ITINERARI DI TURISMO CULTURALE
A Lisbona un Convegno Internazionale di studiosi di sette Paesi
di Ermanno Inguscio
Un Convegno Internazionale a Lisbona, la città natale di Sant’Antonio, per gli Italiani il Santo da Padova, su “Le feste di San Rocco nel mondo: tracce di cultura”, dal 4 al 7 di ottobre 2013, non è sembrata da subito un’iniziativa azzardata per gli organizzatori lusitani, l’Irmandade da Misericordia e di San Rocco, l’Università Nuova e il Centro Italiano di Cultura della città. Vi hanno, infatti, partecipato delegazioni e “conferencistas” provenienti dal Belgio, dalla Francia (Montpellier), dalla Spagna (Llanes), dalle Isole di Capo Verde (Città Velha), dal Brasile, dal Canada (Toronto e Montréal), dal Portogallo e naturalmente dall’Italia (Venezia, Cremona, Torrepaduli, Sarmato, Voghera).
L’obiettivo, finalità primaria del meeting, era dato dalla possibilità d’indicare strategie comuni per nuovi itinerari di turismo culturale. E in Portogallo, terra storica di naviganti e scopritori dell’evo moderno, non era difficile confrontarsi su uno schema di riflessione orientato al viaggio come nucleo di conoscenza e aggregazione tra genti diverse. L’incontro internazionale si è articolato per tutto il sabato, 5 di ottobre u.s., nell’Auditorium del Museo Nazionale della Farmacia, dove i diversi relatori, ciascuno nella propria lingua, hanno esposto il proprio punto di vista con il considerevole supporto della traduzione simultanea in cinque lingue (portoghese, francese, italiano, spagnolo e inglese), irradiata dalla cabina di regia. I contributi della prima parte dell’Incontro, nella mattinata, dovevano rimarcare “la valorizzazione e la diffusione del patrimonio culturale materiale e immateriale delle Associazioni di San Rocco”.
Dopo la presentazione del tema della giornata da parte di Edoardo Cordeiro Concalves ed Helena Concalves Pinto, membri della Commissione Scientifica, da Montpellier la presidente Anne-Marie Conte-Privat ha riferito su “Azioni, esperienze e testimonianze dell’Associazione Internazionale di San Rocco di Montpellier” e Claudio Braghieri sulle “Attività svolte e le nuove prospettive di ricerca” dell’Associazione Italiana da lui presieduta. Paolo Ascagni, direttore del Centro Studi Rocchiano (Cremona-Italia) ha aggiornato i numerosi convenuti sui risultati di decenni di studi storici e biografici su San Rocco, anche a nome dello studioso Pierre Bolle, direttore del Centro Culturale di Charleroi (Belgio) e i suoi importanti studi fatti in questo ultimo decennio.
Il portoghese Joao Neto, direttore del Museo della Farmacia, ha tracciato, da un punto squisitamente laico, una netta distinzione tra l’ambito devozionale della Fede e l’area scientifica della cura delle malattie, prendendo spunti dalle conoscenze delle antiche culture tribali e da quelle coeve delle società occidentali dell’epoca moderna, tutte in lotta per il miglioramento sanitario della condizione umana. L’architetto veneziano Franco Posocco, “Guardian Grando della Scuola Grande di San Rocco”, ha illustrato con maestria la pregnanza di quello scrigno artistico, nella città lagunare, definita autentica “Sistina di Venezia”.
Per la seconda parte della giornata di studi, “Le feste di San Rocco, patrimonio culturale e religioso mondiale per un dialogo interculturale”, il Commissario Culturale, Capitano di Vascello della Marina Militare portoghese, José Rocha e Abreu, ha rivelato novità archivistiche sulla Cappella di San Rocco nell’Arsenale Reale della Riviera della Navigazione. Il museologo della Camera Municipale di Lisbona, Joao Alpuim Botelho e Antonio José Morgado, tesoriere dell’Irmandade (Regia Confraternita), hanno riferito sulla Cappella di San Rocco di Viana del Castello.
Per la parte più specificamente orientata alle nuove possibilità di turismo culturale, da Llanes, cittadina nelle Asturie spagnole, non lontana da Santiago de Compostela, ha relazionato Anìbal Puròn Sànchez, Presidente del Bando (Confraternita) di San Rocco della sua città, offrendo in chiusura un ottimo video su “San Rocco di Llanes; Festa di interesse turistico nazionale”. Dalla Città Vecchia delle Isole di Capoverde, l’ing. Elìsio Correira Lopes, Presidente dell’Associazione Generale dei Pescatori e dei Pittori di Cidade Velha, ha anch’egli riferito, con slides e uno spettacolare filmato, sulla festa di San Rocco in quelle lontane isole dell’Oceano Atlantico.
Per l’Italia, a chiusura della Giornata Internazionale di confronto, con il supporto di un centinaio di slides proiettate nell’Auditorium, chi scrive ha parlato ai numerosi presenti della “Tradizione e danza popolare nel ballo di San Rocco nell’Italia Meridionale”, fenomeno etno-musicale, nel caso delle tre modalità di pizzica-pizzica, che coniuga aspetti coreutico-terapeutici con particolari simbologie gestuali e cromatiche, sulla base degli ultimi studi scientifici dell’ultimo mezzo secolo.
Con la sottolineatura della pizzica-scherma, danza rituale praticata ogni ferragosto, sin dal 1531, presso il Santuario di San Rocco in Torrepaduli, nel contributo si è fatto riferimento al concetto di itinerario culturale tra i giovani, che superando devozione e sentimento popolare, dovranno approdare all’obiettivo privilegiato di organizzare attività per lo sviluppo della cittadinanza europea, arricchita dalle sue diversità. Un meeting internazionale saldamente organizzato, in definitiva, quello di Lisbona, in un mite inizio d’ottobre, nel quale ogni delegazione di studiosi stranieri, europea o extra europea, ha apportato interessanti contributi d’analisi su nuove opportunità di turismo culturale.
Questo, infatti, può spesso alimentarsi anche nelle tradizioni e nella devozione popolare, di genti, come quella portoghese, che da secoli, per vocazione, a dirla con le parole dell’Ambasciatore d’Italia in Portogallo, dott. Renato Varriale, nell’incontro con tutte le delegazioni avvenuto lunedì 7 ottobre u.s., è con la mente all’Europa di Bruxelles e con il cuore sempre ai venti delle rotte oceaniche dei suoi Storici navigatori. E l’estuario del Tago, sulle cui sponde si diffondono a Lisbona le struggenti note del “fado”, trova, ogni giorno, nell’Oceano Atlantico, il suo rinnovato abbraccio fatale.