di Maria Grazia Presicce
Osservavo la meravigliosa natura intorno a me cercando di individuare una spiegazione tangibile al Progetto, portato avanti per anni e in minima parte realizzato, inerente al Parco Porto Selvaggio – Palude del Capitano. Quello che più mi lascia perplessa è il non rilevare nessun tipo di vantaggio o meglio nessun beneficio economico per la comunità, dal tanto decantato “piano di recupero della zona Parco,” nonostante la spesa così imponente per avviare e svolgere i vari lavori.
Sono del parere che non basta proteggere un luogo con tutte le sue prerogative; avrebbe un senso se, oltre a tutelarlo (anche se sulla “tutela” bisognerebbe fare un discorso a sé, visto che spesso viene intesa solo sulla carta) si fosse riusciti a creare posti – lavoro per i cittadini e non solo poltrone, conferenze e progetti inutili per non dire parole più dure e offensive.
Buona parte dei soldi spesi per la difesa del parco potevano essere sicuramente risparmiati e utilizzati per iniziative più proficue. Riguardo il restauro dei fabbricati presenti nel parco, rimasti contenitori di aria stantia, sarebbe bello sapere a cosa è servito risanarli se non dovevano avere nessuno scopo utile. Gli uccelli e tutti gli animali dei dintorni non avevano bisogno di vedere i locali ristrutturati, a loro andavano bene com’erano, tra l’altro potevano almeno usarli per ripararsi. Sicuramente non andava bene a chi ha sfruttato la situazione a suo mero vantaggio.
Devo precisare che, alla fine, è giusto anche che chi ha svolto i lavori ci abbia guadagnato, (nulla si fa per nulla!) solo che sarebbe stato bello se il tutto avesse avuto un prosieguo conveniente per la comunità che intorno ci vive. Il ripristino avrebbe avuto un senso se indirizzava verso obiettivi proficui anche dal punto di vista economico; intendo dire che sarebbe stato opportuno creare all’interno di questi luoghi, servizi “a pagamento” legati al territorio, utili per gli abitanti del luogo e per i turisti. E non mi si venga a dire che la legge non lo consente e altre simili baggianate! Sappiamo benissimo che quando qualcosa, politicamente, si vuole ottenere non c’è legge che tenga. Anche perché, ogni giorno, si assiste a travisamenti e accomodamenti delle leggi secondo i propri comodi e questo, purtroppo, avviene anche in ambito locale. Basta guardare lo scempio che si è fatto a S. Isidoro con la realizzazione del Villaggio “ BLU Salento”.
Altro che scempio della natura, altro che impatto ambientale! Eppure, quando è stato realizzato, non si sono avvertite lagnanze da parte di nessun politico, di nessun ecologista o ambientalista. All’epoca, nessuno ha gridato all’obbrobrio. Il villaggio è sorto col beneplacito di politici, ambientalisti, animalisti ed eseguito, alla faccia di tutte le norme giuridiche e ambientali, creando disagi su disagi alla comunità che lì, abitualmente, ci vive, quindi…
Quindi, come si può vedere, con la buona volontà “politica” si arriva a tutto, e non sempre c’è bisogno di fare “magagne”, a volte basterebbe un po’ di buona volontà e buon senso.
Dell’incantevole ambiente della Palude del Capitano non basta che si facciano belle foto, bei servizi televisivi (ben vengano anche quelli!) e poi solo parole parole parole e di realizzazioni concrete neppure l’ombra.
Per non parlare del Marchio d’area del Parco e della sede dello stesso, la Masseria Torre Nova. Anche lì, conferenze, spettacolini e parole parole e parole che rimbombano, una volta dette, solo nei tanti locali sempre vuoti e spesso chiusi ma…accuratamente sorvegliati. Tanto sorvegliati e chiusi che è accaduto, in estate, che essendo chiusi, i sorveglianti, non permettevano l’accesso ai turisti nemmeno per una superficiale visita all’interno del cortile!
Ci rendiamo conto di cosa potrebbe diventare quel luogo, tenendo conto che si è creato anche un Marchio d’area? Mi chiedo perché non è stato dato in gestione in modo da realizzare un punto vendita delle produzioni del Parco e dei prodotti e manufatti tipici della zona e, pubblicizzando il luogo, inserirlo in un itinerario in modo tale che il turista, oltre la visita agli incantevoli ambienti della masseria, lasciasse anche una testimonianza, economica, del suo passaggio.
Purtroppo, spessissimo, siamo bravi solo a lamentarci e il benessere e i posti di lavoro che con poco si potrebbero creare, nessuno li ravvisa. Si portano avanti progetti e progettini che servono solo ad illudere ragazzi desiderosi di lavorare e che servono solo a portare voti a chi li lusinga, mentre tanti programmi realistici che, effettivamente, porterebbero a delle opportunità tangibili e favorirebbero tanti cittadini, sembra davvero che nessuno li percepisca. Purtroppo, siamo invischiati in così tante beghe burocratiche, in cavilli di tutti i generi che pochi cercano di risolvere e se qualcuno si prodiga per capirci qualcosa, quando si reca negli uffici di competenza, si rende conto che ognuno cerca di celarsi dietro leggi e leggine che prova ad interpretare a proprio modo per togliersi da ogni responsabilità. Si ha paura di fare, di decidere e quei pochi che cercano di darsi da fare, si fa di tutto per farli desistere . E si va avanti così, senza concretare niente o realizzando cattedrali nel deserto piene di nulla, strapiene di parole e paroloni, piani utopistici di tecnici specializzati, di onorevoli del momento che ci mettono la faccia per i loro intrallazzi, per i loro favoritismi, per il loro tornaconto elettorale e al di là di questo, alla fine, tutto resta statico e tutti continuano a crogiolarsi in questa staticità.
avendo saputo che Masseria Torre Nuova sarebbe la sede degli uffici del Parco, giorni fa volevo andarci per chiedere informazioni e visitare la struttura, la stradina indicata dal cartello arriva in breve ad un cancello con minacciosi cartelli di divieto ingresso e proprietà privata, per cui ho desistito. ho cercato altri ingressi ma non ne ho trovati, qualcuno mi sa dire se la masseria è visitabile ed eventualmente in che modo?
la masseria è visitabile solo se sono in corso delle manifestazioni. di solito durante l’estate e in qualche circostanza particolare anche d’inverno.