di Rocco Boccadamo
“Ogni petra azza parite” (ogni pietra concorre alla formazione del muro), recita, in dialetto salentino, un antico proverbio.
E però, a mio modesto parere, le saggezze del passato, quindi consolidatesi, non devono essere intese soltanto in un’ottica specifica e talora minimale, bensì avvalorate indistintamente rispetto alle piccole e alle grandi cose, spaziando sino allo stesso divenire di un’intera comunità nazionale, se non, addirittura, continentale, nel nostro caso, per completezza e precisione, a livello europeo.
Di conseguenza, quando, il giorno d’oggi, ovunque e comunque ci si volga, capita sistematicamente di notare e ascoltare tutt’altra musica, che nulla, proprio nulla, contiene di saggio, sembra il caso di preoccuparsi, alzare le antenne e illuminare le tenebre.
Passando dalla logica pensata e suggestiva ai fatti reali, ecco, fra i tantissimi enumerabili, un esempio concreto, banale, ma pur sempre indicativo.
Com’è possibile che un comunissimo cerotto “Leukopor”, su rocchetto in simil plastica, cinque metri lineari di lunghezza e due centimetri e mezzo di larghezza, prodotto dalla BSN Medical GmbH di Amburgo, Germania, sia posto in vendita, in una farmacia italiana, al prezzo stratosferico, sì più alto delle stelle, di euro 6,80, cifra poi “amorevolmente” scontata alla cassa a euro 6,10?
Davvero, a prescindere dalle problematiche megagalattiche sul tappeto, quali “Job act”, “Fiscal compact”, “vincoli sul contenimento del debito pubblico”, “produttività”, “cuneo fiscale” eccetera, anche i piccoli e singoli atti della quotidianità sono intrisi di manovre, problemi e di veleni e fanno seriamente preoccupare per ciò che riguarda il futuro e il destino dei nostri figli e nipoti.