di Paolo Rausa
Non c’è due senza tre… Il gioco potrebbe continuare all’infinito, conoscendo l’autore. Anzi ci auguriamo che accada, perché Alberto Diso sparisce dalla nostra vista per mesi e poi ritorna con l’ennesimo romanzo d’amore. Questa volta con “Mariemma”, anticipato negli anni scorsi da “L’ultima estate delle betulle bianche” (2007) e “Sospesa è la notte” (2009). Dalle tundre asiatiche al mare cristallino e scintillante del mediterraneo, anzi greco. Qui sono ambientati gli ultimi due romanzi. Le storie d’amore prendono il lettore fino allo spasimo finale, e lo lasciano incerto sino alla fine se affrettarsi alla conclusione o chiudere il libro prima che termini, lasciando in bilico una storia che intenerisce, commuove e lascia col fiato in gola. Tutto potrebbe succedere. Alberto Diso ci ha abituati ai colpi di teatro e quindi l’esito finale è aperto. Tutto ritorna all’inizio. Chi sono Mariemma e il nostro protagonista? Cos’hanno da farsi perdonare? Cosa chiedono alla vita come risarcimento per la loro passione vissuta fin dai primi anni della giovinezza, quando l’amore si affaccia alla nostra vista e poi ti attanaglia senza darti tregua? Mariemma e Moris non hanno diritto alla felicità e in che modo possono arrivarvi? Quali prove li attendono? La passione e l’amore si intrecciano ai drammi della vita, tanto che il lettore è sospinto ad abbracciare queste anime compassate nella solitudine, che anelano alla loro felicità. Ma sovra tutto incombe la domanda: si può scappare dal proprio futuro? Noi, anime razionali, crediamo che ognuno riesca, sforzandosi, a costruirsi il proprio avvenire. Ma quanto ci sbagliamo, a volte. Il caso è lì, pronto a giocare con Moris che ama trascorrere nelle splendide baie greche – fatale sarà quella di Livàdion – gli assolati e luminosi estati mediterranei. Basta un inciampo, un gesto, una quasi caduta, un urto fortuito con un corpo femminile. Quelle movenze, quell’odore lo fanno ripiombare indietro nel tempo, nella fanciullezza, quando l’amore conquistato e perduto era un tutt’uno, ma questo – scopriamo leggendo il romanzo – non vale per tutti. C’è qualcosa che rimane di irrisolto nel nostro passato, che puntualmente riaffiora facendoci pregustare il frutto dolce-amaro della passione sino allo svelamento finale, che passa come sempre attraverso il superamento doloroso di prove poste lì a monito e suggello finale. Alberto Diso con “Mariemma” ci fornisce un’altra grande prova letteraria, di un’anima del sud del mediterraneo che attraverso la scrittura evoca le nostre passioni manifeste e recondite e le proietta nell’azzurro trasparente dove mare e cielo si confondono e ci coinvolgono fino ai recessi dell’animo scoprendo di essere, come quei gabbiani che attraversano l’aria riarsa, anime in pena alla ricerca della felicità. Mariemma, romanzo di Alberto Diso, Carra Editrice, Casarano (Le), 2012, pp. 172, € 14,50.