Nell’ambito di “TUGLIE INCONTRA – FESTIVAL NAZIONALE DEL LIBRO”, lo studioso MARIO CARPARELLI (Università del Salento) presenta “IL PIÙ BELLO E IL PIÙ MALIGNO SPIRITO CHE IO ABBIA MAI CONOSCIUTO”, il suo ultimo libro sul filosofo salentino GIULIO CESARE VANINI (Taurisano, 1585 – Tolosa, 1619).
Incontra l’autore lo scrittore ELIO RIA.
Introduce:
GIANPIERO PISANELLO, organizzatore di “TUGLIE INCONTRA”.
Al termine della presentazione il bibliofilo DARIO ACQUAVIVA esporrà la propria collezione privata di rarità vaniniane, tra cui spiccano una preziosa copia originale dell’AMPHITHEATRUM AETERNAE PROVIDENTIAE (Lione, 1615), la prima opera pubblicata da Vanini, e un inedito ritratto settecentesco del filosofo, scoperto pochi mesi fa.
Ingresso libero – Info: 348.5465650
In caso di maltempo l’evento si svolge presso la Biblioteca Comunale di Via Risorgimento a Tuglie.
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“IL PIÙ BELLO E IL PIÙ MALIGNO SPIRITO CHE IO ABBIA MAI CONOSCIUTO”: Se la vita di Giulio Cesare Vanini fosse un film (e, non a caso, Filippo Vendemmiati, Premio David di Donatello 2011 per il miglior documentario di lungometraggio, ne ha tratto una sceneggiatura), il secondo tempo, quello più avvincente e ricco di colpi di scena, inizierebbe a Padova il 28 gennaio 1612, giorno in cui al filosofo pugliese, che all’epoca era solo un fraticello di appena ventisette anni, viene notificato un provvedimento disciplinare da parte del losco Enrico Silvio, Priore Generale di quell’Ordine dei Carmelitani in cui egli era entrato nove anni prima a Napoli, assumendo il nome di fra Gabriele. Questo libro ripercorre appunto il secondo tempo della vita di Vanini, i suoi sette anni più intensi, avventurosi e drammatici. Sette anni in cui abiurerà il cattolicesimo e si convertirà alla fede anglicana; lascerà l’Italia per l’Inghilterra prima e per la Francia poi, passando per il Belgio, la Svizzera, l’Olanda e la Germania; in cui sarà ricercato, spiato, tradito, imprigionato, interrogato, braccato dall’Inquisizione; in cui pubblicherà due opere, l’Amphitheatrum aeternae providentiae e il De admirandis, una delle quali, quest’ultima, presente ancora nell’ultima edizione dell’Indice dei libri proibiti, quella del 1948; in cui sarà arrestato e processato per sei lunghi mesi per essere finalmente bruciato sul rogo, dopo che gli fu strappata la lingua, il 9 febbraio 1619, in una piazza di Tolosa, Place du Salin, che dal 31 marzo 2012 porta il suo nome. I passaggi chiave e i retroscena di questa vera e propria odissea biografica e intellettuale vengono ricostruiti e raccontati attraverso la viva voce dei contemporanei di Vanini: dei suoi amici e dei suoi nemici, dei suoi discepoli e dei suoi detrattori, dei suoi persecutori e dei suoi protettori. Una storia con un finale tragico, ma che consacra il suo protagonista come una delle più affascinanti e controverse figure del panorama filosofico europeo.
MARIO CARPARELLI (Università del Salento) ha dedicato alla figura e all’opera di Giulio Cesare Vanini diversi saggi, pubblicati in Italia e all’estero, e oltre a questo due volumi: Morire allegramente da filosofi. Piccolo catechismo per atei (Il Prato, 2011) e, con Francesco Paolo Raimondi, Giulio Cesare Vanini.Tutte le opere (Bompiani, 2010).