di Armando Polito
N. 8527 del 3 luglio 1907 di Le matin (immagini tratte da http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k568380b.r=le+matin+nard%C3%B2.langEN)
Terza pagina:
È doveroso aggiungere (altrimenti il passato scivola via inutilmente) che il vescovo era Giuseppe Ricciardi lo stesso protagonista dell’avventura (si fa per dire …) ricordato qualche post fa in https://www.fondazioneterradotranto.it/2014/02/11/nardo-31-agosto-1899-singolare-attentato-al-vescovo/). Nato a Taranto il 9 luglio 1839, ordinato sacerdote il 21 marzo 1864, resse Nardò dal 1 giugno 1888 fino alla morte avvenuta il 18 giugno 1908. Il suo vescovato fu contrassegnato da un atteggiamento intransigente nei confronti dei cattolici laici, le cui rivendicazioni, reali o presunte, di indipendenza dall’autorità episcopale suscitavano sospetti e reazioni. Di questo clima piuttosto infuocato la notizia riportata costituisce, dunque, insieme con l’episodio precedente, una riprova. Ma va pure riconosciuto che oggi vedremmo (forse senza ammirarla …) una Cattedrale diversa, se il nostro vescovo, dopo aver abbandonato l’idea di una ricostruzione ex novo, non avesse poi optato per un restauro conservativo dell’originale con eliminazione delle superfetazioni.
Articolo molto interessante: una testimonianza di quanto ancora fossero lontani nella politica italiana (in questo caso neretina) gli effetti del patto Gentiloni, della nascita del partito popolare e così via. Ci troviamo ancora in un contesto, per così dire, risorgimentale, in cui il motto “libera chiesa in libero stato” è un dogma trasversale alla gran parte degli schieramenti politici.
STORIA E FILOLOGIA. IN ONORE DI MONS. G. RICCIARDI, UNA ULTERIORE SOLLECITAZIONE ALLA DIREZIONE DELLA “TRECCANI” …. *
PER LA STORIA E LA MEMORIA DELLA TERRA D’OTRANTO, non è più sopportabile che nella scheda relativa a Cesare Maccari(http://www.treccani.it/enciclopedia/cesare-maccari_(Dizionario-Biografico)/) si legga e si continui a leggere che “Nel 1895 […] fu incaricato da monsignor G. Ricciardi, vescovo di Nardò, di affrescare la cattedrale di S. Maria de Nerito […] Il programma iconografico, dettato dal committente, era dedicato alla storia della salvezza dell’uomo e agli episodi locali del Trasporto delle reliquie di s. Gregorio Armeno, protettore della città, da parte dei monaci *BRASILIANI* e del Miracolo del crocifisso nero”! O no?! (https://www.fondazioneterradotranto.it/2020/06/22/salentini-o-sallentini/#comment-280364).
Federico La Sala