di Armando Polito
La triade di cui mi sono occupato in questa serie si chiude con Domenico ed è come se tutta la trattazione avesse avuto un andamento circolare, con Tommaso prevalentemente giureconsulto, Filippo prevalentemente economista e Domenico, come il padre, prevalentemente giureconsulto. Seguirò lo stesso procedimento adottato per i suoi familiari. Inizio, perciò, dal ritratto (un’incisione di Carlo Biondi), cui seguirà la biografia a firma del gallipolino Giovanni Battista De Tommasi, tratti l’uno e l’altra dal tomo V della Biografia degli uomini illustri del Regno di Napoli, i cui estremi bibliografici chi ne ha interesse troverà all’inizio della prima parte a suo tempo dedicata a Tommaso.
Preciso che la memoria in difesa del Ballarin fu pubblicata nel 1794 con il titolo Memoria da presentarsi alla Serenissima Repubblica Veneta, per lo naufragio de’ 27 novembre 1793. della nave di alto bordo detta la Sirena. Ne esistono solo due esemplari, custoditi uno nella Biblioteca pubblica arcivescovile Annibale De Leo di Brindisi e l’altro nella Biblioteca provinciale Nicola Bernardini di Lecce. Bartolomeo Ravenna in Memorie istoriche della città di Gallipoli, Miranda, Napoli, 1836 a p. 572 in nota scrive: … il vice ammiraglio Veneto, che dimorava nelle acque di Brindisi, scrisse una lettera lusinghiera a D. Domenico Briganti, per aver saputo così bene difendere un suddito della sua Repubblica. Questa lettera si conserva originalmente in famiglia.
A sigillo di questo ricordo non posso esimermi dal fare alcune riflessioni. Furono senz’altro Filippo e Domenico due figli d’arte, ma, al di là di ogni probabile componente genetica (che raramente riesce ad esprimersi a livelli così alti …) credo che un ruolo determinante abbia avuto l’ambiente in cui vissero e l’educazione che ebbero, basata non solo sulla teoria ma anche sulla pratica, non solo sulle parole ma anche sui fatti, non tanto sulle prediche quanto sull’esempio. E mi piace in tal senso chiudere con le parole che di Tommaso si leggono nella prefazione della sua Pratica criminale: Si dovrebbero le cose ridurre alla sua prima istituzione, ed aversi cura, che nelle pubbliche accademie vi fossero professori dottissimi, e ben pagati, da’ quali per lo corso prescritto da’ sovrani, venisse la gioventù educata, ed ammaestrata nel modo conveniente, e giusto, per giungere alla vera scienza delle leggi, e dell’onesto; e che niuno potesse all’ufficio di giudice, o di avvocato pervenire, se non colui, che da un esame rigorosissimo sia riconosciuto veramente atto ad intendere le leggi romane, e del regno; ed insieme avere i principi propri della sola e vera giurisprudenza. Così forniti il giudice, e l’avvocato di dottrina, e probità di costumi, non farà quello decreti, e sentenze a capriccio, né questo volentieri imprenderà a difendere una causa ingiusta, un affare manifestamente doloso; sdegnerà di produrre vane e cavillose eccezioni, fatti mal digeriti, o non veri; refuterà di usare alcune maniere di trattare gli affari, perché meno proprie, e meno convenienti; e quanto maggiore sarà il numero degli uomini savi, ed onesti, più mancheranno quasi da se stesse le sconcezze, e gl’inconvenienti nel foro; perché infinite contese, o subito resteranno estinte, o si potranno con più facilità ridurre a concordia fra coloro, che intendono le leggi, ed il giusto, ed a questo sono inclinati, che fra coloro, che niente sapendo, ed avvezzi ad operare sconvenevolmente, o non s’intendono, o sono d’intoppo agli altri di mente chiara e ragionevole.
Parole che calzano perfettamente, a distanza di più di ducentocinquanta anni, alla realtà odierna, con l’aggravante che i guasti del sistema, la cui stigmatizzazione in Tommaso si limita al potere giudiziario, hanno coinvolto, e da tempo, anche il potere legislativo e quello esecutivo, corrompendo e violentando i valori dell’autentica democrazia.
Per la prima parte: https://www.fondazioneterradotranto.it/2015/04/16/i-tre-briganti-di-gallipoli-ovvero-buon-sangue-non-mente-13/
Per la seconda parte: https://www.fondazioneterradotranto.it/2015/04/19/i-tre-briganti-di-gallipoli-ovvero-buon-sangue-non-mente-23/