di Marcello Gaballo
Ben pochi ricordano o sono a conoscenza di un importantissimo reperto egizio rinvenuto nel 1932 a Nardò, nelle acque antistanti Porto Cesareo, oggi comune autonomo.
La statuetta è conservata nel Museo Nazionale di Taranto, esposta come divinità egizia detta Il Cinocefalo (VII-VI sec. a. C.).
In basalto verde, alta 36 centimetri, con base rettangolare di cm. 15 su di un lato, la testa di cm. 14, larghezza di cm. 24, pesa kg. 14,600. Il lato anteriore della base mostra un geroglifico, che sarebbe interessante decifrare.
L’importante reperto, poco noto, fu rinvenuto nell’ ottobre 1932 da Raffaele Colelli, suo fratello Francesco ed Eupremio Alemanno, vicino l’isola della Malva, a Porto Cesareo, a cinque metri di profondità.
Raffigura THOUT, una complessa divinità egizia rappresentata in forma di babbuino, dio della saggezza, della scienza, delle arti magiche, del computo cronologico e regolatore delle fasi lunari, messaggero degli dei. In quanto inventore della scrittura fu considerato patrono degli scribi.
Si narra che Thout nascose sulla terra dei misteriosi papiri, detti per l’appunto Libri di Thout, sui quali sarrebbero riportati i misteri degli astri e le previsioni catastrofiche. La città in cui fu particolarmente adorato fu Hermopolis Magna, la capitale del 15° distretto dell’Alto Egitto, ove venne rappresentato in sembianza di ibis, di cinocefalo ed anche di toro. Nel Duat, il mondo degli inferi, aiutava Osiride giudicando le anime dei morti. La sua compagna, Seshat, con lui divideva il compito di scrivere i nomi e le gesta dei defunti sulle foglie dell’albero ished.
Il rinvenimento dell’importante reperto è un ulteriore tassello della nostra storia salentina, ancora da riscrivere in molti punti e tutta da chiarire sulle origini.
(per ulteriori notizie cf.: G. PASANISI, Porto Cesareo dalle origini ai giorni nostri, Lecce, pp. 52-53; ID. Il Cinocefalo, tip. Rizzo, Novoli 1986, pp. 3-16; Atti di Archivio della Soprintendenza alle Antichità e Belle Arti di Taranto; G. BOTTI, Una statuetta al Dio Thout, Cinocefalo nel Museo Nazionale di Taranto, in “Lincei, Rendiconti morali”, 1953, serie VIII, vol. VIII, fasc. 3-4, pp. 119-120; F. G. LOPORTO, L’attività archeologica in Puglia, in “Atti del IX Convegno di Studi sulla Magna Grecia di Taranto”, 1969; E. LIPPOLIS, Vecchi scavi nuovi restauri, Taranto 1991).
Ma quindi Thot e il cinocefalo sono la stessa cosa o separati?
il reperto di Porto Cesareo è stato denominato “cinocefalo”, sebbene si tratti di un babbuino, il dio Thot, come chiaramente denota la foto
Interessante aggiungere ulteriori conoscenze alla nostra storia, alle nostre radici… Si scoprono realtà sempre nuove che danno un risvolto diverso al nostro vivere
Un tassello in piu’ della mia conoscenza, non sapevo di questa divinita’ egizia di Porto Cesario.Interessante articolo
Ma se andiamo a fondo forse lo stesso nome, Porto Cesareo, potrebbe avere origni egiziane???? Che ne dite??? qualcosa si potrebbe sapere. Come pure Serra Cicora. Scrasceta. S. Isidoro. Cafari… e via discorrendo. Chissà???
Hai perfettamente ragione. Basti conoscere la lingua egizia per avvalorare la tua ipotesi che è profondamente anche la mia.
Che emozione ancora più grande ora avremo nel tuffarci nelle acque di Porto Cesareo! Sfioriamo coi piedi granelli di sabbia che hanno retto le orme prestigiose della storia. La statuetta sembra conservata in ottimo stato e la perfezione della sua effigie quasi mi spaventa. Grande popolo quello Egizio! Se il simpatico babbuino sacro col nome di Touth è prova del passaggio, forse del contatto degli antichi Egizi con la gente del Salento, azzardo un’ambiziosa teoria: “L’unione dei due popoli ha potenziato le capacità intellettive, cognitive e creative di entrambe queste genti. Visto che la statuetta del dio Touth simboleggia la scienza e la sapienza, ciò vuol dire che gli Egizi ce l’hanno lasciata apposta per ricordarci che siamo due gradini più avanti degli altri.”
Uhmmm…, una sola cosa mi inquieta: stò benedetto babbuino sacro era pure inventore della scrittura e quindi protettore degli scrittori…Non è che ha qualcosa a che fare con me?!?!
Scrittrice sì, scimmia mai.
Portus Sasinae, probabilmente fondato prima dagli Japigi e successivamente dai greci,il luogo presenta testimonianze di stanziamenti umani collocabili intorno al XVIII sec. a.C. Poco si conosce della storia di porto cesareo, se non erro però fino all’anno scorso erano in corso degli scavi archeologici, nei pressi di scalo di furnu…..
Non è un caso isolato, anche a Lecce è stata ritrovata una statuina della dea Iside in quello che dovrebbe essere il suo tempio. Le divinità egizie vennero importate dai romani dopo la conquista dell’egitto, alcune hanno attecchito, altre meno….e poi si sà, il salento è una spugna…abbiamo anche tradizioni a sfondo celtico e non siamo mai entrati direttamente a contatto con questo grande popolo…
Ce ne sono ancora di cose da scoprire :)
Per maggiori informazioni sull’origine della statua vedi il sito: http://www...
nell’indirizzo da lei indicato non abbiamo trovato il corrispondente. Potrebbe essere più precisa?
Probabilmente faceva parte del carico di una nave romana affondata nei pressi di porto cesareo…ma da qui a dire che i messapi abbiano avuto contatti con gli egizi….
Anzi diretta in Etruria. ..vista anche la datazione del reperto