Il bibliofilo e collezionista barese Dario Acquaviva, specializzato nella ricerca di materiale editoriale e iconografico di o su Giulio Cesare Vanini, ha recentemente rinvenuto un ritratto fino ad oggi sconosciuto del filosofo nato a Taurisano nel 1585 e bruciato per ateismo a Tolosa nel 1619.
Il ritratto, un’incisione su rame (calcografia), sarà pubblicato in copertina e in appendice al prossimo libro dello studioso vaniniano Mario Carparelli (Università del Salento), in uscita a febbraio, dal titolo “Il più bello e il più maligno spirito che io abbia mai conosciuto. Giulio Cesare Vanini nei documenti e nelle testimonianze” (Il Prato, I Cento Talleri), il quale conterrà un contributo dello stesso Acquaviva in cui si daranno tutte le informazioni sul ritratto (attribuzione, datazione, provenienza ecc.), che qui si pubblica in anteprima unitamente alla copertina del libro.
Nel libro di Carparelli, un lavoro sui documenti e sulle testimonianze riguardanti la vita, il pensiero, la morte e la fortuna di Giulio Cesare Vanini, i passaggi chiave e i retroscena della vicenda biografica e intellettuale di una delle più affascinanti e controverse figure del panorama filosofico della prima età moderna vengono ricostruiti e raccontati attraverso la viva voce dei suoi contemporanei.
Il titolo del libro riprende la chiusura di una lettera privata di Guillaume de Catel, il pubblico ministero che pronunciò contro Vanini l’arringa decisiva e che di fatto lo fece condannare a morte: “Se la mia lettera non fosse così lunga, vi parlerei di un insigne ateo, filosofo e medico, figlio di Napoli, il quale è stato, su mio rapporto, condannato dalle due camere unite ad essere bruciato. Egli è morto come ateo perseverante, in assoluto il più bello e il più maligno spirito che io abbia mai conosciuto. Il suo nome era Giulio Cesare Vanini”.
Mario Carparelli collabora con la cattedra di Storia della filosofia ed è docente a contratto presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università del Salento. A Vanini ha dedicato diversi saggi, pubblicati in Italia e all’estero, e due volumi: “Morire allegramente da filosofi. Piccolo catechismo per atei” (Il Prato, 2011) e, con Francesco Paolo Raimondi, “Giulio Cesare Vanini, Tutte le opere” (Bompiani, 2010).