testo e foto di Francesco Lacarbonara
La Sternbergia lutea ((L.) Ker-Gawl., 1830) appartiene al genere Sternbergia (famiglia delle Amaryllidaceae) che conta 8-12 specie di piante originarie del Mediterraneo e del Medio Oriente. Spesso sono scambiate per crochi, ma in autunno non ci sono crochi con fiori gialli; inoltre i crochi appartengono al genere delle Iridaceae, come il Crocus sativus L. (Zafferano vero) dal quale si ricava la ben nota spezia denominata “zafferano” utilizzata in cucina ed in alcuni preparati medicinali. Il nome del genere Sternbergia deriva da quello del Conte Kaspar Maria von Sternberg di Praga (1761-1838), autore delle opere Revisio Saxifragrarum e Pojednání o rostlinopisu v Čechách (Trattato sulla flora boema) e coautore di un importante trattato paleontologico (la collezione mineralogica del Conte Sternberg costituisce la base del Museo Nazionale di Praga, del quale fu il fondatore). Si tratta di un genere affine a Narcissus (in inglese viene usato il nome comune Autumn daffodil probabilmente perché i bulbi assomigliano molto a quelli dei narcisi), l’affinità tra i due generi però è solo botanica. L’ovario delle Sternbergia è infero e contando gli stami si può notare che la Sternbergia ne ha sei, mentre i crochi solo tre. I fiori di tutte le specie sono di colore giallo, con la sola eccezione della rarissima Sternbergia candida con fiori bianchi. Tutte le specie sono a fioritura autunnale, ad eccezione di due specie: S. candida e S. fischeriana a fioritura tardo invernale o inizio primavera; la specie meglio nota e l’unica facilmente reperibile è la Sternbergia lutea.
Diffusa in quasi tutta Italia, ma ormai classificata come pianta rara, la Sternbergia offre in autunno una spettacolare fioritura tra i sassi calcarei della Murgia; spesso viene indicata come la migliore bulbosa a fioritura autunnale ed è ben nota agli appassionati di tutto il mondo. I suoi nomi inglesi, oltre al già citato Autumn daffodil, indicano la sua popolarità e l’associazione con i luoghi d’origine: Lily-of-the-fielde e Mount Etna Lily. Il nome volgare italiano, Zafferanastro giallo, richiama invece la somiglianza con la forma dei crochi autunnali. La pianta raggiunge l’altezza massima di 15-20 cm.; i fiori, di forma ovoidale e lunghi fino a 5 cm, sono portati da steli biancastri e sono di colore giallo oro. Le foglie lineari larghe ca. 1 cm sono presenti già al momento della fioritura a settembre o a ottobre e continuano ad allungarsi successivamente. La forma “Angustifolia” è caratterizzata da foglie più sottili. La specie affine Sternbergia sicula, frequentemente considerata una sottospecie della S. lutea, è leggermente più piccola; i suoi fiori hanno un colore giallo chiaro e le sottili foglie sono molto scure (di questa specie è nota anche la forma “Graeca” con foglie ancora più sottili e fiori ad imbuto) .
I bulbi della Sternbergia lutea assomigliano a quelli dei narcisi e sono ricoperti di catafilli di colore marrone scuro, la loro propagazione agamica è piuttosto lenta e questo fatto contribuisce alla scarsità delle piante in natura, i cui fiori vengono purtroppo spesso raccolti senza rispettare i divieti; a tal proposito ricordiamo che la Sternbergia lutea è una specie protetta ed inserita nell’Allegato II del CITES.
Grazie francesco di questo prezioso contributo: s’impara sempre!
Dalle mie parti, per me, l’autunno appare all’improvviso sotto i piedi, quando si torna dal mare ancora gocciolanti, nella forma di piccoli fiori profumati, spuntati nelle ultime ore, fra gli aghi dei pini.
Sono piccoli, il gambo alto appena una decina di centimetri, sono bianchi, sei piccoli petali con un cuore giallo, sono tanti, tutti insieme colonizzano una piccola radura ai lati del sentiero.
Hanno un odore delicato e dolce che mi induce a considerarli narcisi, spontanei e fuori stagione, ma non ne ho certezza alcuna. Un sepalo quasi trasparente rimane attaccato al gambo, qualche cm sotto al fiorellino.
Se sapessi farlo, allegherei la foto al commento.
Sono messaggeri d’autunno, nei giorni di settembre, senza errore.
Grazie per questo bellissimo articolo! La sternbergia sta cominciando a fiorire nella mia campagna proprio in questi giorni e, vedendola, non ho potuto fare a meno di gioire per la perfezione della natura: a dispetto di queste calde giornate che ci fanno ancora sentire in estate, i fiori ci ricordano che il ciclo delle stagioni continua…
ciao, ma serve a qualcosa questa pianta, oltre che ad abbellire il prato? Un’altra scheda dice che è tossica. Mi spiace non poterla utilizzare perchè è l’unica che ho e oggi ho salvato 4 bulbi dalla “pulitura” del giardiniere
io ho tolto la pianta già fiorita co0n tutti i bulbi e radici e l ho impiantata in un altro angolo in penombra del giardino ho messo i bulbi sotto la stessa misura di terra in cui erano prima ho aggiunto del terriccio intorno e ho bagnato un po sopravvivere ed il prossimo hanno rifiorire ho morire,premetto che lascerò che si bagni con le piogge di stagione che cosa ne dite