Multinazionali del gas nel Salento

di Giovanni Greco

 

tap
Gli italiani in Italia da tempo immemorabile stanno a sentire e vedere i politici italiani che si azzuffano fra loro; e mentre la palla e lo stadio sono gli unici motivi di felicità e distrazione, nei piccoli comuni brulicano gli interessi più sommersi.

E nel Salento di sommerso ce ne è tanto: c’è ad esempio che nei fondali del mar Adriatico le multinazionali VORREBBERO creare un GASDOTTO, progettato dalla TAP (Trans Adriatic Pipeline) con la apparente e oscura complicità di alcune persone locali; e nel mare sono ben visibili le piattaforme impegnate nelle indagini geofisiche sui fondali al largo di San Foca … in concreto si potrà devastare l’ambiente!!!

Con un tubo del diametro di circa due metri sommerso in acqua e nel sottosuolo lungo 500 km … ma anche in tratti sarebbe un tubo a vista fra le campagne salentine … brulicano gli interessi ! brulicano gli interessi !
Infatti ecco la strada regionale 8, la strada del Gasdotto che si trova in LECCE-ZONA INDUSTRIALE VERNOLE-SAN FOCA. E’ in fase di lavori di ampliamento. Nulla di strano, se non fosse che vorrà collegarsi alle arterie stradali del centro nord per favorire l’idea di sviluppo obsoleta imposta dalle politiche dei petrolieri e legate alla ipotesi di realizzazione di un Gasdotto lungo le coste salentine.

San Foca un piccolo comune che vive di turismo, agricoltura e pesca sarà quindi stravolto dopo la realizzazione del gasdotto e simil sorte avrà in poco tempo Vernole, la cui zona industriale fa da ponte di collegamento tramite il comune di Melendugno. “… l’Amministrazione Comunale di Vernole rispetto alla realizzazione di un gasdotto denominato Trans Adriatic Pipeline (TAP) con insediamento finale di un terminale di ricezione (Prt) sul territorio comunale, il Gruppo di Maggioranza ribadisce la netta, perentoria ed insindacabile contrarietà dell’Ente ad ogni tipologia di ipotesi progettuale. …”.
La vicenda sembra davvero torbida oltre che sommersa. Dal mare infatti alcuni giorni fa i pescatori denunciavano che il passaggio della piattaforma per la TAP aveva causato la distruzione delle loro reti. Voci queste, che un tempo non avrebbero sortito grande eco, ma che oggi sono interpretate dall’intera comunità come il primo allarme dell’arrivo del “Trans Adriatic Pipeline” (TAP) ossia il progetto per la costruzione di un gasdotto transadriatico che intende collegare la Grecia con le coste meridionali dell’Italia passando attraverso l’Albania e dentro il mar Adriatico. In questo modo il gas che proviene dalla regione del mar Caspio raggiungerebbe San Foca e i mercati europei (partendo dalla San Foca Vernole appunto). Certo però i lavori sembrano iniziati in gran fretta … almeno sino a inizio febbraio gli scienziati stanno ancora sondando il fondale marino per cercare il punto migliore dove iniziare la loro opera. Che poi dovrebbe proseguire con il completamento della rete lungo tutta Italia.

da laterradipuglia.it
da laterradipuglia.it

Il nesso fra la realtà concreta e gli affari futuri è da vedersi negli interessi economici e nelle Royalties promesse, in quanto la strada in questione è una strada da ritenersi di periferia, ma che allargandosi vorrà vedere il trasporto necessario di veicoli con carichi eccezionali, e per far ciò, ossia per superare le attuali barriere naturali (legate alla fisiologia e conformazione dell’attuale territorio), allora è più semplice spianare tutto e andare avanti, sbancare il terreno da rotatorie, masserie, scuole, alberi secolari …

Ma si può consentire che tutto ciò che la nuova arteria incontri di fronte a se venga (e verrà) rasa al suolo nell’apparente indifferenza delle istituzioni locali come anche degli organi di stampa regionali?
Certo i lavori sembrano già a buon punto dicevo, come dimostrano tanti altri interventi fuori legge che ogni giorno affliggono la terra del Salento … una terra in cui oltre all’arrivo del Gasdotto, qua e là in questo fazzoletto di una terra chiusa fra il mare Jonio e Adriatico, c’è lo sradicamento di ulivi, pini e gelsi secolari, che erano sparsi anche nell’entroterra sino a metà gennaio; e che soprattutto lungo quella strada Vernole – San Foca dominavano il paesaggio storico e rurale del luogo; si aggiungono in questa terra contesa da tutti, anche tanti altri interessi, strani sbancamenti della collinetta di Galatina (sull’altro versante Jonico del Salento), la distruzione di un pineto per farne trucciolato  … soprattutto sono stati distrutti Pini autoctoni delle specie Pinus halepensis e P. pinea, (Zappini e Pini ad ombrello da pinoli, parlando più comunemente), e Cipressi mediterranei delle varietà horizzontalis e pyramidalis. E sorprendono anche le relazioni tecniche che consentono la distruzione di tutti quegli alberi, le quali per legittimare tagli si giustificano frettolosamente sostenendo che sono tutte piante malate … certo  …

