di Armando Polito
Il toponimo
La forma più antica in assoluto è la messapica ORRA che si legge su alcune monete (anche se di epoca romana).
La forma greca più antica del toponimo, ῾Υρίη (leggi Urìe), è attestata in Erodoto (V secolo a. C.), Historiae, VII, 170: Λέγεται γὰρ Μίνων κατὰ ζήτησιν Δαιδάλου ἀπικόμενον ἐς Σικανίην τὴν νῦν Σικελίην καλευμένην ἀποθανεῖν βιαίῳ θανάτῳ. Ἀνὰ δὲ χρόνον Κρῆτας, θεοῦ σφι ἐποτρύναντος, πάντας πλὴν Πολιχνιτέων τε καὶ Πραισίων ἀπικομένους στόλῳ μεγάλῳ ἐς Σικανίην πολιορκέειν ἐπ᾽ ἔτεα πέντε πόλιν Καμικόν, τὴν κατ᾽ ἐμὲ Ἀκραγαντῖνοι ἐνέμοντο. Τέλος δὲ οὐ δυναμένους οὔτε ἑλεῖν οὔτε παραμένειν λιμῷ συνεστεῶτας, ἀπολιπόντας οἴχεσθαι. Ὡς δὲ κατὰ Ἰηπυγίην γενέσθαι πλέοντας, ὑπολαβόντα σφέας χειμῶνα μέγαν ἐκβαλεῖν ἐς τὴν γῆν· συναραχθέντων δὲ τῶν πλοίων, οὐδεμίαν γάρ σφι ἔτι κομιδὴν ἐς Κρήτην φαίνεσθαι, ἐνθαῦτα Ὑρίην πόλιν κτίσαντας καταμεῖναί τε καὶ μεταβαλόντας ἀντὶ μὲν Κρητῶν γενέσθαι Ἰήπυγας Μεσσαπίους, ἀντὶ δὲ εἶναι νησιώτας ἠπειρώτας. Ἀπὸ δὲ Ὑρίης πόλιος τὰς ἄλλας οἰκίσαι … (Si dice che Minosse alla ricerca di Dedalo giunto in Sicania, quella oggi chiamata Sicilia, morì di morte violenta. Tempo dopo i Cretesi per istigazione di un dio, tutti eccetto i Policniti e i Presi, giunti in Sicania con una grande flotta, assediarono per cinque anni la città di Camico che ai miei tempi abitavano gli Agrigentini. Infine, non potendo né prenderla né restarvi sopportando la fame, rinunziando partirono. Come navigando furono davanti alla Iapigia una grande tempesta dopo averli sorpresi li sbattè a terra; essendo andate distrutte le navi non si vedeva ormai per loro possibilità di tornare a Creta e lì si stabilirono dopo aver fondato la città di Oria e cambiando diventarono iapigi messapi invece di cretesi e furono continentali invece che isolani. Dopo la città di Oria ne fondarono altre …)
La forma romana più antica (Uria) è in un frammento delle Antiquitates rerum humanarum di Varrone (II secolo a. C.-I secolo a. C.) tramandatoci dallo Pseudo Probo (III secolo d. C.) nel suo commento In Vergilii Bucolica, VI, 31. Ho riportato l’intero frammento in una delle puntate precedenti dedicata a Castro; qui riporterò solo il periodo che ci interessa: Ab eo item accepta manu cum Locrensibus plerisque profugis in mari coniunctus per similem causam amicitiaque sociatis Locros appulit. Vacuata eo metu urbe ibidem possedit aliquot oppida condidit, in queis Uria et Castrum Minervae nobilissimum (Dopo che la città [Locri] per la paura era stata evacuata lì egli [Idomeneo]se ne impadronì e fondò parecchie città tra cui Uria e la famosissima Castrum Minervae).
