di Armando Polito
A Gerard Rohlfs, un gigante della filologia contemporanea, l’Università della Calabria conferiva il 13 aprile 1981 la laurea honoris causa in Lettere; per uno studioso di fama mondiale che era già stato, fra l’altro, docente di Filologia romanza all’Università di Tubinga e a quella di Monaco di Baviera … praticamente un declassamento, che sanciva, secondo me, solo il disonore del conferente.
Per i pochi (almeno, mi auguro) che non lo sapessero, il Rohlfs è, tra l’altro, l’autore del Vocabolario dei dialetti salentini (Terra d’Otranto) in 3 volumi edito da Congedo a Galatina nel 1976. Un tedesco ha scritto un testo, ancora oggi di riferimento, che nessun italiano in generale o salentino in particolare è riuscito a scrivere … basta questo per giustificare la presenza di questo post nel contesto del sito.
Poteva sembrare difficile compiere un gesto più idiota, ma la scala dell’idiozia vanta un numero tanto elevato di pioli che, guardando dal basso, non si riesce a vedere l’ultimo, nemmeno con un telescopio …
Archiviato l’”incidente” del Rohlfs, appena due decenni dopo, sulla scia di una nefasta ideologia che ha voluto equiparare la Scuola ad un’azienda eliminando, però, dalla parola profitto ogni significato puramente culturale ed esaltando quello economico-finanziario, iniziò la corsa dei vari istituti di ogni ordine e grado verso l’accaparramento degli iscritti da suggestionare con un’offerta formativa sulla carta variegata ed allettante, in grado, magari, di stimolare la generosità di sponsors privati; intanto si bruciavano le ultime risorse nei famigerati progetti, i cui esiti nessuno ha mai controllato, e nei viaggi d’istruzione organizzati con motivazioni culturali ridicole e spesso demenziali.
Pubblicità ingannevole, niente di più, uno squallido espediente per tagliare i fondi alla scuola pubblica e continuare a sovvenzionare quella privata. Poteva l’Università starsene con le mani in mano? Iniziò, allora, la proliferazione delle lauree honoris causa conferite ai personaggi più disparati, ma in grado, comunque, di influenzare l’immaginario collettivo … e le iscrizioni.
A Michele Mirabella il 9 ottobre 2001 l’Università di Ferrara conferiva la laurea honoris causa in Farmacia. Le motivazioni sottolineano la capacità di Mirabella di trasmettere aspetti scientifici complessi in ambito farmaceutico utilizzando un linguaggio esemplificativo ed essenziale sempre commisurato alle necessità del grande pubblico senza mai incidere sul rigore scientifico e contribuendo alla diffusione della cultura della scienza del farmaco.
Qualcuno potrebbe obiettare che, in fondo, questa è da considerarsi un’attribuzione interna, poiché Mirabella è un accademico, in quanto “ha insegnato Sociologia della comunicazione: teoria e tecniche nella Facoltà di Beni Culturali dell’Università di Lecce, attualmente insegna Sociologia della comunicazione: teoria e tecniche dei mezzi di comunicazione di massa presso l’Università di Bari e ha insegnato presso la Libera Università IULM di Milano”1.
Comunque, se ha giocato un ruolo prevalente non il suo status di accademico ma, come credo, il suo ruolo di personaggio televisivo, allora a Luciano Onder andrebbe conferita la laurea in Medicina …
Ma andiamo avanti.
A Vasco Rossi il 12 maggio 2005 la Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano conferiva la laurea honoris causa in Scienze della Comunicazione con la seguente motivazione: In quanto musicista e poeta, Vasco Rossi è stato protagonista di una vera rivoluzione musicale che ha anche significativi connotati sociali e relazionali. Egli ha infatti stravolto il panorama musicale italiano degli anni ottanta, introducendo uno stile espressivo, unico e insuperato, con temi del privato che fanno parte del tessuto sociale e arrivano direttamente a colpire la sensibilità dei giovani. I suoi concerti sono eventi di eccezionale portata emotiva e aggregativa. Essi rappresentano per il “suo” popolo un’occasione per incontrarsi, riconoscersi e provare emozioni. Personaggio discusso ma sempre libero da ogni inquadramento politico e ideologico, Vasco Rossi ha mostrato una eccezionale capacità di gestire la sua immagine come la sua vita con discrezione, intensa umanità ed efficacia. Sempre vicino ai più giovani – soprattutto nelle idee – Vasco Rossi rappresenta un modello di professionalità per chi sogna il successo e di discrezione e riservatezza per chi lo ha raggiunto. Per queste motivazioni di impegno, originalità e coerenza nella costruzione di una storia artistica di grande successo e serietà, viene conferita a Vasco Rossi la Laurea Honoris Causa in Scienze della Comunicazione.
