di Giuseppe Cristaldi
In questo periodo mi schizza nel capo il ricordo delle lenzuola stese sulle volte a stella e io che mi ci imbriglio nel mezzo. Il profumo del sapone SOLE, il piccolissimo paesino di mia madre, Gemini, il capo di Leuca e i sarmenti stipati nella cantina.
La calce e la chiazza cuperta, i bastoni degli anziani e l’immobilità, l’assurda immobilità delle pelli che reagiscono alla calura facendosi pietra.
Il mio più grande orgoglio è la consapevolezza dell’aver vissuto e di continuare a vivere a margine del continente, dove nascono le magie umide.