di Paolo Rausa
Lungo la Via Appia, regina viarum, ora SS 7, che da Roma conduceva merci e truppe romane a Brindisi per imbarcarsi in direzione Oriente, si incontrano nell’immediato entroterra del porto pugliese città d’arte e rinomati centri storici, una campagna fertile di ulivi e di viti, e un mare, a sud, sullo Jonio, dai colori sfuggenti, verdi, turchesi, blu. Una vacanza ideale in questa zona del Salento, dopo aver scelto la propria spiaggia del cuore, per es. a Torre Lapillo, una torre di guardia del ‘500, nel lido La Pineta, oppure le spiagge dorate di Campomarino al lido Fuori Rotta, lasciandosi sedurre dai prodotti agricoli di questa terra generosa e dalle sagre, le feste paesane religiose o gli eventi tradizionali.
A Oria fervono i preparativi per celebrare il 9 e il 10 agosto il Torneo dei Rioni, giunto alla sua 48ma edizione, che rievoca l’arrivo in città di Federico II, soprannominato puer Apuliae, nel 1225 per attendere la sua sposa Jolanda di Brienne, in viaggio dall’Oriente. 800 figuranti in abiti medioevali a cavallo si sfidano nelle giostre in rappresentanza dei quattro rioni di Lama, Castello, Giudea e San Basilio.
A due passi la cittadina di Francavilla Fontana, cosiddetta per il rinvenimento di una fonte sacra durante una battuta di caccia, ad appena 5 chilometri da Oria. Lungo i suoi viali alberati e le ampie piazze si affacciano splendidi palazzi, barocchi e neoclassici, e il castello degli Imperiali. La devozione religiosa si esprime nella chiesa madre, con cupolone – il più alto del Salento – , la chiesa dei padri liguorini con altari e i fregi in oro zecchino e la chiesa di Santa Chiara, che conserva le 14 statue in cartapesta dei Misteri, che sfilano per le vie della città durante la suggestiva processione del Venerdì Santo, evento che si configura fra i riti della Settimana Santa. Qui si trovano fra le prelibatezze il confetto riccio, una mandorla ricoperta di zucchero e lavorata ancora artigianalmente, e la pampanella, una ricotta avvolta in foglie di fico, dette pàmpane. D’estate la si porta al mare, perché disseta con il suo sapore fresco.
Ci spostiamo di poco, a nord ovest, per raggiungere Villa Castelli, un borgo rurale, che si eleva su una gravina, un’acropoli costruita su un asse viario centrale, il decumano, ai cui estremi si fronteggiano i simboli del potere religioso con la chiesa madre e del potere civile con la palazzina estiva degli Imperiali, ora ristrutturata magnificamente dal Comune che vi ha posto la sede amministrativa e uno spazio museale etnografico-archeologico. Sorge al limitare delle civiltà fiorite sul suo territorio, la messapica, la magno-greca e la peucetica. ‘Tutto merito della campanula versicolor, un fiore in via di estinzione che ha trovato il suo abitat qui e in Attica!’ – ci dice con orgoglio il sindaco Vito Antonio Caliandro. Una tappa d’obbligo, se non altro per gustare i dolcetti di pasta reale, unione riuscita di mandorla e zucchero, al Bar La Sfornata. La terra dell’ulivo e del vino, il Salento, in questa zona si esprime nelle eccellenze delle produzioni in stabilimenti condotti da giovani imprenditori agricoli: l’Azienda Dantona, con annesso b&b di charme e le sue tre etichette di olio extravergine, ma gusterete anche il gelato all’olio di oliva; l’Azienda Melillo, una masseria didattica (www.melillo.biz), che produce vino di qualità e in particolare il Nereo, un primitivo dal gusto dolce, e il frantoio oleario Cassese.
Anche questo è Salento: arte, storia e buoni prodotti della terra! Diverse le possibilità di pernottamento a Oria, nel centro storico, modalità albergo diffuso: La Tana del Lupo o le Antiche Dimore, la Domus Frumenti, il B&b Messapia, il B&b Torre Palomba e il Bb Nonna Pina; cibo di qualità secondo tradizione al Ristorante Fuori Porta di Oria.
Un bagno ristoratore al mare, al Lido La Pineta di Torre Lapillo e al Lido Fuori Rotta di Campomarino concluderà degnamente la vostra vacanza.