Ecco che, a macchia di leopardo, qualcuno oltrepassa facilmente gli standart minimi di sostenibilità ambientale. E accade che a tutti i livelli (politici, sociali, economici …) chi detiene un minimo di potere agisce indiscriminatamente a favor delle sue idee, spesso purtroppo senza tenere in conto le valutazioni di impatto ambientale, ad esempio.
Dunque la Puglia e il sud Salento sono nelle mani delle grandi holding internazionali che mirano a trivellare il suolo calcareo di una terra bellissima spesso paragonata alle isole tropicali. Intanto la popolazione attiva, i comitati No Tap, i contadini, i pescatori e tanti singoli cittadini stanno pian piano facendo emergere la loro voce in difesa degli alberi e del mare e per tutelare e salvaguardare una terra a vocazione turistica e balneare, che siamo sicuri ha e avrà poco o nulla di buono da spartire con la quantità di denaro che ruota attorno ai Gasdotti.

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Un commento a Multinazionali del gas nel Salento

  1. INNO ALLA NATURA

    Amo la natura, amo veramente tanto la natura.
    Rispetto tutto ciò che fa parte di essa: aria cielo terra e….anche tutto ciò che l’uomo nei secoli ( civilmente e correttamente ) è riuscito a realizzare modificandola e integrandola secondo le necessità, utilizzando il materiale che la stessa natura offriva e adattandola alle sue esigenze man mano che il progresso avanzava e l’ingegno e la ragione lo spronava a progredire consentendogli di sfruttare, a suo vantaggio, le risorse e privilegiando così “l’essere uomo”, facendo in modo che il progredire lo distinguesse dall’ “essere animale”.
    Intelligenza, cultura, civiltà, progresso distingue l’uomo dalla bestia.
    La riflessione, però, dovrebbe dare all’uomo la facoltà di discernere ,decidere, valutare e agire nel rispetto, senza dimenticare lo sviluppo e l’evoluzione dell’umanità.
    Facciamo parte di un mondo che non può rimanere statico, facciamo parte di una società in continua evoluzione e dobbiamo quindi saperci ancorare ai tempi che viviamo senza perdere di vista le nostre radici, la nostra cultura e la naturalezza dell’essere uomo.
    E’sempre tenendo conto delle nostre radici, delle nostre tradizioni e dell’ innato senso di responsabilità presente in ogni individuo dobbiamo proteggere, sviluppare e migliorare allo stesso tempo la nostra terra, il nostro territorio. Nel contempo, però,dobbiamo aprirci a nuovi orizzonti tralasciando statici pregiudizi;è necessario scoprire e valorizzare il nostro patrimonio, ricordando sempre che la modernità avanza con tutte le sue esigenze e quindi fare in modo che , sempre salvaguardando, sorgano strutture idonee che siano trampolini di lancio per il nostro paese in modo che le nostre bellezze non rimangano chiuse, ma si aprano al mondo esterno per farle ammirare ed apprezzare .
    Non basta, infatti dire solo, “SALVIAMO” e sbraitare ed inveire a torto o ragione. Solo i “fatti” contano e di “fatti” nell’ incantevole Salento se ne vedono ben pochi e in quanto a realizzazioni che diano lavoro sono veramente scarse.
    I cittadini sono pronti a gridare e blaterare per salvare e spesso si ha l’impressione, che quando decidano di proteggere qualcosa, si lascino solo condizionare dalla politica del momento.
    Ma, cari cittadini volete veramente urlare per salvare il Salento e le sue bellezze naturali?
    Allora, carissimi amici e carissimi politici tutti, cominciate ad alzare lo sguardo dalle chiacchiere e guardandovi intorno, iniziate a salvare e salvaguardare le vostre coste, puntando lo sguardo su quegli obbrobri di case che, abusivamente, le vecchie e varie amministrazioni comunali hanno permesso che si costruissero ( comprese le case degli onorevoli cittadini ) senza riuscire ad attuare per il paese un piano regolatore che consentisse ai cittadini, a tutti i cittadini, di edificare in modo adeguato e dignitoso.