La variante greca Οὐρία (leggi Urìa), pure con un riferimento al passo di Erodoto prima riportato, è in Strabone (I secolo d. C., Geographia, VI, 3, 6: Τὰ μὲν οὖν ἐν τῷ παράπλῳ πολίχνια εἴρηται. Ἐν δὲ τῇ μεσογαίᾳ Ῥοδίαι τέ εἰσι καὶ Λουπίαι καὶ μικρὸν ὑπὲρ τῆς θαλάττης Ἀλητία· ἐπὶ δὲ τῷ ἰσθμῷ μέσῳ Οὐρία, ἐν ᾗ βασίλειον ἔτι δείκνυται τῶν δυναστῶν τινος. Εἰρηκότος δ᾽ Ἡροδότου Ὑρίαν εἶναι ἐν τῇ Ἰαπυγίᾳ κτίσμα Κρητῶν τῶν πλανηθέντων ἐκ τοῦ Μίνω στόλου τοῦ εἰς Σικελίαν, ἤτοι ταύτην δεῖ δέχεσθαι ἢ τὸ Ὀυερητόν (Si è parlato delle piccole città sulla costa. Nell’interno invece ci sono Rudie e Lupie e più vicina al mare Alezio; al centro dell’istmo Oria, nella quale si mostra ancora la reggia di uno dei dinasti. Quando Erodoto dice che c’è nella Iapigia Oria fondata dai Cretesi erranti dopo la spedizione di Minosse in Sicilia, di certo è necessario che essa sia intesa come tale o come Vereto); VI, 3, 7: … ἐν ταύτῃ δὲ πόλις Οὐρία τε καὶ Ὀυενουσία, ἡ μὲν μεταξὺ Τάραντος καὶ Βρεντεσίου, ἡ …(su questa [la via Appia] vi sono le città di Oria e di Venosa, una a metà strada tra Taranto e Brindisi, l’altra …).
Nella Tabula Peutingeriana (IV secolo), VI, 5 compare la forma Urbius (in basso a sinistra evidenziato nell’ellisse verde).
Nell’Anonimo Ravennate (VII secolo), Cosmographia, IV, 35 è attestata la forma Urias: Item civitas quae dicitur Locupissandas, item Samnum, Urias, Anxia … ( … poi la città che è detta Locupissanda, poi Samno, Oria, Anxia …).
In Guidone (XII secolo), Geographia, 49 è attestata la forma Ories: Ories in qua reliquiae sanctorum martirum Crisanti et Dariae sunt (Oria nella quale ci sono i resti dei martiri Crisanto e Daria).
Dopo questa ubriacatura di varianti sarebbe azzardato proporre l’etimo definitivo del toponimo, anche perché del messapico ORRA non si conosce il significato. Mi limiterò, perciò a riportare le opinioni altrui. Il Pacichelli proprio all’inizio del brano subito dopo riportato, forse condizionato dall’Ories di Guidone, mette in campo un Oreas, cioè la ninfa dei monti Oreade, dal greco Ὁρειάς (leggi Oreiàs), a sua volta da ὅρος (leggi oros)=monte.
Gasparo Papatodero in Della Fortuna di Oria, Fratelli Raimondi, Napoli, 1775 affronta quest’argomento nelle pagg. 1-15 dove preliminarmente passa in rassegna, confutandole, alcune etimologie (peccato che non ne riporti la paternità): Hyria da Iris, iride, arcobaleno che, in aggiunta presso altri, sarebbe apparso ai Cretesi sul luogo dove avrebbero poi fondato la città; Hyria da Iris che in messapico significherebbe pace; Oria da ὅρος (è questa l’etimologia del Pacichelli). A questo punto il Papatodero, partendo dal fatto che un ῾Υρία (la cui trascrizione in latino sarebbe, appunto Hyria), in Omero è una città delle Beozia, in Esiodo moglie di Nettuno, ritiene non improbabile che que’ Cretesi , che fondaron Oria (come a suo luogo vedrassi) abbian dato a quella un nome di qualche oriental paese come ora anche soglion fare nell’America gli Europei; ovvero un nome di qualche loro Dea: poiché i Cretesi, come si vedrà avanti, sbattuti da una fiera tempesta, edificaron Hyria detta forse dalla Dea Hyria moglie di Nettuno, alla quale forse ascrissero la loro salvezza da quell’orrida sofferta tempesta.
Subito dopo l’autore dopo aver fornito convincente ragione fonetica della trafila Hyria>Uria>Oria, avanza un’altra ipotesi: Hyria potrebbe derivare dalla parola Ebrea Hur, che vuol dire excitare, onde i dotti credono esser nata la parola altra Ebraica Hir Civitas. Ed in fatti a tal proposito dice il dottissimo maestro di lingua Ebraica Giovanni Bustorsio nel suo Lessico Ebraico nella suddetta parola “Hir, urbs, Civitas, quidam ad Hur referunt, quod hominum afflictionibus et operis excitata fit”; possiamo dunque credere, che, come attesta Erodoto, essendo stata Oria la prima Città da’ Cretesi fondata; perché quella era il loro edificio, e la loro prima opra, l’avessero perciò detta Hyria, partecipando l’Y dell’U, e dell’I.
