di Paolo Rausa
Il Festival di narrazioni filmiche “Lo sguardo di Omero”, IV edizione, dedicato ai luoghi, alle culture e alle identità, si svolge dal 27 al 31 agosto al Villaggio di Roca Nuova di Melendugno. Paese ospite è la Turchia. Annalisa Montinaro, la Direttrice Artistica, è entusiasta: “Quando circa dieci mesi fa abbiamo iniziato a lavorare al Festival, decidendo di dedicarlo alla Turchia, piazza Taksim, nella magica città di Istanbul, non era ancora rimbalzata al centro della Storia. Oggi le manifestazioni del fine maggio scorso ci raccontano di un cambiamento in corso nella società turca e offrono al nostro festival l’opportunità di approfondimento sulle dinamiche sociali e culturali nel Mediterraneo.” Orgogliosa, a ragione, di aver contribuito a questa edizione, che approda nella sua casa: Roca Nuova, un sito di rara bellezza, immerso negli ulivi che sorge nell’immediato entroterra di Torre dell’Orso, un insediamento rurale fondato nel XVI secolo. “Lo sguardo di Omero”, il cantore di gesta ‘inenarrabili’ e delle peregrinazioni di Ulisse, si propone di valorizzare i linguaggi cinematografici, quali privilegiate chiavi di accesso tanto ai “paesaggi dell’anima” quanto all’anima dei paesaggi. Un festival di narrazioni filmiche, dedicate ai luoghi, alle culture e alle identità dell’Europa e del Mediterraneo, dove il “paesaggio” non è solo il contesto dove avvengono le storie ma ne è il protagonista, in una contaminazione vicendevole con l’uomo. Perciò “Lo sguardo di Omero” premia l’arte della narrazione cinematografica, che riesce a riscoprire le identità del Mediterraneo, un crogiuolo di culture e civiltà che hanno permeato lo spirito umano. Il Festival si articola in tre sezioni con relativi premi, di contenuto paesaggistico-antropologico, culturale e ambientale. “Aspettando lo sguardo di Omero, Il Paesaggio si racconta alla Luna” parte il 27 agosto alle ore 20,30 con lo spettacolo multimediale “Sguardi sul Mediterraneo: Miti Leggende Storie” con video e letture sceniche tratte dalle Metamorfosi, dalla Medea, dai racconti fantastici de “Le Mille e una Notte”, da altri significativi autori fino a “Istanbul” di Orhan Pamuk. Segue “Chiamata alle arti”, dedicato a Tiziano Terzani, uno spazio dove le letture, le canzoni e le immagini sono finalizzate alla realizzazione di un film ispirato a “Un indovino mi disse”. Dal giorno dopo, il 28, partono le proiezioni nel Cortile di Ulisse e nella Saletta Penelope, ore 20,15. Molti i titoli interessanti che riguardano vicende umane e aspetti ambientali dell’oikoumene mediterranea, da “La sposa del nord (Voci da Tangeri)” di Elisa Mereghetti e Marco Mensa, (sarà presente la regista), a “Souvenir Srebrenica” di Luca Rosini e Roberta Biagiarelli, un film inchiesta sul genocidio bosniaco dell’11 luglio 1995. L’Afghanistan nella condizione delle donne in “Come pietra paziente” di Atiq Rahimi, “Whinspering memories” (Ricordi a bassa voce) di Mehmet Binay è un documentario su un matrimonio rurale in un villaggio della Turchia meridionale.
L’ambiente sardo domina le scene di “Su Re”, regia di Giovanni Columbu. Con “Home” di Yann Arthus-Bertrand si vedranno le immagini delle bellezze della Terra minacciate dall’attività umana. E poi l’uomo e il paesaggio in “Pescasseroli-Storie di uomini storie di natura” di Michele Imperio, i figli degli immigrati, nati in Italia ma senza diritti, in “Sta per piovere” di Haider Rashid. “La transumanza della pace” di Roberta Biagiarelli (sarà presente la regista) sui paesaggi e i pascoli del Trentino e della Bosnia-Erzegovina; “Tradinnovazione-Una musica glocal” di Piero Cannizzaro è un viaggio in alcune regioni italiane, fra cui la Puglia, sulla musica etnica, “Jeans e Marto” di Claudia Palazzi e Clio Sozzani è la storia di uno studente etiope, Roba, sul valore dell’istruzione, mentre “Muffa” di Ali Aydin affronta il tema della libertà di opinioni in Turchia. Il 31 la premiazione dei film e i Radioderwish. Info: www.losguardodiomerofestival.it, – tel. 320 0631370.