di Biagio Valerio
Non solo quello italiano, ma anche lo Stato della Città del Vaticano è pronto a celebrare i seicento anni della cattedrale di Nardò con una colorata e sontuosa emissione di francobolli. La notizia fa il paio con quella data dalla Gazzetta qualche settimana fa: entro settembre le Poste Italiane tireranno fuori l’attesissimo tagliando che porterà, in effige, la facciata della chiesa più importante della città. Ma la vera sorpresa per i filatelici è un’altra: una serie (probabilmente quattro o cinque valori e chissà se non ci scappa un preziosissimo e ricercato “foglietto”, cioè tutti insieme su un’unica paginetta che compone un quadro) di diversi valori facciali con raffigurati gli affreschi custoditi nell’edificio.
Il numero dell’emissione è già presente nel calendario delle uscite vaticane e tutti i più accreditati cataloghi di filatelia del mondo riportano l’edizione come la sedicesima, l’ultima dell’anno, dopo quella che celebra il Natale. La notizia è ghiotta: i francobolli vaticani hanno una diffusione ridotta rispetto agli italiani ma il circuito cui sono destinati è quello dei collezionisti di tutto il mondo che hanno rapporti diretti con il prestigioso ufficio filatelico e numismatico del Vaticano. I responsabili dell’iniziativa, lo storico Marcello Gaballo e il parroco della cattedrale, monsignor Giuliano Santantonio, hanno avanzato la richiesta di celebrare i seicento anni con un francobollo esattamente due anni fa, inviando poi le immagini che raffigurano i più antichi affreschi “recuperati” medievali sulle colonne della cattedrale durante i restauri degli ultimi due secoli. Insomma, Nardò raddoppia: non aveva mai avuto un francobollo dedicato in tutta la sua storia, ora potrebbe averne tanti e da due Stati diversi.
Pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno del 10/09/2013