di Paolo Rausa
“Fermato lo scandaloso progetto per un nuovo maxi-impattante e ridondante porto a stupro di Otranto, patrimonio UNESCO dell’umanità!” – esultano gli ambientalisti del Coordinamento Civico apartitico per la Tutela del Territorio e della Salute del Cittadino e del Forum Ambiente e Salute del Grande Salento, che aggiungono ad ulteriore tutela la proposta che le aree salvate dal cemento e le acque marine prospicienti siano incluse nel Parco naturale litoraneo Otranto-Santa Maria di Leuca.
A fronte delle prese di posizione offensive piovute da più parti contro i funzionari ‘solerti’ della Soprintendenza intervenuti a fermare ancora una volta l’azione invasiva e deturpante verso uno dei più bei paesaggi del mediterraneo (non a caso Otranto è patrimonio dell’Unesco e più volte negli anni scorsi si è fregiata della Bandiera Blu per la limpidezza delle sue acque), contro le ‘voci’ interessate a realizzare questa come tante altre opere, distruttive della costa e dell’ambiente naturale in nome dell’occupazione, le Associazioni ambientaliste esprimono tutto il loro sostegno e la piena solidarietà ai Funzionari, ‘colpevoli’ di applicare le norme di tutela esistenti, che per la verità molte altre volte sono state disattese. Questo senso del dovere può fare scuola.
E’ quanto si augurano gli ambientalisti, che ora issano sulle coste idruntine la bandiera dell’ambiente a testimoniare una vittoria per sé e per le generazioni future, mentre dall’alto del suo podio sembra che anche Idrusa abbia rasserenato la sua faccia arcigna e sorrida per lo scampato pericolo contro un invasore più terribile dei turchi e dei circassi, ma che questa volta è stato respinto, con buona pace di tutti!
E’ per fortuna successo quello che non è accaduto negli anni scorsi a Otranto con l’edificazione sulla spiaggia a ridosso del porto di una struttura avveniristica, in cui trovano collocazione bar e negozi su una spianata di cemento, e a Castro Marina con la costruzione di enormi sostruzioni su cui si innalzano muri poderosi che sembrano racchiudere basi per accogliere non imbarcazioni ma astronavi: “Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia.” Famosa la citazione dal film Blade Runner. Al momento quindi il pericolo è scongiurato e quello skyline caratterizzato dall’antico “bastione dei Pelasgi”, il castello, le mura, il campanile e il tetto antico a doppio spiovente della imponente Cattedrale, il profilo del borgo, il lungomare liberty ben rivestito di pietra viva, le coste rocciose, le spiaggette e le caratteristiche calcaree falesie continueranno ad esercitare sul viaggiatore il loro discreto e impeccabile fascino.
Che il denaro finisca di essere servo del potere e che il potere finisca di asservire con il denaro! Dobbiamo bene metterci in testa che esiste e rimane qualcosa che mai nessuno potrà comprare: la bellezza, la vita e l’amore. Un territorio, una costa, un tratto di mare, un pezzo di storia, un ricordo, riassumono tutto questo. Otranto è salva fino a che riconosceremo in lei e in qualsiasi altro frammento di mondo, la nostra bellezza, la nostra vita, il nostro amore…
E’ così Raffaella Verdesca non possono comprare la nostra bellezza che si riverbera sulle coste idruntine e quella del Faro della Palascìa che, per quanto impenitenti agnostici, ci pervade e ci compenetra. Ora questo passaggio, da noi alla natura e viceversa, non può più interrompersi, per questo non tolleriamo che il paesaggio subisca queste ferite perché è come se fossero inferte a noi. Servo vostro, sempre!