Come già annunciato in precedenti comunicati nel 2013 ricade un’importante ricorrenza, il seicentesimo anniversario della elevazione della chiesa abbaziale benedettina di S. Maria de Nerito in Cattedrale, con l’insediamento del vescovo Giovanni De Epiphanis (1355-1425), e contestualmente dell’elevazione della “Terra” di Nardò al rango di Città.
Tale ricorrenza rappresenta senza dubbio una singolare e preziosa occasione per trarre dalla memoria storica elementi sicuri per un rilancio del desiderio di futuro, sia sul piano sociale che su quello pastorale.
L’anniversario ricade l’11 gennaio 2013, data in cui fu emessa la relativa bolla dal pontefice Giovanni XXIII nell’anno 1413, documento che si conserva in originale presso l’Archivio Storico della Diocesi di Nardò-Gallipoli.
Il Comitato che organizza le celebrazioni da tenersi nel prossimo anno, formato dal parroco della Cattedrale di Nardò, Mons. Giuliano Santantonio, don Eugenio Bruno, il sindaco di Nardò Avv. Marcello Risi, il presidente del Consiglio Comunale Dott. Antonio Tiene e il Dr. Marcello Gaballo, presidente della Fondazione Terra d’Otranto, sta definendo il calendario manifestazioni da tenersi nel corso dell’anno. Intanto ha definito quello che sarà il logo ufficiale delle celebrazioni, allegato alla presente, messo a disposizione della Fondazione Terra d’Otranto e realizzato da Sandro Montinaro.
Domina la croce patriarcale, che ricalca quella antichissima scolpita sulla facciata della Cattedrale neritina, alla cui base sono opportunamente innestate le due lettere NC, compendiando alla perfezione la valenza nello stesso tempo laica e religiosa dell’evento, essendo abbreviazione N di Neritonensis e C di Cathedralis e di Civitas. Nell’ambito della seconda lettera trovano allocazione le due date 1413 e 2013.
Dalla stessa bolla papale è tratto il motto “Ecclesiam in Cathedralem, Terram in Civitatem Neritonensem” che è parte integrante del logo.
Il logo sarà affisso nei prossimi mesi sugli edifici civili e religiosi della città.
La cattedrale e la città di Nardò verso i 600 anni (1413-2013)
Perchè non inserire nel programma anche la storia della ceramica prodotta in questa Città?, della quale essa è intrinsecamente imbevuta? il non celebrare anche questo sembra uno spreco..
credo sia un argomento a parte, del quale conosci il mio interesse
Durante l’anno 2013, perchè non pensare ad iniziative come borse di studio per studenti che si sono distinti nei campi delle arti e delle materie umanistiche, perchè non preparare ‘cofanetti’ regalo con testi e libri sulla storia di Nardò per le associazioni e per i gruppi di volontari che si sono distinti sul territorio in questi anni, nell’ambito del sociale e della difesa dell’ambinte, perchè non dare spazio dunque alla gente e alla possibilità di consolidare quel senso civico e religioso che sia sempre più motivato e mantenga l’impegno e l’ indirizzo di quella particolare “bolla papale” del 1413? Occorre dunque rinnovare la passione per Nardò da parte dei suoi cittadini. E questa dei seicento anni è un’importante occasione per dare un segnale forte di entusiasmo collaborazione e di condivisione. Perchè tutto non finisca dietro date, proclami, pergamene, scaffali, polvere, archivi e l’autoreferenzialità di pochi, come la storia contemporanea a volte insegna.
un cordiale saluto
Paolo Marzano “Osservatorio sulla città” – Nardò (Le)
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