di Armando Polito
Le testimonianze che seguono (solo la prima immagine a corredo, per motivi facilmente intuibili, è “d’epoca”) sono tutte attendibili perché non si basano sulla nebulosa tradizione di una leggenda ma hanno come padre il più famoso naturalista latino, cioè Plinio (I secolo d. C.)..
Esse registrano la rinomanza conquistata dalle genti salentine in alcuni settori produttivi. La prima riguarda la fabbricazione degli specchi, ricordata in due passi: 1) E per dire qui tutto sugli specchi: ottimi erano stati presso i nostri antenati quelli brindisini ottenuti dalla fusione di stagno e bronzo; per primo li realizzò Pasitele al tempo di Pompeo Magno1; 2) Lo stagno legato al bronzo nella realizzazione di vasi rende più gradevole il sapore [dei cibi], ostacola la formazione del velenoso verderame e, cosa mirabile, non aumenta il peso. Perciò i migliori specchi, come ho detto, si fabbricavano con esso. Si fabbricavano a Brindisi, finché anche le serve cominciarono ad usare quelli di argento2.
Un’eccellenza territoriale all’interno di quella regionale campione del mondo registra la produzione della lana: Ma la lana più pregiata è quella pugliese che in italia è detta di pecora greca, altrove italica. Il terzo posto lo occupano le pecore milesie. Quelle pugliesi sono di pelo corto ed adatte solo per i mantelli; hanno la massima considerazione quelle della zona intorno a Taranto e a Canosa3.
L’allevamento delle ostriche mostra un fenomeno simile a quello che nei tempi passati vedeva il nostro mosto utilizzato per il taglio di vini settentrionali e centrali ed ora vede il vino prodotto in Puglia (almeno si spera …) imbottigliato e commercializzato, magari con un’ammiccante forzatura onomastica, a Milano come a Pechino.4
Primo tra tutti Sergio Orata [come non credere al detto nomina omina=i nomi sono presagi?] al tempo di Lucio Crasso prima della guerra marsica scoprì a Baia vivai di ostriche, traendo da questa sua ingegnosità grandi vantaggi non a causa della gola ma dell’avarizia, cosicché fu il primo ad inventare i bagni pensili, vendendo poi le ville così incrementate di valore. Egli per primo attribuì un ottimo sapore alle ostriche del Lucrino, poiché le stesse specie acquatiche sono migliori a seconda del luogo, come il pesce lupo nel Tevere fra i due ponti, il rombo a Ravenna, la murena in Sicilia, l’elope a Rodi; e similmente altre specie, per non giudicare nel dettagli la cucina. Non ci servivano [ancora] le costiere di Bretagna quando Orata dava rinomanza alle ostriche del Lucrino. Poi sembrò più chic andare a prendere le ostriche alla parte estrema dell’Italia, a Brindisi e, perché non ci fosse lite tra i due sapori, da poco si è escogitato di compensare nel Lucrino la loro fame dovuta al lungo trasporto da Brindisi.5
La notizia contenuta nell’ultimo periodo verrà ribadita in un passo di un capitolo successivo della stessa opera: [Le ostriche] gradiscono lo spostamento ed essere trasferite in acque sconosciute. Si crede così che quelle brindisine dopo essersi nutrite nell’Averno mantengono il loro gusto e ne adottano [un secondo] dal Lucrino.6 Addirittura le povere ostriche, nate a Taranto, crescono prima nell’Averno e poi nel Lucrino.
Per integrare il settore ittico: a chi fosse interessato alle lodi poetiche per il sarago di Brindisi e per il pesce-cinghiale di Taranto segnalo il link https://www.fondazioneterradotranto.it/2011/12/30/pubblicita-salentina-e-non-solo-di-2000-anni-fa-e-non-solo/.
Chiudo più che con un’eccellenza con un primato per me triste, perché infelice è lo stato di chi, uomo o bestia, ha perso la libertà, sia pure solo quella fisica.
Marco Lenio Strabone dell’ordine equestre per primo istituzionalizzò a Brindisi [la costruzione di] voliere in cui veniva chiusa ogni specie di uccelli. Da allora cominciammo a incarcerare gli animali ai quali la natura aveva assegnato il cielo.7
E ora? La domanda, direbbe Antonio Lubrano, sorge spontanea, ma dopo la desolante ultima immagine non me la son sentito di chiudere, e faccio solo due esempi, con quella di una ciminiera dell’Ilva o di una piantagione di pannelli fotovoltaici …
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1 Naturalis historia, XXXIII, 45: Atque ut omnia de speculis peragantur in hoc loco, optima apud maiores fuerant Brundisina, stagno et aere mixtis. Praelata sunt argentea; primus fecit Pasiteles Magni Pompei aetate.
