di Mimmo Ciccarese
“La Regione Puglia tutela e valorizza gli alberi di ulivo monumentali, anche isolati, in virtù della loro funzione produttiva, di difesa ecologica e idrogeologica nonché quali elementi peculiari e caratterizzanti della storia, della cultura e del paesaggio regionale”.
In particolare con l’art. 4 della Legge sulla Tutela degli ulivi secolari si definiscono le azioni sistematiche di conteggio, su proposta della commissione tecnica s’introduce un’apposita scheda di rilevazione, un modulo predisposto per la raccolta d’informazioni relative a univoche localizzazioni, proprietà, dimensione e numero delle piante, caratteri monumentali, paesaggistico-ambientali, storico-culturali, tipologie colturali.
Con tale provvedimento la Giunta regionale taglia il nastro sul rilevamento regolare degli ulivi e di uliveti monumentali, che può effettuarsi anche attraverso la stesura di convenzioni e protocolli d’intesa con altri enti o organizzazioni. Singoli cittadini, associazioni, organizzazioni, enti pubblici e loro articolazioni possono segnalare l’esistenza di ulivi e/o uliveti monumentali da sottoporre a tutela e valorizzazione.
Dopo la rilevazione sistematica e le segnalazioni, nell’art.5 si specifica l’elenco delle essenze rilevate e come il ramo ecologico della Regione su parere della commissione tecnica serba, predispone, aggiorna annualmente il censimento e definisce le risorse finanziarie per la loro tutela e valorizzazione.
Tal elenco è un contenitore d’indicazioni catastali utili per l’individuazione delle singole proprietà è pubblicato sul bollettino ufficiale della regione puglia e comunicato agli enti interessati.
A questo proposito è bene ricordare che la regione Puglia con l’art. 30 della Legge Regionale n. 14 del 31/05/2001 ha istituito “l’Albo dei monumenti vegetazionali, nel quale sono iscritti, con le loro caratteristiche fitologiche e panoramiche, gli alberi, di qualsiasi essenza, anche in forma isolata, che costituiscono elemento caratteristico del paesaggio […]”.
Con il DGR n. 345 dell’11 marzo 2011è stata pubblicata la prima lista regionale prevista dal suddetto art. 4. Si riferisce a 13.072 alberi d’ulivo monumentali dotati di numero, comune, foglio e particella, ben poco rispetto ai 354.000 ettari di oliveti considerando che il 35% sono secolari.
(23.000 ettari nel Salento): la densità di circa 4 alberi secolari ad abitante. Per dare un’idea della portata del calcolo, un ettaro di terra può ospitare circa 100 piante d’alberi secolari con sesti tradizionali regolari. Quindi un ettaro di oliveto secolare darebbe respiro a 25 pugliesi.
In ogni caso rintracciare la scheda utilizzata dalla Regione Puglia per il rilevamento e poterla confrontare con quella di altre regioni sarebbe auspicabile per dedurne delle indicazioni a supporto.
In provincia di Como ad esempio il censimento di alberi monumentali si è reso concreto con la collaborazione di appassionati ”segnalatori” supportati da tecnici esperti. Tale territorio ha reso reperibile un modulo di raccolta dati impegnando comunità montane, sedi dei comuni, enti parco, scuole, biblioteche, rifugi e associazioni di volontariato. Il documento contiene dati utili a fini dell’identificazione dell’albero e le relative istruzioni per la compilazione. Durante questa fase sono stati realizzati seminari aperti alla gente con lo scopo di far conoscere gli stessi alberi censiti.
In provincia di Mantova la scheda di rilevamento del monumento, contiene dettagli circa la località, il percorso per raggiungerlo, l’esposizione altimetrica, le coordinate geografiche, i connotati di distinzione, il nome volgare, il quadro strutturale, quello vegetativo e fitosanitario, i trattamenti eseguiti, il quadro dei vincoli, delle minacce e della tutela. Esauriente esempio di descrizione e valorizzazione tecnica ed etica.
Quali sarebbero gli strumenti adoperati per fare un buon censimento?
Ovviamente, alle soglie del 2013, pensare di setacciare un territorio equipaggiato da migliaia di olivi, con semplici strumenti è difficile ma non impossibile. La rilevazione può riportare numeri avvalendosi anche di video e supporti di definite immagini satellitari. Il Sistema Informativo GIS, utilizzato nel settore agricolo, restituisce la quantità di piante, la superficie d’incidenza (proiezione della chioma sul terreno) le eventuali perdite, a causa di un espianto, ad esempio, ma non fornisce età o carattere di monumentalità. Trovare un appezzamento, ormai, non dovrebbe essere più un problema quando s impiegano strumenti come una comune fotocamera GPS. Calcolare dimensioni e altezza quando si usano strumenti laser o a ultrasuoni è ancor più semplice.
Per l’olivo, data la sua fisiologica tendenza a svuotare il tronco, è quasi impossibile stabilire con precisione la sua età; in genere si comparano dimensioni o volume dell’albero oggetto di studio con quelli d’un campione di alberi d’età nota. La padronanza storica e geografica del territorio potrebbero comunicare informazioni sufficienti.
Un lavoro di censimento dovrebbe essere demandato ai singoli comuni perché conoscitori del loro agro e più vicini agli olivicoltori. Mappare e preservare gli alberi sul territorio di competenza è di grande utilità per conoscere, ad esempio, le misure da adottare per contenere le cause del dissesto idrogeologico o della desertificazione, creare percorsi eco turistici o favorire i prodotti tipici.
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