di Armando Polito
Il titolo fa quasi presagire una sorta di scoop su una triangolazione di fondi neri, lo sport preferito di chi ha ridotto il nostro paese (a scanso di equivoci, mi riferisco all’Italia…), con la connivenza di politici di ogni colore, al degrado ambientale, morale e alla fame. Parigi, tuttavia, a quanto ebbe a dirmi il mio commercialista …, non rientra nell’elenco dei paradisi più accorsati e perciò lo scoop è rimandato ad altra data.
La puntata di oggi contiene ben poco di mio, perché è solo la documentazione di un viaggio compiuto da una canzone che trae origine, come genere, dalla nostra terra ma che, stando al testo, vide i natali a Napoli.
L’ho trovata sul sito della Biblioteca Nazionale di Spagna e precisamente alle pagine 7-11 di Le tour du monde en dix chansons nationales & caractéristiques, Choudens Imp. Arouy, Paris, 1874 (?), opera di Paul Lacome (1838-1920) integralmente leggibile e scaricabile al link
http://bdh-rd.bne.es/viewer.vm?id=0000108483&page=1 (di seguito il frontespizio).
L’autore, che vanta una serie impressionante di pubblicazioni prevalentemente di argomento musicale, ha riservato l’onore di rappresentare l’Italia a La pizzica tarentina; essa con lo spartito e il testo tradotto in francese, nel libro occupa le pagine 7-11, che di seguito riproduco.
Trascrivo ora il testo francese per rendere evidente la suddivisione in versi (tutti ottonari; fanno eccezione il 13, il 14 e il 15 dodecasillabi dove l’immagine delle coppie allacciate e quella del trascorrere inesorabile del tempo fino ad una sua inconsapevole dilatazione richiedevano un ritmo meno incalzante, più disteso) e poi lo traduco:
C’est à Naples et sous la tonnelle,
lorsque la lune monte aux cieux,
que la joyeuse tarentelle
unit les couples amoreux. (due volte)
Pan! pan! pan! Joyeux bruits de fêtes,
claquez, tambours et castagnettes!
Pan! pan! pan! Que de brunes têtes
ne demandent qu’à perdre la raison!
Pan! pan! pan! Lorsque la nuit brille,
le plaisir dans les yeux scintille!
Pan! pan! pan! Quelle est donc la fille
que l’on pourrait tenir à la maison!
Dansez, dansez, doucement, les couples s’enlacent.
Dansez, dansez muets et la main dans la main.
Dansez, dansez, sans les compter les heures passent,
dansez, dansez, il sera trop vite demain!
C’est à Naple et sous la tonnelle,
lorsque la lune monte aux cieux,
que la joyeuse tarentelle
unit les couples amoreux.
Mille bruits animent l’espace,
cependant chacun est muet;
mais quand un joyeux couple passe,
la brise trahit son secret. (due volte)
Pan! pan! pan! Je t’aime, ma belle.
Quoi me trouverais-tu cruelle?
Pan! pan! pan! O ma tourterelle!
Tu m’enchainas de solides liens!
Pan! pan! pan! Ta lêvre de flame
hélas a consumé mon âme!
Pan! pan! pan! Pour être ta femme,
je donnerais le ciel et tous les saints!
C’est à Naple et sous la tonnelle,
lorsque la lune monte aux cieux,
que la joyeuse tarentell
unit les couples amoreux!
È a Napoli e sotto la pergola, quando la luna sale in cielo, che la gioiosa tarantella unisce le coppie innamorate (due volte).
Pan! pan! pan! Gioiosi rumori di feste, battiti con le mani, tamburi e nacchere! Pan! pan! pan! Quante teste brune non chiedono che di perdere la ragione! Pan! pan! pan! Quale è dunque la ragazza che si potrebbe tenere in casa! Danzate, danzate, dolcemente, le coppie si allacciano, Danzate, danzate muti e mano nella mano. Danzate, danzate, senza contarle le ore passano, danzate, danzate, domani sarà troppo tardi. È a Napoli e sotto la pergola, quando la luna sale in cielo, che la gioiosa tarantella unisce le coppie innamorate.
Mille rumori animano lo spazio mentre ciascuno è muto; ma quando passa una coppia felice, la brezza tradisce il suo segreto (due volte)
Pan! pan! pan! Io t’amo, mia bella! Perché dovresti trovarmi crudele? Pan! pan! pan! O mia tortorella! Tu mi incatenasti con solidi legami! Pan! pan! pan! La tua bocca di fiamma, ahimè!, ha consumato la mia anima. Pan! pan! pan! Per essere la tua donna io cederei il cielo e tutti i santi! È a Napoli e sotto la pergola, quando la luna sale in cielo, che la gioiosa tarantella unisce le coppie innamorate!)
Invito chi conosce la musica (io, purtroppo so solo perché il pentagramma si chiama così …) a tentare di individuare la canzone originale (sarebbe interessantissimo il confronto tra i due testi) e, visto che la musica non cambia, sarebbe il massimo se potesse fornircene l’esecuzione Io sono in grado di dire solo che non potevano mancare nel testo due ingredienti classici: la luna e il pergolato. Basta ricordare: Dorme ‘o mare…Oje bella viene!/’n cielo ‘a luna saglie e va… (Piscatore ‘e Pusilleco) e Perziana scesa/’o frato se n’e asciuto/e appuntamento/è sotto ‘o pergulato… (Pusilleco addiruso).
In attesa che qualche amico musicista aderisca al mio invito non mi rimane che deliziare, dopo averlo fatto con i miei, i vostri occhi con alcune stampe antiche sul tema. Ho scelto quelle in cui il pergolato è sempre presente. Per la luna abbiate pazienza, prima o poi ‘n cielo ‘a luna saglie …
La tarantella, olio su tela di Eduardo Dalbono (Napoli 1841-1915); immagine tratta da http://www.blindarte.com/listing/zoomify/photo/TKlot_11528_1.jpg/id/11528
Tarantella, litografia di Giuseppe Lanzedelli, Vienna, 1859: immagine tratta da http://www.stampeantiche.info/files/a45-tarantella-grande.jpg
La tarantella a Napoli, incisione di Charles Maurand (seconda metà del XIX secolo), tratta dal periodico L’Illustrazione popolare, Treves, Milano, 1869.
La tarantella, di Saro Cucinotta (1830-1871) incisore e Teodoro Duclére (1816-1867) disegnatore; tavola tratta da Francesco De Bourcard, Usi e costumi di Napoli, Nobile, Napoli, v.II, 1858.
Incisione di A. H. Payne, 1850 circa; immagine tratta da http://www.abebooks.com/Tarantella-Payne-A-H-1860-Campania/12419354460/bd
(CONTINUA)
per la prima parte: https://www.fondazioneterradotranto.it/2014/07/25/aspettando-la-notte-della-taranta-14-aracne/
per la seconda parte: https://www.fondazioneterradotranto.it/2014/07/30/aspettando-la-notte-della-taranta-24-spettacolare-taranta/
per la quarta parte: https://www.fondazioneterradotranto.it/2014/08/18/aspettando-la-notte-della-taranta-44-malinconicu-cantu-e-allegru-mai-da-manduria-a-parigi-da-qui-al-deserto-africano-e-poi/