2 Op. cit., .XXXIV, 48: Stagnum inlitum aereis vasis saporem facit gratiorem ac compescit virus aeruginis, mirumque, pondus non auget. Specula etiam ex eo laudatissima, ut diximus. Brundisi temperabantur, donec argenteis uti coepere et ancillae.
3 Op. cit., VIII, 73: Lana autem laudatissima Apula et quae in Italia Graeci pecoris appellatur, alibi Italica. Tertium locum Milesiae oves optinent. Apulae breves villo nec nisi paenulis celebres; circa Tarentum Canusiumque summam nobilitatem habent.
4 Interessante sul tema quanto si legge al link https://www.fondazioneterradotranto.it/2013/10/21/da-sallentum-a-salenzio/, post al quale mi son permesso di aggiungere le mie osservazioni che chiunque potrà leggere in https://www.fondazioneterradotranto.it/2013/12/16/tuttal-piu-me-lo-bevo-ma-non-me-la-bevo/
5 Op. cit., IX, 88: Ostrearum vivaria primus omnium Sergius Orata invenit in Baiano aetate L. Crassi oratoris ante Marsicum bellum, nec gulae causa, sed avaritiae, magna vectigalia tali ex ingenio suo percipiens, ut qui primus pensiles invenerit balineas, ita mangonicatas villas subinde vendendo. is primus optimum saporem ostreis Lucrinis adiudicavit, quando eadem aquatilium genera aliubi atque aliubi meliora, sicut lupi pisces in Tiberi amne inter duos pontes, rhombus Ravennae, murena in Sicilia, elops Rhodi, et alia genera similiter, ne culinarum censura peragatur. Nondum Britannica serviebant litora, cum orata Lucrina nobilitabat. postea visum tanti in extremam Italiam petere Brundisium ostreas, ac, ne lis esset inter duos sapores, nuper excogitatum famem longae advectionis a Brundisio conpascere in Lucrino.
Il primo, però, a ricordare questo ingegnoso palazzinaro ante litteram era stato Valerio Massimo (I secolo a. C.-I secolo d. C.), Factorum ac dictorum memorabilium libri, IX, 1, 1: C. Sergius Orata pensilia balinea primus facere instituit. Quae inpensa a levibus initiis coepta ad suspensa caldae aquae tantum non aequora penetravit. Idem, videlicet ne gulam Neptuni arbitrio subiectam haberet, peculiaria sibi maria excogitavit, aestuariis intercipiendo fluctus pisciumque diversos greges separatim molibus includendo, ut nulla tam saeva tempestas inciderit, qua non Oratae mensae varietate ferculorum abundarent. Aedificiis etiam spatiosis et excelsis deserta ad id tempus ora Lucrini lacus pressit, quo recentiore usu conchyliorum frueretur: ubi dum se publicae aquae cupidius inmergit, cum Considio publicano iudicium nanctus est. In quo L. Crassus adversus illum causam agens errare amicum suum Considium dixit, quod putaret Oratam remotum a lacu cariturum ostreis: namque ea, si inde petere non licuisset, in tegulis reperturum (Caio Sergio Orata per primo decise di costruire bagni pensili. Quest’impresa limitata all’inizio quasi penetrò il mare per bagni di acqua calda sospesi. Egli per non aver la gola soggetta all’arbitrio di Nettuno escogitò per sé mari privati interrompendo i flutti con canali e chiudendo separatamente con pietre i diversi branchi di pesci in modo che nessuna violenta tempesta influisse a tal punto che la mensa di Orata non abbondasse di varietà di piatti. Chiuse pure le bocche del lago Lucrino a quel tempo deserte con edifici spaziosi ed alti per fruire della freschezza dei molluschi; dove, mentre si gettava a capofitto, incurante della sua avidità, nell’acqua pubblica, incorse nell’accusa dell’appaltatore di imposte Considio. Lucio Crasso che conduceva la causa contro di lui disse che il suo amico Considio sbagliava credendo che Orata allontanato dal lago sarebbe rimasto senza ostriche: infatti le avrebbe trovate nelle tegole se non gli fosse stato concesso di cercarle da lì).
Che Orata avesse il pallino della speculazione edilizia lo dimostra il fatto che Cicerone lo ricorda (De officiis, III, 67 e De oratore, I, 178) come parte lesa in un processo per via di una casa che gli era stata venduta gravata da servitù non dichiarata espressamente dal venditore ma della cui esistenza Orata era al corrente).
6 Op. cit., XXXII, 23: Gaudent et peregrinatione transferrique in ignotas aquas. Sic brundisina in Averno compasta et suum retinere sucum et a Lucrino adoptare creduntur
7 Op. cit., X, 71: Aviaria primus instituit inclusis omnium generum avibus M. Laenius Strabo BrundisiI equestris ordinis. Ex eo coepimus carcere animalia coercere, quibus rerum natura caelum adsignaverat.