di Pier Paolo Tarsi
Se il Salento perderà gli ulivi non avrà più ragion d’essere. Avrà perso semplicemente tutto.
Ci renderemo conto della visione fatua che la ribalta turistica ci restituiva, ci renderemo conto di quello che davvero contava, ci renderemo conto che non siamo mai stati votati al mare, ma sempre e soltanto alla terra.
Questo dramma potrebbe risvegliare più dei vani discorsi di ogni anno, ma forse e soltanto per una contemplazione irrimediabile di morte.
Condivido la preoccupazione. Ma sarebbe ora di capire che la terra sfruttata in questo modo porta solo problemi. Non è più tempo di estese monoculture. È arrivato il momento di ridare alla terra quello che le abbiamo tolto. RIFORESTIAMO il Salento. Aiutiamo il suolo e la biodiversità e fra qualche anno potremo godere di aria migliore, viste migliori e forse di un turismo diverso, cosciente, che non cerca resort e spiagge attrezzate, ma che ammirerà la rinascita di un deserto e di un popolo finalmente illuminato….forse sto sognando? Io faró la mia parte.
Tutti dobbiamo fare la nostra parte, qualunque sia la nostra terra natale. Il Salento è una perla preziosa, un Patrimonio dell’Umanità.
Dai sogni nascono progetti… e qualche volta i sogni si avverano.