Quando “Paisiello” diventava simpaticamente “Paesiello”, ma eravamo ancora un paese serio … (4/6)

di Armando Polito

Che il lapsus sia abbastanza frequente nei testi manoscritti, lo conferma, a parte quel che fino ad ora ho riportato, Enrico Boggio, Il fondo musiche dell’Archivio Borromeo dell’Isola Bella, Libreria musicale italiana, Lucca, 2004 (http://books.google.it/books?id=1nrzYtvXnx0C&pg=PA47&dq=%22giovanni+Paesiello%22&hl=it&sa=X&ei=OpdPVNnMHaWCzAPgnIKYAg&ved=0CDAQ6AEwAg#v=onepage&q=%22giovanni%20Paesiello%22&f=false), in cui alle pp. 46-47 chi sia interessato troverà la trascrizione di alcune schede manoscritte relative al nostro, in cui compare  Paesiello, una volta Baisiello e un’altra, addirittura, Baibiello.

La carta stampata non riguardante direttamente le sue opere non è da meno e tra i tanti farò due soli esempi: Paesiello si legge costantemente in Memorie dei compositori di musica del Regno di Napoli raccolte dal marchese di Villarosa, Stamperia Reale, Napoli, 1840 (http://books.google.it/books?id=oecWAAAAYAAJ&pg=PA193&dq=%22giovanni+Paesiello%22&hl=it&sa=X&ei=OpdPVNnMHaWCzAPgnIKYAg&ved=0CDoQ6AEwBA#v=onepage&q=Paesiello&f=false), pp. 38, 40, 52, 81, 82, 94, 121, 122, 124, 125,  126, 128, 129, 130, 132, 134, 148 e 193.

In A. Nibby, Itinerario di Roma e delle sue vicinanze, Tipografia Aurelj, Roma, 1830, tomo I, p. 91 si legge: L’ultima [ottava] camera [della protomoteca del Campidoglio] contiene i ritratti de’ più illustri maestri di Musica, il busto di Cimarosa opera di Canova a spese del card. Consalvi; quello di Antonio Maria Sacchini scolpito a spese di Antonio Berto Desfebues Dannery; quello di Arcangelo Corelli da Fusignano posto a spese del card. Ottoboni e quello di Giovanni Paesiello Tarentino fatto a spese di sua sorella Maria Paesiello è scultura di Pietro Pierantoni.

Purtroppo in rete non son riuscito a reperire alcuna foto del busto e, quindi, non so se Paesiello compare anche sul manufatto, come appare, invece, nella foto che segue custodita nella Biblioteca Nazionale di Francia, facente parte di un fondo relativo al cantiere di costruzione dell’Opera Garnier a Parigi; il busto, di cui non resta traccia, molto probabilmente, faceva parte dell’apparato decorativo.

A parziale compensazione del lapsus presente in manoscritti ne presento ora uno particolarmente interessante. Si tratta di una lettera autografa che per ora mi limito a riprodurre da http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b53032523w.r=paisiello.langEN corredandola di trascrizione a fronte e di traduzione in calce.

Signorina, vi ringrazio della buona notizia che mi date. Ho visto la signora Viardot che, con la consueta grazia, accetta pure di cantare al nostro concerto. Ora, ammirate la mia indiscrezione, io vi prego di voler diligentemente scrivere con accompagnamento di piano il recitativo (io lo strumenterò successivamente) il recitativo del pezzo di Paisiello. Ho appena preso la partizione al conservatorio e il recitativo manca per intero. Vi prego anche di indicare a matita le divisioni che fate nella romanza perché il nostro copista scriva solo ciò che voi canterete. Allego alla mia lettera la partitura di Paisiello. Siate tanto gentile da rinviarmi il tutto il più presto possibile. Vostro devotissimo e riconoscente H. Berlioz Via di Boursault, 19 Lunedì sera.

A parte il corretto Paisiello che ricorre due volte, ne approfitto per dire che il mittente è Hector Berlioz (1803-1869), famoso compositore, critico e teorico musicale, e che la destinataria probabilmente è Sofia-Vera Larini (1815-1882) che fu prima apprezzata cantante, poi direttrice di teatri ed impresaria. Nella lettera ricorre anche il nome della signora Viardot. Si tratta di Michelle Ferdinande Pauline García (1821-1910), mezzosoprano, pianista e compositrice francese, di origini spagnole, moglie del critico e direttore del Théâtre des Italiens, Louis Viardot.

 

per la prima parte: https://www.fondazioneterradotranto.it/2014/11/14/quando-paisiello-diventava-simpaticamente-paesiello-e-non-solo-ma-eravamo-ancora-un-paese-serio-16/

per la seconda parte https://www.fondazioneterradotranto.it/2014/11/17/quando-paisiello-diventava-simpaticamente-paesiello-ma-eravamo-ancora-un-paese-serio-26/

per la terza partehttps://www.fondazioneterradotranto.it/2014/11/18/quando-paisiello-diventava-simpaticamente-paesiello-ma-eravamo-ancora-un-paese-serio-36/

per la quinta parte: https://www.fondazioneterradotranto.it/2014/11/21/quando-paisiello-diventava-simpaticamente-paesiello-ma-eravamo-ancora-un-paese-serio-56/ 

per la sesta partehttps://www.fondazioneterradotranto.it/2014/11/23/quando-paisiello-diventava-simpaticamente-paesiello-ma-eravamo-ancora-un-paese-serio-66/

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