di Nicola Morrone
Tra le chiese barocche di Manduria merita senz’altro un approfondimento quella dedicata a Santa Maria di Costantinopoli, fatta erigere nel 1718 dai padri Agostiniani (insieme all’annesso convento) e collocata nei pressi dell’attuale via XX Settembre. All’esterno la chiesa si presenta con un alto prospetto a due piani scanditi da paraste, e termina con un fastigio mistilineo. Degna di nota anche la bella cupola con mattonelle policrome, decorata secondo un motivo tipico di varie chiese dell’area salentina e, più in generale, meridionale.
L’interno ha pianta a croce latina , con ampio transetto e spazioso presbiterio quadrato, ed è notevole soprattutto per la decorazione barocca a stucco, pressochè integra e resa più fruibile dai recenti restauri. Spiccano anche, tra le altre cose, il meraviglioso altare maggiore commesso di marmi policromi risalente al 1725, opera di valenti scultori napoletani, e l’organo ligneo a canne, anch’esso settecentesco.
Numerose sono le tele, tra cui si segnala un trittico dedicato a Sant’Agostino e due dipinti raffiguranti la Madonna della Cintura, che rimandano all’esistenza di una confraternita sotto lo stesso titolo, attiva certamente nel secolo XVII e poi scomparsa. Vogliano soffermarci in questa sede proprio sulla decorazione barocca a stucco, che è senza dubbio uno dei punti che più qualificano la chiesa a livello artistico. Fatta eccezione infatti per il marmoreo altare maggiore, tutti i restanti altari, che si distribuiscono lungo le pareti laterali ed il transetto della chiesa, sono stati realizzati tra il 1752 e il 1754 dallo stuccatore tarantino Francesco Saverio Amodei, su commissione dei Padri Agostiniani.
Il nome del maestro Amodei appar,e appunto, oltre che inciso sotto il paliotto di entrambi gli altari del transetto, anche nelle pagine di un importante volume manoscritto del sec. XVIII, il “Campione” della chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, conservato attualmente nella civica biblioteca “Marco Gatti” di Manduria e di importanza fondamentale per ricostruire la storia della chiesa e dell’annesso monastero. Tale manoscritto precisa, tra l’altro, che gli otto altari realizzati in stucco dal maestro Amodei costarono, nell’insieme, circa la metà del sontuoso altare maggiore in marmi policromi (il marmo era infatti materiale molto costoso, e costosa era pure la manodopera impiegata a Napoli per lavorarlo). Ma il maestro Amodei, pur disponendo di un materiale meno nobile, volle evidentemente gareggiare col marmo in quanto a effetti scenografici, e realizzò la stupenda decorazione barocca a stucco che ancora oggi possiamo ammirare, non solo nei predetti altari laterali, ma anche, per esempio, nelle ricche cornici che chiudono le tele della controfacciata e del presbiterio, tutte rutilanti di putti e di fiori.
Il maestro F.S.Amodei, di cui andiamo pazientemente ricostruendo l’attività, lavorò tra l’altro anche nella chiesa Matrice di Manduria, decorandone con stucchi il presbiterio, e concludendo l’opera nel 1755. Questi stucchi, però, non sono più visibili, in quanto distrutti in seguito ai lavori di “restauro” della predetta chiesa Matrice, iniziati nel 1939.
Altre opere di questo artista compaiono anche a Taranto nella chiesa di San Michele in città vecchia, ad Oria nella chiesa di San Domenico, a Massafra nella chiesa delle Benedettine, a Maruggio nella chiesa degli Osservanti.
Bel pezzo ! Nico mi fece notare (nelle foto non si vede) scolpito sopra un altare, l’angelo che consegnava il modello della chiesa. Davvero abile questo plastificatore….
la mia Santa Maria di Costantinopoli è proprio bellissima,è meta di tante visite turistiche…posso assicurare a tutti coloro che vorranno vederla che è uno spettacolo magnifico…io faccio parte del suo coro domenicale quindi chi meglio di me può sapere com è fatta?!! Venite a visitarla ne rimarrete stupefatti!! *-*