Il Salento ‘Lèmme lèmme’ negli scatti in b/n di Marcello Moscara alla Masseria le Pezzate di Maglie (Le)
di Paolo Rausa
In una mattinata di calura agostana, proveniente da Poggiardo, attraverso le campagne salentine a bordo del mio vespone rosso in direzione Masseria le Pezzate alla ricerca delle immagini di Marcello Moscara, fotografo salentino di origine e di cuore, anno di nascita 1972.
I luoghi si accompagnano alle storie. Già cercare questo posto è difficile, ma poi si scoprono i segni premonitori, giungendo da Scorrano in direzione statale Maglie-Gallipoli, nei disegni di fichi d’india sui muri di recinzione seccati dal sole. Si entra in un viottolo di campagna, bianco come la luce il cui riverbero ci guida verso la meta.
Una masseria del ‘600, Le Pezzate, dal nome del territorio suddiviso in appezzamenti gestito da Benedetta, tricasina e romana, e da Mario, turco di Istanbul, di padre italiano e madre tedesca. In questo incrocio di razze sta tutta la storia che ha fatto grande il Salento, un intreccio di culture e civiltà mediterranee e medio-orientali. La sera prima ero stato a Corigliano d’Otranto all’inaugurazione della ‘Notte delle Taranta’ un evento itinerante nel segno della tradizione e della contaminazione.
Marcello Moscara non poteva scegliere posto più suggestivo dove esporre le sue immagini, rigorosamente in b/n, di una terra a volte sfortunata ma sempre generosa. Come dice Natalia Aspesi: “Quella grande terra per lui è una fonte inesauribile di immagini, di memorie, di avventure. Questa volta l’ha reinventata ‘lèmme lèmme’, cioè percorrendola a piedi, con la lentezza dell’antico viandante, la curiosità dell’esploratore, la passione di chi cerca la sua fortuna dovunque possa capitargli e sa che potrà scoprirla solo così, senza fretta, per caso, senza una meta precisa…” Ogni scatto, l’istantanea di una presenza sempre discreta, non importa se l’elemento vegetale o animale si prendono la scena, oppure se la presenza umana è appena intuita da una barca alla risacca o da una figura stesa sul muro che delimita la spiaggia come una lucertola, o in primo piano, l’immagine di un rubinetto, che fa pensare all’arsura di un sud sempre sitibondo di acqua, di cultura, di emozioni, di passioni.
Su tutto gli elementi naturali incombono, sia che si tratti delle grandi estensioni marine, sia degli spazzi celesti, sovrumani e inquietanti, testimoni, come se riflettessero il nostro stato d’animo che attraversa non di rado le tempeste della vita. Non c’è serenità, non c’è pacatezza, ma neppure inquietudine negli scatti di Marcello Moscara, piuttosto c’è una natura e una presenza umana che si compenetrano e fanno di queste coste, di queste campagne un luogo dell’anima, unico al mondo, ora riprodotto grazie a queste foto esposte fino alla fine di agosto alla Masseria Le Pezzate. Info: masserrialepezzate@gmail.com, tel. 368 3779551; info@moscara.it, www.marcellomoscara.it.