di Armando Polito
I soldi non sono tutto nella vita. Con i soldi non si compra la felicità. Ho sempre considerato frasi simili come tentativi laici di consolazione paralleli a quello cristiano prima e cattolico poi che prevede la compensazione nell’al di là (lo scrivo volutamente con gli spazi, altrimenti che attesa sarebbe …) per chi, in un modo o nell’altro, ha sofferto su questo pianeta (non mi meraviglierei se il principio fra qualche centinaio di anni dovesse essere esportato, come la famigerata democrazia, anche su altri corpi celesti che dovessero avere la sfortuna di ospitare la nostra dannata specie).
Tuttavia, pur condividendo in linea teorica i principi laici (per quello cattolico preferirei che già su questa terra fosse garantito a tutti se non il paradiso almeno il purgatorio), nella mia pratica di insegnante non ipocrita non ho mai perso l’occasione di demonizzare l’ingiusto o disonesto profitto sottolineando, però, come il denaro non sarà pure importante ma, se sei un barbone, puoi anche morire di polmonite, se sei ricco puoi anche sperare, se non di guarire dal cancro, almeno di curarlo.
Sono quasi quindici anni che non metto piede in un’aula (che culo andare in pensione prima di essere licenziati per indegnità!), ma debbo riconoscere che qualcosa nella mia opinione è cambiato, sia pur di poco.
Riprendo il titolo, cominciando, in un certo senso … pubblicitario, dalla fine: Per tutto il resto c’è … Card.
I puntini di sospensione non sono solo un espediente per evitare pubblicità gratuita ma anche per lasciare al lettore l’integrazione che preferisce, anche plurima, visto che c’è chi (non dico il nome …) sicuramente di carte di credito ne ha una montagna.
Per tutto il resto, dicevo, c’è … Card, ma (ecco quello con cui avrei dovuto cominciare) non ha prezzo la soddisfazione di poter dare, senza correre il minimo rischio di essere accusato di calunnia, del pregiudicato, ad uno (anche questa volta lo lascio anonimo … e a pagare per tutti) condannato con sentenza passata in giudicato.
Mi preoccupa moltissimo, però, quello che ormai passerà alla storia come il patto del Nazareno, perché il tema principe, quello della riforma elettorale, potrebbe in realtà nascondere ben altro, come d’altra parte impietosamente fa presagire lo stesso anagramma del nesso, irrispettoso, non per sua colpa, perfino di Cristo, per cui il patto del Nazareno diventa (controllate pure, controllate …) ridotto alle panzane.
Così a breve potrebbe venir fuori qualche altra legge ad personam, anzi ad personas, visto che la spettabile compagnia dei pregiudicati, già tutt’altro che striminzita, diventa ogni giorno sempre più folta …
Siccome, però, leggi simili vanno fatte bene (cioè prevedendo tutte le possibili conseguenze e prendendo tutte le misure atte a compensare anche il danno imprevisto o imprevedibile, cosa lontana anni luce da quelle destinate alla collettività …) suggerisco di non dimenticarsi di introdurre il principio della retroattività; dieci anni possono bastare per sbarazzarsi di un numero impressionante di calunniatori divenuti pregiudicati inseriti in novelle liste di proscrizione con immediate ricadute su quelle elettorali, che potranno (anzi continueranno ad) essere stilate senza l’interferenza esterna del cittadino che ancora conserva un qualche brandello di cervello.
Allora sì travaglio sarà per parecchi, me compreso, e non solo per Travaglio …
nessuno, tranne i diretti interessati, sa cosa si sono detti al Nazareno un giovane premier e un vecchio pregiudicato condannato per reati contro lo stato. Nessuno sa, però a settembre, ci fa sapere una svolazzante ministressa, la sanità avrà una parte assicurativa, quella, per capirci, che se cadi in terra per un malore prima di raccoglierti ti chiedono la polizza. Unipol gioisce. E gioisce Milano assicurazioni. Ci stiamo americanizzando proprio nel momento in cui Obama si vorrebbe europeizzare. Poi toccherà alla scuola. Insomma, una politica in continuità con il passato ventennio.
Ma tutti “LorSignori” ormai non fanno che twittare…sono dei CARD…ellini
Bello il tuo gioco di parole. Devi sapere, però, caro Sergio, che da noi “cardu”=”cardo”, parola che, come sai, ha dato origine a “cardellino”, viene usato come variante eufemistica di “cazzo” (cce ccardu sta ddici?=che cazzo stai dicendo?). E allora: “card …ellini” va bene ma, sempre con tutto il rispetto per questi deliziosi uccellini, visto che quasi tutti i “LorSignori” sono autentiche teste di cazzo (ma ancora più teste di cazzo sono coloro che continuano a non rendersene conto), io caricherei quel “card” di un doppio significato e lascerei fare il resto di questa operazione-disprezzo al doppio suffisso diminutivo “-ellini”.