di Rocco Boccadamo
Non è un giorno qualunque, oggi 13 dicembre, giacché ricorre la festa di S. Lucia, celebrata diffusamente.
Prima di tutto, quindi, mi viene spontaneo rivolgere un sincero augurio di buon onomastico a tutte le Lucia.
Inoltre, mi piace ricordare che, a Venezia, esiste una chiesta, dedicata a S. Geremia, dove sono custodite le spoglie mortali della Santa di Siracusa e, percorrendo in vaporetto il Canal Grande, sulla parete dell’abside di tale tempio, è dato di leggere la seguente grande iscrizione:
LUCIA
VERGINE DI SIRACUSA
MARTIRE DI CRISTO
IN QUESTO TEMPIO
RIPOSA
ALL’ITALIA AL MONDO
IMPLORI
LUCE E PACE
E, ancora, negli anni intorno al 1950, puntualmente ogni 13 di dicembre, la mia nonna paterna, di povera e numerosa famiglia contadina, soleva recarsi da Marittima a Scorrano, due paesi del sud Salento, per la fiera, giustappunto, in onore di S. Lucia, protettrice della vista, verso la quale nutriva profonda devozione.
In quell’occasione, l’anziana donna non mancava mai di acquistare un dono per ciascun nipote, ossia una pigna, l’inflorescenza lignea in cui sono contenuti i frutti del pino (pinoli). Il relativo costo ammontava ad una o due delle vecchie lire a pezzo.
Quel dono voleva rappresentare un’anticipazione del pensiero della nonna per l’imminente Natale, evento che avrebbe visto arrivare nelle mani di ogni bimbo anche un’arancia.