L’atleta salentino conquista il primo posto ai Campionati europei indoor. La sua Galatone in festa
di Stefano Manca
Di “straniero” ha solo il cognome, ma l’atleta 24enne Daniele Greco è italianissimo. Viene da Galatone, in piena terra salentina. Lo scorso due marzo Daniele, specializzato nel salto triplo, conquista a Goteborg la medaglia d’oro ai Campionati europei indoor. Greco diventa campione d’Europa nel salto triplo, “volando” per oltre diciassette metri: 17.70, per la precisione. Medaglia d’argento e di bronzo per due atleti russi, rispettivamente Samitov (17.30) e Fyodorov (17.12). In questi casi sono i centimetri a fare la differenza. Lo sa bene anche Raimondo Orsini, l’allenatore che segue Daniele dal 2003. E fu proprio Orsini ad indirizzare Greco all’atletica leggera. Seppur giovanissimo Daniele vanta già un glorioso curriculum: è stato infatti uno dei protagonisti dello sport italiano anche un anno fa, alle Olimpiadi di Londra. Per la prima volta un cittadino galatonese approda nella manifestazione sportiva più prestigiosa del mondo. È il 9 agosto 2012: sotto gli occhi di tutto il pianeta, il triplista salentino salta per 17.34 metri, ottenendo un lusinghiero quarto posto nella classifica finale. Anche senza medaglia, pochi giorni dopo la città di Galatone festeggia l’atleta che rientra da Londra.
E adesso arriva l’oro di Goteborg. Il Salento riesplode di gioia. Galatone è pronta ad accogliere nuovamente il “suo” campione. Uno di poche parole che dialoga con i ragazzi. Uno dei suoi ultimi incontri lo ha tenuto in un istituto superiore di Nardò qualche settimana fa, poco prima di gareggiare in Svezia. Daniele risponde alle domande dei suoi quasi coetanei. Poi, armato di semplicità, se ne va, conquista l’oro, sventola il tricolore, si commuove e ringrazia Gesù. Nel frattempo la grande stampa racconta la sua impresa.
E la sua Galatone? Cittadini, amministratori, amici e familiari lo aspettano con entusiasmo. Qui non ci sono calciatori miliardari o veline o scontri tra tifoserie. Qui c’è “solo” un oro da festeggiare, conquistato da un ragazzino con la faccia pulita che salta più di tutti.