di Armando Polito
Dai fautori, tutti opportunisti, e dalle fautrici, che secondo me non hanno capito un tubo, delle, pure per me che sono un uomo, umilianti quote rosa, mi sarei aspettato, se non un ricorso all’autorità garante, almeno una protesta contro l’evidente maschilismo che da un po’ di tempo a questa parte permea la pubblicità di una nota marca di caffè.
Così in Paradiso in cui i ricordi della sorella si vedono (https://www.youtube.com/watch?v=nKGdfwJk60Y) ultimamente è il fratello che imperversa con le sue occhiate lubriche all’indirizzo di un’ammiccante santarellina, prontamente redarguito dal moderno San Pietro che, pure, poco prima, aveva marxisticamente (gli stessi principi, però, li aveva enunciati duemila anni prima Cristo che, dunque, aveva bruciato sul tempo anche il San Pietro autentico …) affermato che in Paradiso tutto è di tutti (https://www.youtube.com/watch?v=vAzBXB4y6u0).
ll noto marchio nel rispetto della par condicio, per farsi personare, dovrebbe mandare in onda uno spot con personaggi invertiti, con la fittizia sorella di Brignano che concupisce un santarellino-stallone …
Non mi rimane, nella fattispecie, per contrastare una pubblicità i cui effetti subliminali sono, di regola, peggiori di quelli del sublimato corrosivo, che ricordare il nome di un marchio tutto salentino, e pure femminile stando alla desinenza, di caffè. Per un pelo, e solo per il suo nome, non sale sul podio, ma, almeno, non rompe le scatole con messaggi pubblicitari a noi salentini e agli altri italiani. Sarà perché, una volta tanto, ciò che è veramente buono non ha bisogno di raccomandazioni pubblicitarie?
Dichiaro, e sfido chiunque a dimostrare il contrario, che tra me e il produttore salentino, che conosco solo di nome, non è in atto (e credo che, purtroppo per me, non lo sarà mai) nessun contratto di qualsiasi natura, tanto meno pubblicitaria.