LUCUGNANO E IL SUO TERRITORIO
Lucugnano – Palazzo Comi, sabato 25 ottobre 2014, ore 18.30
di Melissa Calò
Sarà presentato sabato 25 ottobre, presso la sala conferenze di Palazzo Comi a Lucugnano, il libro di Marco Cavalera “Lucugnano e il suo Territorio. Storia, architetture, archeologia e paesaggio di un paese del Capo di Leuca”, pubblicato dal Centro Culturale Ricreativo Sportivo Lucugnanese, associazione da sempre impegnata in un lavoro di ricerca storica e antropologica su Lucugnano.
Nel corso della serata di presentazione sono previsti gli interventi di Antonio Coppola, Sindaco di Tricase, Luciano Schirinzi – presidente del C.C.R.S.L. – e una relazione dell’autore Marco Cavalera, che illustrerà monumenti e siti menzionati nel libro.
Coordina la giornalista Giuliana Coppola. A seguire un dibattito con il pubblico.
L’evento è organizzato in collaborazione con l’Associazione Culturale Archès, la Biblioteca Provinciale G. Comi e la Città di Tricase.
Inizio ore 18.30 – Info: 340 5897632
“Lucugnano e il suo territorio. Storia, architetture, archeologia e paesaggio di un paese del Capo di Leuca” di Marco Cavalera, è una pubblicazione essenzialmente necessaria, di questi tempi.
All’indomani della bocciatura di Lecce a capitale europea della cultura nel 2019, ci si ritrova a dover ripensare ai modelli di sviluppo e al ruolo della cultura nel nostro territorio. Una riflessione necessaria, basata sull’analisi dei motivi per cui questo modello, così come pensato e proposto, sia stato scartato. Di fronte all’idea di rafforzamento di alcuni ideotipi mainstream, occorre rimodulare il rapporto tra il cittadino e il proprio territorio, verificare come esso viene visto e vissuto e quale posto occupi in un’ideale geografia interiore.
Di fronte al radicamento della crisi economica e valoriale, intesa proprio come scelta e adozione di strategie economiche ed esistenziali per i tempi a venire, di fronte all’emorragia di posti di lavoro e alla piena di nuovi flussi emigratori sulla rotta di quelli vecchi tracciati nel secolo scorso, quest’opera si rivela uno strumento in grado di ripopolare di simboli, figure, personaggi e speranze un orizzonte che nell’immaginario collettivo appare deserto, dove sembra non esserci “niente”.
Attraverso la descrizione di quei punti di aggregazione della storia di una collettività che diventa paese, come le chiese, le cappelle, i palazzi, il misterioso e austero Palazzo Baronale ma soprattutto di Palazzo Comi, punto di riferimento della cultura artistica e letteraria a livello nazionale del secondo novecento, “il presepe disabitato” di Lucugnano “dove sembra non esserci niente” inizia ad affollarsi di voci e volti di carta e di pietra in grado di contrastare una vera e propria fenomenologia della sparizione/rimozione.
Stilato con rigore scientifico ma con uno stile semplice e divulgativo, il lavoro proposto che è arricchito inoltre da un apprezzabile contributo fotografico e cartografico, prova a tracciare un ipotetico itinerario in grado non solo di rendere protagonista il tessuto urbano, ma di metterlo in connessione con lo spazio rurale, in uno scambio incessante: sarebbero – o più correttamente sarebbero potute – esistere le figure dei maestri vasai e delle botteghe artigiane senza le vicine cave da cui estrarre la materia prima? Il racconto di alcune evidenze del tutto dimenticate o addirittura sconosciute ai più, come la Casa dei Pellegrini in località Matine, suggerisce lo scenario di una Lucugnano che un tempo non era solo un paese “alla fine delle terre”, ma una tappa in rete con altre lungo l’itinerario verso il santuario di Leuca, in una sorta di turismo religioso ante litteram che la rendeva una meta conosciuta dai pellegrini di tutta Europa.