di Giulietta Livraghi Verdesca Zain
Fiori d’alba
vanno nel primo sole
stornellando all’amore.
Nelle fonde pupille
recano fuochi
di fierezza antica;
nei bruni volti
mostrano solchi
che la vita incide.
Colme di lavoro hanno le mani
e sanno la tristezza dell’attesa,
l’ansia tormentosa
del domani.
Semi di speranza
spargono al vento,
tra le zolle,
mentre la loro mesta cantilena
si perde
fra l’argento degli ulivi.
Anche il ritorno le vede a schiene curve:
come alla ricerca di un tesoro,
sui cigli delle strade raccolgono cicorie,
provvidenza di Dio
religiosamente deposta nei grembiuli
che via via si gonfiano
a mo’ di ventre gravido.
Per riposarsi
siedono a rammendare
sugli usci delle case
l’un l’altra raccontandosi umili gioie.
Il dolore lo coprono pudiche
con scialli neri.
Copertino, 1959
Dall’antologia curata da Giovanni Villella “POETI DELLE PLEJADI”
bellissime parole,che scoprono e rivelano al mondo la forza, la pazienza,la parsimonia, la fede e la memoria che queste donne del sud, custodiscono e regalano ai figli, come dote per il loro domani di vita.