di Gianni Ferraris
Fu Giovanni Gentile ad inserire lo studio dell’arte e della sua storia nell’ordinemanto scolastico. Da allora è stato sempre un punto cardine dell’Istruzione. D’altra parte siamo in Italia, solo un pazzo può permettersi di dire che questa materia è inutile in quanto costosa. Nel 2009 il rapporto Pricewaterhouse Coopers diceva fra l’altro:
“L’Italia possiede il più ampio patrimonio culturale a livello mondiale con oltre 3.400 musei, circa 2.100 aree e parchi archeologici e 43 siti Unesco. Nonostante questo dato di assoluto primato a livello mondiale, il RAC, un indice che analizza il ritorno economico degli asset culturali sui siti Unesco, mostra come gli Stati Uniti, con la metà dei siti rispetto all’Italia, hanno un ritorno commerciale pari a 16 volte quello italiano. Il ritorno degli asset culturali della Francia e del Regno unito è tra 4 e 7 volte quello italiano”. (affari italiani articolo completo)
Quindi un’opportunità di lavoro altamente elevata. Ma non solo di denaro si tratta, infatti, come diceva Carl William Brown: “E’ un’assurdità sottoporre l’educazione alle leggi dell’economia, quando invece dovrebbe essere l’economia ad essere sottoposta alle leggi dell’educazione”.
Il problema vero è la crescita etica, culturale, civica e morale che la conoscenza dell’arte e del bello offrono. Si eleva la qualità stessa della vita. Poter vedere con gli occhi della conoscenza è diverso dal vedere con quelli dell’ignoranza e della grettezza. Patrimoni immensi come quelli che esistono in Italia sono la carta d’identità della nostra nazione, oltre che essere le città d’arte meta di turismo da ogni parte del mondo. Considerazioni banali, scontate, addirittura inutili a dirsi.
È proprio così? Vediamo cosa succede a Pompei che cade a pezzi, vediamo la Reggia di Caserta e altri monumenti e ci accorgiamo che così non è. La storia è sempre la stessa: “mancano i soldi”. L’Italia è, allo stato attuale, il paese che meno di ogni altro merita il patrimonio che detiene, per favore, qualcuno ci commissari.
Non è un caso che di tanto in tanto a qualche neoliberista d’accatto venga in mente di consegnare tutto ai privati, dalle spiagge ai musei. Il quadro è davvero avvilente, ed ora sta giungendo a compimento la riforma che la più sciagurata ministra dell’Istruzione della storia repubblicana (e anche del ventennio, pensando a Gentile), la signora Gelmini, ha voluto fare scopiazzando qua e là e peggiorando tutto quello che ha copiato. La sua porcata prevedeva infatti che dagli anni 2009 e 2010, oltre all’abolizione degli Istituti d’arte, anche quella delle discipline artistiche nei «nuovi» Licei artistici, la cancellazione di «Storia dell’arte» dai bienni dei Licei classici e linguistici, dagli indirizzi Turismo e Grafica degli Istituti tecnici e dei professionali; zero ore per i geometri; cancellazionedi «Disegno e Storia dell’arte» dai bienni dei Licei scienze umane e linguistici;cancellazione di «Disegno e Storia dell’arte» dal «nuovo» Liceo sportivo; eliminazione del «Disegno» nei trienni di questi ultimi «ambiti formativi». Insomma, un diplomato con indirizzo turistico potrà sapere tutto su ricevute fiscali e fatture, ma non si permetta di parlare di arte, per carità. I turisti sono vacche da mungere, altro che cultura.
L’attuale ministra Carrozza e il Ministro Bray hanno tentato in ogni modo di bloccare questa porcata infamante, però la commissione, proprio in questi giorni, ha detto che l’insegnamento dell’arte non è compatibile con le risorse.
L’ultimo sciagurato ventennio ha condotto le cose con il principio che non si deve insegnare nulla, le persone potrebbero poi imparare. La Mariastella è evidentemente figlia di questa filosofia (figlia o vittima?).
I ragazzi allevati con questa sciagura non sapranno distinguere fra una chiesa gotica ed una barocca, non hanno il diritto di sapere chi furono Giotto e Michelangelo. Saranno informatissimi invece sul bunga bunga e sul grande fratello. I primi sono appena sbarcati in parlamento e giocano a fare gli statisti. E qualcuno va a finire che brucerà libri…
‘Al posto della firma, metta pure una croce!’ Di questo passo arriveremo al doloroso punto di partenza, Il Caos Cerebrale, quell’era storica in cui l’Homo Sapiens sarebbe per noi maestro perfetto d’ingegno e sete di conoscenza. Che importa se siamo una nazione veloce solo nella marcia indietro! L’importante è che vadano avanti le Ferrari, Balotelli e le Veline. La Gioconda? Vuoi mettere quella faccia inespressiva affianco a quella di Belen? Ma vuoi scherzare? E la Reggia di Caserta potrà mai avere l’importanza storica e culturale del Palazzo di Arcore? Ma fatemi il favore! In virtù di queste valide argomentazioni approvo pienamente l’abolizione della Storia dell’Arte nelle scuole italiane e propongo l’abbattimento dei monumenti più ingombranti a beneficio di parcheggi pubblici e Mc Donalds. Se c’è da firmare firmerò, perfino con una croce! Dove devo cliccare?