di Rocco Boccadamo
Verrebbe da dire, beninteso celiando, «in barba al colonnello Giuliacci», ma soprattutto, e non per scherzo, «alla faccia delle terribili immagini», su neve, gelo e paralisi stradali, sciorinate con dovizia di particolari dai telegiornali TV fra le notizie di primo piano. Ciò, per il semplice fatto che, a Lecce e nel Salento, quella odierna è stata una giornata di impronta primaverile: si pensi che, alle ore diciassette, il termometro segnava una temperatura di 14 gradi e anche la fase serale, al momento sono circa le ventuno, risulta mite e gradevole. Indubbiamente, non può che trattarsi di situazione eccezionale, giacché ha da poco preso a snodarsi il corto febbraio. Ma, il punto sta proprio qui: bisognerebbe tenere a mente che il calendario trovasi dischiuso appena sul secondo mese dell’anno, pure allorquando si va ad impattare contro condizioni climatiche dai livelli e connotati tipicamente invernali, alla fin fine meramente propri del periodo.Purtroppo, sembra che la percezione umana, incentrata su interessi, curiosità e stimoli di tutt’altro genere (vuolsi far riferimento, ad esempio, alle mirabilie dei cellulari di ultima generazione, alle magie visive ed emozionali offerte dai dvd, alle eccezionali immagini regalate dal sistema digitale terrestre ecc. ecc.), sia, oramai, divenuta avulsa dalla scansione delle varie fasi stagionali e, ovviamente, delle rispettive impronte.Cosicché, i giornali, la radio e, in particolare, la televisione, con l’arricchimento delle riprese che fanno viepiù colpo, si «accaniscono» di giorno e di notte, e a intervalli estremamente ravvicinati, sull’andamento di tempo e clima, con intensità francamente superiore al necessario: ma, in tal modo, intanto, vanno ad implementare, senza soverchi costi, le pagine, i servizi e i palinsesti. Basta, del resto, dare un’occhiata al comportamento, sullo specifico tema, delle reti straniere, per acquisire, subito, la percezione che, lì, i resoconti meteorologici sono più parchi, anche se non meno efficaci e puntuali.Comunque, per ritornare alla realtà odierna a Lecce, una cosa è certa: si è avvertito un senso di gioia strana e, insieme, intensa, abbinato ad un gusto di benessere, piacevole sintesi che, attraverso i presenti appunti, si desidererebbe in fondo di poter estendere anche alla percezione di chi trovasi a vivere in contesti climatici non egualmente fortunati e privilegiati.