di Paolo Vincenti
“Per un editore che ha scelto la linea laica per la pubblicazione di prodotti editoriali, non sembri strano di aver scelto un volume di omelie. Intanto la scelta laica (non laicista) è dettata dalla necessità di non privilegiare prodotti letterari in funzione di una propria e limitata visione ideologica del mondo, ma dal bisogno di privilegiare espressioni, sensazioni, percezioni, prose, poesie, capaci di esprimere il meglio dell’esperienza umana.” Con queste parole, nella sua Nota dell’Editore, Aldo D’antico, spiega le ragioni che hanno portato la sua casa editrice, Il Laboratorio Parabita, a pubblicare “Omelie. Presenze e testimonianze a Parabita” di Padre Francesco La Vecchia (2013), nella collana “Contributi”.
L’autore è stato padre superiore dei Domenicani di Parabita fino a qualche tempo fa e questo libro raccoglie le sue predicazioni, ovvero le omelie, rivolte ai fedeli durante la Messa dopo le letture. Le occasioni sono le più disparate del calendario liturgico e si può riscontrare come Padre Francesco sia un religioso di grande preparazione il quale unisce al solido fondamento culturale che è proprio del suo ordine religioso, il pathos, ossia quella compartecipazione umana che è propria invece dell’autore.
E’ sempre l’editore a parlare: “Che senso hanno le omelie di Padre La Vecchia? Egli è stato padre superiore dei Domenicani di Parabita, un paese nel quale l’ordine dei predicatori di San Domenico arrivò nel lontano 1405, marginalizzando il culto greco che ivi si officiava, edificando un Convento e una Chiesa (Santa Maria dell’Umiltà) dichiarato monumento nazionale e successivamente scerpato, tagliato, suddiviso con uno scempio unico nel suo genere. Al loro ritorno hanno custodito la Madonna della Coltura per i Parabitani, la loro storia, memoria, cultura. Padre Francesco, nelle sue prediche richiama il senso della storia e della vita, propone il culto non solo come fatto di fede ma anche come dimensione dello spirito, fatto civile di adesione all’uomo e al suo valore. Leggendo le sue omelie un credente rafforza la propria scelta di fede, un non credente riflette sui destini dell’umanità. Motivi abbastanza validi per proporle come edizione”.
Presentato nella Parrocchia di Sant’Antonio in Parabita, il 14 dicembre 2013 da Don Angelo Corvo, Parroco della Chiesa matrice di Parabita, Remigio Morelli e Luigi Cataldo, il libro contiene un estratto da un’opera di Don Tonino Bello (“Parole d’amore”) e alcune lettere indirizzate da Luigi Cataldo, curatore del libro, all’autore. Da queste si evince il grande legame di affetto e fraterno vincolo di fede che unisce Cataldo a Padre La Vecchia, e il dispiacere di Cataldo, che è poi il rammarico dell’intera comunità parabitana, in occasione della partenza dalla città di Padre Francesco quando egli, a fine 2010, dovette andare perché destinato ad altro incarico.
Si comprende che sia abbastanza forte il segno lasciato dal domenicano nel paese della Madonna della Coltura se è vero che oggi esce questo libriccino che lo vede protagonista indimenticato nel cuore dei fedeli e degli amici parabitani. Contributi, quindi, di importanza storica, affettiva, contestuale, sociale, politica, con questa collana de “Il Laboratorio”, che risponde ad un bisogno di conoscenza e più ampia diffusione della cultura a tutti i suoi livelli.
Sarei interessato ad avere alcuni insegnamenti di Padre Luigi Lavecchia come le sue “omelie” ecc. Potete indicarmi dove trovarle per poterle acquistare? ( casa editrice, ecc.)