di Alessandra Peluso
Cantastorie del Salento, eclettico giornalista – Rocco Boccadamo – raccoglie in questa nuova pubblicazione “Una matinée al Santalucia” lettere ai giornali e appunti di viaggio nelle diverse località salentine. Abile nel catturare profumi, odori, sapori della Puglia avvertendo la necessità di recuperare tradizioni, usi, costumi dimenticati.
Tra nostalgia del passato e voglia di vita Rocco Boccadamo riporta i suoi appunti di viaggio cercando di lasciare nella memoria dei lettori ricordi di un tempo vissuto, di un presente legato all’amore, alla famiglia, alla terra salentina.
“Una matinée al Santalucia” racconta l’amore clandestino di due giovani passionali e innamorati che cercano di vedersi quando possibile come nelle matinée al cinematografo “Santalucia”. Si susseguono le storie e gli avvenimenti che Boccadamo traccia come articoli di memoria o semplici riflessioni da condividere con coloro che sono intrisi dall’amore per la magica terra salentina come nel caso di Giuseppe Bertolucci, sceneggiatore e regista, che ha scelto Diso, piccolo comune del basso Salento per trascorrere l’estate sino al giorno della sua morte, il 16 giugno del 2012.
Si rievoca la meravigliosa Castro, Marittima, Otranto che esprimono volti, suoni legati all’autore e sprigionati come polline di fiore delicatamente sulle menti e i cuori dei lettori.
Leggendo “Una matinée al Santalucia” si ha l’impressione di percorrere gli stessi luoghi e vivere momenti di leggiadria – seguendo il maestrale – si percorre un anno di eventi, cullati da momenti indelebili, luoghi indimenticabili, bellezze che lo stesso autore vorrebbe incontaminate ed eterne.
Narra di Lucugnano nel quale paesino era stato organizzato un incontro in onore del poeta e letterato del novecento Girolamo Comi, uomo aristocratico ma generoso e disponibile con chiunque. Si giunge al mese di settembre quando le temperature sono calde in Salento e a Castro è ancora “tempo di vele”. “Si attende la pioggia e qualche goccia finalmente arriva su questo lenzuolo di terra e mare, in corrispondenza dall’amplesso tra verde Adriatico e azzurro Ionio”. (p. 157).
Sono tanti i racconti che Rocco Boccadamo ha voluto imprimere su fogli di carta per suggellare ricordi di un tempo vissuto.
Ogni momento corrisponde ad una data – dettaglio che denota la qualità di giornalista attento e puntiglioso – si susseguono fino ad una fine provvisoria da un inverno ad un’estate per chiudere un ciclo, le quattro stagioni. Altalenanti e fuorvianti si alternano istanti, dall’incantevole Castro, ad Andrano, Marittima tra Ionio e Adriatico, tutto scorre ma senza indifferenza perché Boccadamo sa abilmente catturare e possedere i ricordi e condividerli come patrimonio identitario di molti salentini e non solo.
Si respirano gli odori dell’estate, i sapori autunnali, i miti inverni e si leggono negli appunti di viaggio – cinquanta – momenti di una vita vissuta.
Ermanno Inguscio, storico salentino, cura la prefazione di “Una matinée al Santalucia” tracciando abilmente e in modo dettagliato il “trait d’union” del corpus ossia l’amore per la propria terra, i familiari, il lavoro, i rapporti umani. Tutto è perfettamente collegato e descritto con cura e amabilmente verso chi per la prima volta si accosta al libro con la curiosità di un mondo da scoprire, immaginare, amare che sa di Salento, di terra, di sole e di mare.
Da operoso navigatore di bordo Rocco Boccadamo non può che augurarvi un buon viaggio!