    Andate a controllare quante di quelle case, sorte in maniera selvaggia lungo tutta l’intera costa, sono provviste di pozzi neri a tenuta stagna.
    Date uno sguardo a tutte quelle case sorte come funghi di notte e costruite senza tener minimamente conto delle regole basilari del vivere civile. Ditemi quanta di quella gente che le abita, mentre è seduta sul c…, sta contemporaneamente inquinando e poi di lì a poco sdocciata e profumata va a bagnarsi per trovare refrigerio nell’acqua che egli stesso ha poco prima sporcato e mi limito a dire “sporcato”.
    Salvare…. Salvate e salviamo “li furnieddri” dalle incursioni dei vandali che nelle loro scampagnate per puro divertimento, incivilmente li hanno demoliti senza pensare al significato storico e culturale che quelle costruzioni testimoniano per la nostra civiltà.
    Salviamo… fermate lo sguardo su quelle pietre meravigliose arse dal sole in estate, battute dal vento dalla pioggia e dalla bufera in inverno e che la mano dell’uomo, pietra su pietra, ha posto una sull’altra. Quell’uomo con infinita accuratezza, le ha scelte tra tante, le ha rigirate tra le sue mani per poterle adattare e farle combaciare con maestria e amore, e ora?
    Andate, andate a vedere adesso con quanto “amore” stanno distruggendo i muretti e quelle pietre le stanno portando lontano dalla loro dimora, mentre voi intanto continuate a blaterate ed accapigliarvi.
    Salvare… Salvate,salviamo: salviamo la natura e la vostra e la nostra terra dallo sporco imperante. Non collochiamo cartelli solo per bloccare chi cerca di costruire civilmente qualche struttura ricettiva dignitosa che serve al vostro paese per offrire opportunità di lavoro e indignatevi di più per chi nulla fa, per chi mangia e sputa di fianco al suo piatto tanto non sta in casa sua, per chi beve e getta le bottiglie in strada tanto non è casa sua, per chi imbratta i muri tanto non sono i suoi, per chi ha fatto quello scempio dietro e a ridosso della torre di Sant’ISIDORO a Nardò ( LE), per chi non si scandalizza della viabilità di questo stupendo centro turistico e dei rifiuti scaricati lungo la strada e che anno dopo anno si ammucchiano senza che nessuno muova un dito per toglierli, per tutti gli ambulanti che dopo aver fatto il mercato la domenica abbandonano ogni tipo di rifiuti nello spazio usato e che il vento poi sparge per l’intera zona antistante facendola apparire una pattumiera.
    Anche quello, cari politici tutti, fa parte del paesaggio e fa parte di civiltà, di educazione e di natura da salvaguardare e per far in modo che sia rispettata basterebbero delle regole e un po’ di buon senso.
    Salviamo… salviamo e salvaguardiamo l’ambiente tutto e alziamo ancora lo sguardo in alto e cosi forse riusciamo a vedere le tante tettoie in eternit che ancora esistono e che tanto male fanno all’ambiente e agli umani e di cui nessuno mette mai in guardia. Non sarebbero questi luoghi, da bonificare?
    Voglio ricordare a tutti che il nostro Salento meraviglioso è costituito in maggioranza di costa ed è da lì che è venuta la ricchezza e da lì dovrà continuare a venire se sapremo sfruttare quest’opportunità che il Padreterno gratuitamente ci ha donato. Sfruttarla significa anche salvaguardarla e amarla ma, significa anche sacrificare qualcosa per ricavarne dei vantaggi.
    La natura, qualche sacrificio lo accetta, tanto lo sa che le basterà poco per far rimarginare la ferita. La natura è sempre benigna verso l’uomo e prima o poi anche le ferite subite possono diventare medaglie, basta guardare cosa sono diventate alcune le” cave” da cui sono state estratte le pietre servite per costruire le nostre case.
    L’uomo e la sua intelligenza, se adoperata bene, riusciranno a prevalere, specialmente quando le cose sono fatte con amore ed anche se il profitto può essere lo scopo principale, il buon senso riuscirà sempre a prevalere se indirizzato in modo da tener conto del bene dell’uomo e di quello della natura.
    MARIA GRAZIA PRESICCE

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