran Bar” di Lucio, in attesa della definitiva imminente risistemazione negli “antichi” locali propri ricostruiti in uno con l’intero stabile crollato, come è noto, sei anni addietro, ha allestito, per la circostanza, un aggraffiato “balconcino” di servizio semi scoperto con, intorno, una bella platea di tavolini e pure il concorrente e vicino “Bar La Chianca” si è rimesso a nuovo.
Da segnalare, infine, che ha anticipato la stagione lo stesso Lido La Sorgente, con Anselmo e figli già in attività.
Intanto, fra tutto ciò, mi piace rimarcare che il protagonista dominante di questo sito da sogno che è Castro, nonostante la grandiosità dell’evento sportivo in discorso, e insieme con l’attrattiva inconfondibile esercitata dalle bellezze storiche, architettoniche e naturali complessive, rimane solidamente lui, il mare.
Vuoi nelle giornate serene come l’odierna, vuoi quando le condizioni climatiche non sono le migliori, immergersi nelle sue acque o semplicemente fermarsi a goderne la visione, ingenera una sensazione che non è esagerato definire da paradiso.
Sono stato a Castro sabato, concordo con il luccichio della plastica sul molo. Però quei “bolidi” che giravano nell’acqua hanno una peculiarità dimostrata: altissimo tasso di inquinamento acustico e di idrocarburi per il già delicatissimo habitat marino. Che Castro e il Salento debbano farsi conoscere ci sta, alcuni strumenti però lasciano perplessi. Una gara di nuoto, magari avrebbe portato meno fidanzate sculettanti sul molo, però sarebbe stata ecologicamente sostenibile.