di Armando Polito
Strano paese il nostro, in cui la commistione tra pubblico e privato ha progressivamente assunto caratteri non facilmente decifrabili fino a giungere al massacro dell’articolo 41 della Costituzione.
A proposito di quest’ultima: paradossalmente la sua invocata riforma è stata, secondo me, avviata da tempo con la sua forma più radicale e sostanziale: la non applicazione; così, nel dettaglio, l’articolo 41 si è ridotto a conciliare, soffocato nelle spire mortali delle interpretazioni, nello stesso tempo sottili e rozze, del legislatore di turno, due opposte esigenze: il profitto privato da un lato, che ha fatto del ricatto occupazionale la sua arma preferita, il potere politico (ribadisco, il potere politico, che per come è inteso e gestito non è lo Stato, anzi è lontano anni luce dal suo sano concetto ) dall’altro, che ha issato senza pudore sul campo di battaglia, in cui è facile intuire chi sono le vittime, le bandiere, che imperterrite continuano a sventolare, della corruzione, della connivenza e del conflitto d’interessi.
Non sempre in Italia e, per restare nell’alveo dello spirito di questo sito, nel Salento le cose sono andate così. Ciò che riporterò riguarda le banche, ma, cambiando solo uno dei protagonisti, il privato di turno, il discorso oggi vale pure per le società partecipate, la Sanità, etc., etc.
Prima pagina del quotidiano parigino La lanterne, n. 4569 di giovedì, 24 ottobre 1889 (immagine tratta da http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k7505661x.image.langEN.r=Lecce%20MARTIRANO):
Dalla serie Processi fallimentari del Tribunale penale e civile di Lecce (https://www.google.it/search?q=tribunale+civile+e+penale+di+lecce&oq=tribunale+civile+e+penale+di+lecce&aqs=chrome..69i57.7383j0j8&sourceid=chrome&es_sm=93&ie=UTF-8#q=tribunale+civile+e+penale+di+lecce+serie+processi+fallimentari):
Dalla serie Perizie del fondo Tribunale penale e civile di Lecce (https://www.google.it/search?q=tribunale+civile+e+penale+di+lecce&oq=tribunale+civile+e+penale+di+lecce&aqs=chrome..69i57.7383j0j8&sourceid=chrome&es_sm=93&ie=UTF-8#q=tribunale+civile+e+penale+di+lecce+serie+perizie):
In realtà lo stupro della Costituzione è in atto da troppo tempo. Giudicata da moltissime persone “la più evoluta del mondo” è tuttavia citata da troppi come intoppo e freno alla Democrazia. Oggi la si vuole cassare definitivamente. Il problema non è aggiornarla per renderla attuale, piuttosto a chi spetta il compito di fare le modifiche condivise.Ad un Parlamento giudicato dalla stesa suprema corte incostituzionale e fuorilegge? Non sarebbe meglio eleggere un’assemblea ad hoc? Parlamentari nominati e mai eletti, un premier mai eletto, accordi con un pregiudicato ai servizi sociali sono un vulnus per la stessa democrazia.