di Rocco Boccadamo
Una volta erano un autentico mito, giacché, praticamente, uniche, non esistendo svaghi e celebrazioni d’altro genere. Ecco un prezioso manifesto illustrativo , datato ottant’anni fa.
Tuttavia, detti eventi si mantengono in auge ancora adesso, in particolar modo a Diso (Santi Filippo e Giacomo, localmente soprannominati “i santi nosci”), Castro (Madonna Annunziata) e Scorrano (Santa Domenica).
“Sta rria la Caravella” nel Dicembre 2013 si fa sentire l’urlo dei Squinzanesi all’arrivo del
corteo storico di San Nicola di Myra per la prima volta è stata rievocata la traslazione delle ossa del Santo dalla cittadinanza Turca di Myra verso Bari avvenuta nel Maggio 1.087. Bari e Venezia a qui tempi erano dirette rivali nei traffici marittimi con l’Oriente entrarono in competizione per il trafugamento delle reliquie del Santo.
Una spedizione Barese raggiunse la città di Myra e si impadronì delle spoglie di San Nicola
che giunsero a Bari il 9 Maggio 1087 diventando così il Patrono della città.
Squinzano ha dato i natali a Nicola Arigliano cantante jazz fenomeno della bella musica italiana deceduto a Calimera nel 2010, da ricordare una sua canzone 10 km al giorno.
Le tradizioni delle feste Salentine di cultura popolare sono un patrimonio da custodire. saluti dai Salentini ca se ttroane fore te casa.
Ersilio Teifreto http://www.torinovoli.it
Sosteniamo le feste patronali,non soltanto quelle più rinomate e più grandiose ma anche quelle che si organizzano nei piccoli borghi che a mio parere hanno un altro ” sapore”.
Fanno parte del nostro patrimonio immateriale,religioso e culturale e che tuttavia resiste alle nuove forme culturali della globalizzazione incarnando il vero senso di appartenenza ad una entità,ad una comunità e ad un intero territorio.