A Valentino Rossi il 31 maggio 2005 l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” (chissà quante volte quel giorno il critico si sarà rivoltato nella tomba …) conferiva la laurea honoris causa in Comunicazione e Pubblicità per le Organizzazioni con la seguente motivazione: Per le straordinarie capacità comunicative di Rossi che, oltre al fenomenale talento sportivo esprime simpatia, creatività e una capacità innata di imporre la sua personalità e la sua immagine; la peculiarità di Valentino Rossi consiste nel creare eventi spettacolari nell’evento sportivo, costruendo spazi di teatralizzazione capaci di muovere un’ondata comunicativa che valica la frontiera dei media nazionali.
Al famosissimo Signor Rossi in data … scusate, ho fatto un controllo e lui non risulta inserito nell’elenco degli insigniti …
A Ivana Spagna il 5 dicembre 2008 viene conferita dall’Università di Malta (ci facciamo fare pure concorrenza …) la laurea honoris causa in Scienza della comunicazione per le canzoni d’amore e la sua vita d’artista.
C’è, però, chi ancora ha il senso del ridicolo e, non a caso, si tratta di un comico, anche se definirlo così è riduttivo: il 2 marzo 2006 Fiorello, nel corso di una trasmissione radiofonica, appresa la notizia che l’Università d’Imperia aveva deciso di conferirgli una laurea honoris causa, opponeva un gentile rifiuto così motivato: Sì, ringrazio per il pensiero. Ma non posso accettarlo, per rispetto di tutti quelli che ogni giorno si fanno un mazzo così, sognando di arrivare alla laurea vera.
Non a caso compaiono in foto solo due dei personaggi che ho ricordato e l’ho fatto perché, secondo me, mai come in questo caso gli opposti si toccano: il Rohlfs non respinse l’onorificenza solo per non offendere a sua volta chi lo stava offendendo; Fiorello, invece, l’ha urbanamente respinta per non offendere le persone da lui stesso ricordate ma, forse, anche se stesso.
Comunque, il fondo doveva ancora essere toccato: infatti sarebbero arrivate dopo pochi anni le lauree comprate (il fenomeno non era nuovo, ma avrebbe assunto livelli intollerabili) e quelle millantate; ma la fantasia perversa di chi si inventa di averle conseguite viene definita dagli interessati, quando si scopre l’inganno, “umana debolezza”, come se tutti fossimo così imbecilli da cedere alle lusinghe di un malinteso senso puramente formale del prestigio di quella cultura che in concreto mostriamo di disprezzare. Altro che deboli o poveri disgraziati! Si tratta di miserabili truffatori che dovrebbero essere banditi da quella parte della convivenza civile fatta da ribalte politico-televisive condannate allo squallore dai soggetti autoreferenziali che vi sguazzano e che bucano lo schermo con dizioni, acconciature o abbigliamenti insoliti che avrebbero la pretesa di apparire originali ma sono solo squallidamente artificiosi.
Poi, appena un anno fa, lauree honoris causa conferite da una finta Università retta da un altrettanto sedicente rettore; vittime illustri inutilmente commosse e orgogliose, tra gli altri: il cantante Lando Fiorini, l’attore Lino Banfi e pure un filosofo: Rocco Buttiglione2.
Anche io ho una grande fantasia, almeno così dicono e spero non perversa, tuttavia non tanto grande da consentirmi di immaginare quale potrebbe essere la prossima tappa …
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1 http://it.wikipedia.org/wiki/Michele_Mirabella
2 http://espresso.repubblica.it/dettaglio/la-casta-beffata-dal-falso-rettore/2176884