Grande successo venerdì pomeriggio della mobilitazione ambientalista in difesa degli ulivi e del territorio salentino alla Prefettura di Lecce, serrata. Appuntamento domenica sera in piazza Sant’Oronzo, sotto l’ulivo
di Paolo Rausa
‘Vogliamo sapere la verità sugli ulivi e, a prescindere, i nostri ulivi non si toccano!’ Con questa richiesta e affermazione di volontà si può riassumere il senso di una manifestazione che ha visto la partecipazione di una buona rappresentanza, diverse decine, di ambientalisti giunti da ogni dove, ognuno con le proprie rivendicazioni, ognuno con le proprie storie di lotta per preservare un ambiente che viene attaccato da più parti. Ma è l’ulivo, pianta attecchita da millenni in Salento, che ha modellato l’anima di un territorio e dei suoi abitanti che si sono succeduti nel corso dei secoli, l’emblema di questa lotta a oltranza. Si lamentano i primi provvedimenti di estirpamento di un centinaio di alberi secolari e si temono ulteriori provvedimenti che farebbero tabula rasa di un lembo di territorio nei comuni di Copertino, Galatina, Trepuzzi, Lecce, Sternatia, ecc. Un documento riservato della Commissione Europea, finito in mano agli ambientalisti, disegna una specie di road map, che prevede la distruzione (abbattimento e incenerimento) degli alberi infetti riscontrati nei focolai di questi paesi, non solo. Un paragrafo a parte è previsto per l’area di Gallipoli, con le decisioni rimandate dopo il piano di monitoraggio e i relativi risultati, senza escludere anzi caldeggiando misure appropriate di eradicazione, contenimento e l’istituzione di una zona tampone. Si richiede alle Autorità competenti Italiane la redazione di un piano d’azione che sarà la base per le decisioni della Commissione Europea da votare al Comitato fitosanitario permanente di fine aprile. Dulcis in fundo le modalità per i finanziamenti necessari alla distruzione degli alberi infetti e per un piano di monitoraggio. Gli ambientalisti respingono al mittente queste proposte, considerate particolarmente odiose e lesive dell’esistenza delle piante e distruttive del territorio. Un momento particolarmente difficile per il Salento questo, interessato da autostrade che si allungano verso il mare (la Maglie-Otranto e la Maglie-S. Maria di Leuca), bretelle stradali che solcano il territorio agricolo fertile, impianti di trattamento rifiuti, condutture che dal mare si interrano ferendo la terra e mega porti, accompagnati da resort pronti da approvare e da realizzare. Ce n’è donde per essere preoccupati. Ecco perché gli ambientalisti sono decisi ad allargare la protesta, coinvolgendo i cittadini, con un presidio immediato la sera di Pasqua nel cuore di Lecce, quella piazza Sant’Oronzo che ospita un florido ulivo, una raccolta popolare di firme da indirizzare al Presidente della Repubblica, ai Commissari Europei, al Presidente della Regione Puglia e financo al Papa, una forma organizzativa stabile ed efficace. E’ giunto il momento – ritengono – di rispondere colpo su colpo agli attacchi contro il territorio, consapevoli che la partita che si sta giocando cambierà il volto del Salento, se non si opporrà una nuova forma di Resistenza! Info: Associazione Spazi Popolari, http://spazipopolari.blogspot.it/, spazipopolari@gmail.com, https://www.facebook.com/groups/421893727923961/?fref=ts; Coordinamento Civico per la Tutela del Territorio e della Salute del Cittadino, coordinamento.civico@libero.it, coordinamentocivico@yahoo.it, Forum Ambiente e Salute del Grande Salento, forum.salento@yahoo.it, forumambientesalute@gmail.com, http://forumambiente.altervista.org/