Se debbo esprimere la mia opinione, con tutto il rispetto mi vien da dire che questa seconda ipotesi mi sembra un’arrampicata sugli specchi e che il supporto del Bustorsio mi appare come una scala traballante: Come si fa, infatti, a collegare solo in base ad analogie fonetiche, urbs con Hir tentando poi di rimediare con una motivazione semantica che mi appare assolutamente campata in aria quando il Bustorsio afferma che (traduco alla lettera) certi riportano Hir urbs e civitas ad Hur, poiché viene fatta venir fuori dalle sofferenze e dall’opera degli uomini.
Pacichelli (A), pagg. 175-177:
Pacichelli (C, anno 1686)
Era Mandura confederata con Taranto ed Oira, con Roma e con Brindisi. Da Oira (che altri forse meglio dicon Oria, dalla voce latina Uria), della qual città scrive qualche cosa Donato Castiglione, De Coelo Uritano, in sei miglia, mi vidi alla Torre, casale con l’Arcipretura in un bel tempio, e co’ Padri Conventuali.
Pacichelli (mappa)
A Castello (mappa/http://www.toninocarbone.it/2012/08/oria-nei-suoi-monumenti.html)
B Vescovato (mappa/immagine tratta ed adattata da Google Maps)
C Palazzo del Vescovo (mappa/immagine tratta ed adattata da Google Maps)
E S. Giovanni Monastero Celestini/S. Giovanni (mappa/http://eneaportal.unile.it/sul_cammino_di_enea_it/brindisi/media/foto/oria/chiesa-sangiovanni-battista1.JPG/image_large)
F S. Domenico (mappa/http://www.comune.oria.br.it/territorio/da-visitare/item/chiesa-di-san-domenico)
G S. Francesco di Paola (mappa/http://eneaportal.unile.it/sul_cammino_di_enea_it/brindisi/media/foto/oria/chiesa-sanfrancesco-di-paola.JPG/image_large)
H Porta di Taranto/Porta Taranto o Porta degli Ebrei (mappa/http://eneaportal.unile.it/sul_cammino_di_enea_it/brindisi/media/foto/oria/porta-degli-ebrei.JPG/image_large)
I Porta di Lecce/Porta di Lecce o Porta Manfredi
(mappa/http://eneaportal.unile.it/sul_cammino_di_enea_it/brindisi/media/foto/oria/porta-manfredi.JPG/image_large)
K Torre Palomba (mappa/immagine tratta ed adattata da Google Maps)
M S. Francesco d’Assisi (mappa/immagine tratta ed adattata da Google Maps)
Per quanto riguarda lo stemma nella mappa appaiono due scudi vuoti; quello attuale è nell’immagine che segue tratta da http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/1/17/Oria-Stemma.png
Prima parte: https://www.fondazioneterradotranto.it/2013/12/19/la-terra-dotranto-ieri-e-oggi-114-presentazione/
Seconda parte: https://www.fondazioneterradotranto.it/2013/12/23/la-terra-dotranto-ieri-e-oggi-214-alessano/
Terza parte: https://www.fondazioneterradotranto.it/2014/01/05/la-terra-dotranto-ieri-e-oggi-314-brindisi/
Quarta parte: https://www.fondazioneterradotranto.it/2014/01/09/la-terra-dotranto-ieri-414-carpignano/
Quinta parte: https://www.fondazioneterradotranto.it/2014/01/14/la-terra-dotranto-ieri-e-oggi-514-castellaneta/
Sesta parte: https://www.fondazioneterradotranto.it/2014/01/20/la-terra-dotranto-ieri-e-oggi-614-castro/
Settima parte: https://www.fondazioneterradotranto.it/2014/02/05/la-terra-dotranto-ieri-e-oggi-714-laterza/
Ottava parte: https://www.fondazioneterradotranto.it/2014/02/17/la-terra-dotranto-ieri-e-oggi-814-lecce/
Nona parte: https://www.fondazioneterradotranto.it/2014/02/21/la-terra-dotranto-ieri-e-oggi-914-mottola/
Ottimo contributo.