Se ne è discusso a Lecce, sabato 3 maggio, presso l’Open Space in piazza Sant’Oronzo
La Dieta Mediterranea tornerà più a …casa?
La dieta mediterranea è sempre meno seguita in Italia
soprattutto dai giovani e dalle fasce con un basso livello socio-economico
a cura di Pro_Salento • Dieta Med-Italiana
La dieta mediterranea, riconosciuta dalla scienza come una dieta tra le più salubri nel mondo, è diventata un punto di riferimento per la relazione positiva tra abitudini alimentari e capacità di prevenzione delle malattie croniche degenerative. I suoi benefici per la salute, la qualità e la durata della vita sono legati alla composizione dei suoi alimenti caratteristici, che sono prevalentemente di origine vegetale, e al loro consumo diversificato e bilanciato. Purtroppo, però, la dieta mediterranea è sempre meno seguita, soprattutto dai giovani e dalle fasce con un basso livello socio-economico. Numerose indagini hanno infatti mostrato un aumento di sovrappeso e obesità. Secondo dati recenti, il 31% degli adulti risulta in sovrappeso e il 10% risulta obeso, mentre il 22,2% dei bambini di 8-9 anni è in sovrappeso e il 10,6% in condizioni di obesità e il fenomeno è più diffuso al Sud, particolarmente in Abruzzo, Molise, Campania, Puglia e Basilicata.
Una possibile causa del fenomeno è che la percezione esclusivamente “salutistica” della DM ha rimosso tutti i fattori culturali legati all’alimentazione. Se da una parte questa è stata una delle ragioni del suo successo presso le elite di ogni parte del mondo, compresa una fascia molto ristretta della popolazione italiana, dall’altra ha probabilmente contribuito ad allontanarne proprio quegli strati popolari presso i quali si riscontrano oggi i maggiori problemi di salute dovuti a una cattiva alimentazione. Ma tornare indietro non è facile, e intorno alla dieta mediterranea occorre oggi ricostruire, almeno in parte, una cultura adatta ai tempi e adatta a tutti. Una cultura che dovrebbe comprendere anche il tema della sostenibilità.
Ed è questo il tema che, nel contesto dell’evento “Capitale della Cultura del Buon Cibo – Festival della Dieta Med-Italiana”, ha affrontato a Lecce Sandro Dernini e Roberto Capone, in un incontro provocatorio dal titolo “La Dieta Mediterranea tornerà più a …casa?”, che si è tenuto sabato 3 maggio presso la sala Open Space in piazza Sant’Oronzo, in stretta relazione con la serie di attività sulla dieta mediterranea come modello di studio per la valutazione della sostenibilità delle diete e dei consumi alimentari condotte dalla FAO in collaborazione con il Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici Mediterranei (IAMB) di Bari.
a nessuno, o forse a pochissime persone, è venuto in mente di combattere i micidiali McDonald aprendo dei piccoli punti di ristorazione, solo con specialità di quella che chiamano ‘dieta’ mediterranea. Eppure penso che avrebbero un gran successo… Dobbiamo sempre ‘copiare’ schifezze dagli altri? oppure ci lasciamo imporre sempre quelle peggiori?
Fate qualcosa almeno voi: pubblicità, link su fb; aprite piccoli locali con cucina mediterranea da asporto (come la pizza al taglio e non oso nominare altro) si sa poi, che oggi , con internet si diffonde rapidamente tutto, potrebbe essere un’ idea bellissima!
la prima educazione dovrebbe avvenire in famiglia dove aumentano invece le mamme che non hanno più voglia di “stare dietro ai fornelli” perchè segno di scarsa emancipazione ma soprattutto di poca voglia di fare e di capire cosa fa bene alla salute dei propri figli e cosa invece li fa ammalare e riflettere su quanto il cibo sia il modo con cui una figlia o un figlio si rapporta psicologicamente con i propri genitori e l’obesità o l’anoressia spesso solo il segno evidente che qualcosa lì non sta funzionando…