“LUCI D’INCONSCIO”, IN UNA NOTTE D’ESTATE, LE POESIE DI ALE CORSANO
di Paolo Vincenti
Quaranta passi più due (Edit Santoro 2013) è l’esordio letterario di Alessandra Corsano, poetessa salentina che si impone alla nostra attenzione, in questa estate 2013, con una raccolta breve ma significativa di personalissime composizioni. Il libro, con la prestigiosa Prefazione di Giovanni Invitto, porta sulla copertina un’opera di Luigi Latino, pittore, scultore e un poco “pigmalione” della Corsano.
I quarantadue passi del titolo segnano il percorso cronologico e poetico di Ale Corsano, la quale si divide fra il lavoro, la cura dei due figli e l’amore per la scrittura, e quarantadue sono le liriche di cui consta il libro. Spigolando fra i titoli della silloge, colpiscono molto alcuni testi come “Nata libera”,”Ciò che rimane”, “Autunno”, “Luci d’inconscio”, “Ombre”, “Felicità”, “Custodia di pelle”, “Eternità” e soprattutto “19 giugno 2013”, data del compimento di quei passi richiamati dal titolo con la pubblicazione del libro in parola. Entra nei versi, si frappone nell’ordito poetico della raccolta,e non potrebbe essere altrimenti, tutto il vissuto esperienziale dell’autrice e il suo armamentario lirico di espressioni simboliche, metafore, metonimie, termini a volte desueti, attraverso cui la Corsano realizza quella costruzione del sé che è l’identità. Disvela così la propria realtà che è dinamica e complessa, ancora in maturazione, attraente per certi versi, respingente per altri. Scrive Giovanni Invitto “lei non ha paura di se stessa, dei suoi desideri, dei suoi pentimenti, perché li riscatta dolcemente ed efficacemente in questo suo narrarsi, attraverso immagini e cadenze che assolvono tutto ciò che lei vive come un ‘uscir fuori’. […] l’autrice e i suoi versi fanno rientrare dentro se stesso anche l’ipotetico lettore vissuto nell’ipocrisia e nel perbenismo. Questa poesia è libera, nuda da finti orpelli e Alessandra Corsano lo scrive con coraggio, onestà e durezza…”. Molto intensa è la lirica “Tutto torna”, che parla di una notte insonne, forse la notte dei rimorsi, quando arriva l’alba niente affatto consolatrice: una lirica, questa, nella quale troviamo tante consonanze, corrispondenze.
Così questo parto poetico, con la fatica e il mistero do ogni parto, ci dischiude un mondo di emozioni, ansie, desideri, illusioni e disillusioni,sottese e spalancate malinconie, sensazioni che determinano il fluire liquido e lirico delle emozioni sulla pagina. Dietro la freschezza delle espressioni usate dalla poetessa che vive a Galatina si nasconde però una certa inquietudine, dietro la dolcezza un retrogusto amaro che sembra connotare la vita di Ale Corsano. E così anche delle precise prese di posizione sul mondo di oggi, delle rivendicazioni, espresse a volte con quell’arma sottile, ma non spuntata, dell’ironia, a volte con piglio battagliero e risoluto, sempre con un canto limpido di femminile creatività, di forte, suggestiva voglia di comunicare, che ci conferma che la poesia non è morta e anche se si nasconde bene, sa a volte ancora incontrarci, sorprendendosi e meravigliosamente sorprendendoci.