di Cristina Manzo
Esiste Babbo Natale? (Is There a Santa Claus?) è il titolo di un editoriale apparso il 21 settembre 1897 sul New York Sun. Il pezzo, che comprende la famosa risposta “Sì, Virginia, Babbo Natale esiste” (“Yes, Virginia, there is a Santa Claus”) è diventato una parte importante del folclore natalizio degli Stati Uniti d’America. « Caro direttore, ho otto anni. Alcuni dei miei piccoli amici dicono che Babbo Natale non esiste. Mio papà mi ha detto: “Se lo vedi scritto sul Sun, sarà vero”. La prego di dirmi la verità: esiste Babbo Natale? Virginia O’Hanlon ».
Il direttore del giornale Edward P. Mitchell affidò la risposta a Francis Pharcellus Church, veterano del giornalismo. Questi era stato un corrispondente durante la Guerra di secessione americana, in cui aveva avuto modo di vedere grandi sofferenze e soprattutto la mancanza di speranza e di fede diffusa in gran parte della società americana. Malgrado il testo dell’editoriale non fosse molto evidente nell’impaginazione del giornale (era infatti in settima pagina), la risposta che Church diede a Virginia, ed in definitiva a tutta l’America, commosse molte delle persone che lo lessero. Tanto che, a distanza di oltre un secolo, esso rimane l’editoriale più ristampato sui giornali di lingua inglese, sopravvivendo ai due autori della vicenda.1
Il pezzo di Church è entrato nella storia del giornalismo, poiché esso non solo risponde positivamente alla domanda della bambina, ma fa un discorso culturale ben più ampio e profondo, riferito al dilagante “scetticismo tipico di questa era piena di scettici”2. Ogni anno nella chiesa del Columbia College della Columbia University, la scuola dove studiarono sia Virginia che il giornalista Church, viene letta la lettera in una cerimonia apposita.3 Inoltre da circa trent’anni il conduttore televisivo Gabe Pressman ogni Natale racconta, in una televisione locale, la storia di Virginia e della sua lettera.4
Santa Claus, il Babbo Natale di oggi, è nato negli Stati Uniti verso il 1860, ed è stato chiamato così pronunciando male la parola olandese “Sinterklaas” (San Nicola) che divenne “Santa Claus”.
Il primo “donatore di regali” di cui si ha memoria fu appunto San Nicola nel 300 d. c. a Myra (l’attuale Turchia). Nato da una ricca famiglia rimase orfano quando i genitori morirono di peste. Fu allevato da un monastero e all’età di 17 anni divenne uno dei più giovani preti dell’epoca che regalò tutte le sue ricchezze alla gente povera. Quando divenne arcivescovo, assunse le sembianze del noto “Babbo Natale”, ovvero una lunga barba bianca e un cappello rosso in testa. Dopo la sua morte fu fatto Santo. Quando ci fu lo scisma tra la Chiesa Cattolica e quella Protestante quest’ultimi non desiderarono più festeggiare San Nicola, troppo legato alla Chiesa Cattolica, così ogni nazione inventò il proprio “Babbo Natale”. Per i francesi era “Pere Noel”, in Inghilterra “Father Christmas” (sempre dipinto con ramoscelli di agrifoglio, edera e vischio) e la Germania aveva “Weihnachtsmann” (l’uomo del natale). Tutte queste figure natalizie si differenziavano fondamentalmente per il colore delle proprie vesti, chi blu, chi nero, chi rosso; ma le uniche cose che avevano in comune erano la lunga barba bianca e il loro regalare doni.
Babbo Natale in Russia
Quando i comunisti presero il potere in Russia e rifiutarono la Chiesa Cattolica vollero avere anch’essi il loro “Babbo Natale” e lo chiamarono “Il Grande Padre del Gelo”, ma invece del consueto abito rosso lo vestirono di blu.
Babbo Natale, così come lo conosciamo noi, risale all’anno 1823, quando Clement C. Moore scrisse “A Visit from St. Nicholas” (Una visita da San Nicola) dove lo descrive come un “vecchio elfo paffuto e grassottello.”
L’ultima e più importante incarnazione di Babbo Natale la si ha dal 1931 al 1966 quando Haddon Sundblom disegnò la famosa immagine di Babbo Natale per la pubblicità della Coca Cola. Questo è il Babbo Natale che anche noi conosciamo, con la sua lunga barba bianca, il suo inconfondibile abito rosso, degli stivali, la cinta di cuoio e un immancabile sacco carico di doni.
Tratto da Babbonatale.net
I nomi di Babbo Natale nel mondo Austria: Christkind (“Gesù Bambino”) Belgio: Sinterklaas, Père Noël Canada: Santa Claus Croazia: Djed Božićnjak o Djed Mraz (“Nonno Natale”) Repubblica Ceca: Svatý Mikuláš (“San Nicola”); Ježíšek (diminutivo di Ježíš (“Gesù”)) Danimarca: Julemanden Finlandia: Joulupukki Francia: Père Noël (“Babbo Natale”); Père Noël è la forma più comune nei paesi in cui si parla il francese Germania: Weihnachtsmann (“L’Uomo di Natale”); Christkind (“Gesù Bambino”) nelle regioni più meridionali Gran Bretagna: Father Christmas; Santa Claus Grecia: Άγιος Βασίλης (“San Basilio”) Irlanda: Santa Claus, Santy o Daidí na Nollag Italia: Babbo Natale; Papà Natale; Gesù Bambino (in alcune regioni anche Santa Lucia, San Nicola da Bari o San Nicolò) Islanda: Jólamaður Paesi Bassi e Fiandre: Sinterklaas (arriva la sera del 5 dicembre) Norvegia: Julenissen Polonia: Święty Mikołaj / Mikołaj (“San Nicola”) Portogallo: Pai Natal (“Babbo Natale”) Romania: Moş Crăciun (“Babbo Natale”); Moş Nicolae (“Babbo Nicola”) Russia: Дед Мороз (Ded Moroz, “Nonno Gelo”, suo amico Yamaliri vive sopra del Circolo Polare Artico in una città unica Salekhard.) Spagna: Papá Noel; los Reyes Magos (“I Re Magi”) Stati Uniti: Santa Claus; Kris Kringle; Saint Nicholas o Saint Nick (“San Nicola”) Svezia: Jultomten Svizzera: Christkind, Babbo Natale in Ticino Turchia: Noel Baba (“Babbo Natale”) Ungheria: Mikulás (“Nicola”); Jézuska o Kis Jézus (“Gesù Bambino”
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1 Campbell, W. Joseph (spring 2005). The grudging emergence of American journalism’s classic editorial: New details about ‘Is There A Santa Claus?‘. American Journalism Review 22 .
2 «Sì, Virginia, Babbo Natale esiste». Il Post, 22 settembre 2011.
3 Yule Log Ceremony in Barnard Campus News. Barnard College, New York City, 4 dicembre 2001. «During the Yule Log ceremony, the passing of the seasons is marked by the reading of… the famous editorial on the true spirit of Christmas, “Yes, Virginia, There Is A Santa Claus”».
4 Gabe Pressman Retelling “Yes, Virginia, there is a Santa Claus”, 25 Dec 2008. NBC News, New York City, 25 dicembre 2008.