Le pigne di Santa Lucia

di Rocco Boccadamo

Negli anni intorno al 1950, puntualmente ogni 13 di dicembre, la mia nonna paterna, di povera e numerosa famiglia contadina, soleva recarsi da Marittima a Scorrano, due paesi del sud Salento, per la fiera in onore di S. Lucia, protettrice della vista, verso la quale nutriva profonda devozione. In quell’occasione, l’anziana donna non mancava mai di acquistare un dono per ciascun nipote, ossia una pigna, l’inflorescenza lignea in cui sono contenuti i frutti del pino (pinoli). Il relativo costo ammontava ad una o due delle vecchie lire a pezzo. All’epoca, si poteva mangiare un panino imbottito di mortadella con venticinque lire, mentre i biglietti d’ingresso al cinema Excelsior di Marittima erano di 30, 40 e 60 lire, rispettivamente per platea ragazzi, platea adulti e galleria. Stamani, in un negozio di frutta sotto casa, ho notato una cesta ricolma, giustappunto, di pigne: prezzo, sentite un po’, € 1 (un euro) a pezzo. Facciamo un po’ di conti. E’ vero che il ricordo del dono della nonna per S. Lucia risale a oltre mezzo secolo, però, alla luce anche degli altri riferimenti monetari fatti, si deve dedurre chenella quotazione della pigna, fra allora e oggi, esiste un autentico abisso, una differenza senza dubbio sproporzionata. Ma, ahinoi, questo passa il convento.

 

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3 Commenti a Le pigne di Santa Lucia

  1. Sì, un vero e proprio abisso, caro signor Boccadamo, ma non solo dal punto di vista monetario purtroppo.. non sono un operatore dell’ortofrutta.
    Teniamo presente che molto si è impoverita la popolazione dei pini domestici che facevano bella la nostra terra e, a Natale, la nostra cucina con le profumatissime pigne, e non è stato un impoverimento naturale come possiamo constatare se solo buttiamo lo sguardo fuori dal finestrino.
    Un autentico abisso.
    Felice giorno di Santa Lucia.

  2. Ti hanno un po’ rovinato l’incanto del ricordo, caro Rocco! Ma le tue puntualizzazioni pratiche rimangono sempre piacevoli e gentili. Si è perso il senso della misura, hai proprio ragione, perchè si è perso il senso del valore delle cose, e non solo di quello materiale!

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